Sono arrivati alla dogana di Milano, dal Sud Africa, i 300 mila vaccini destinati a fronteggiare l’epidemia di dermatite bovina e dopo le necessarie operazioni di sdoganamento, il vaccino potrà essere trasferito in Sardegna dove sarà distribuito alle Asl per l’inizio immediato della campagna di vaccinazione. Lo ha comunicato ieri in audizione l’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi, alle commissioni Quinta e Sesta riunite con le associazioni di categoria in Consiglio regionale per audire i responsabili della Giunta e fare fronte comune.
L’assessore alla Sanità, si apprende da resoconti sulla seduta, ha spiegato: “Si inizia a partire con i vaccini dai primi giorni della prossima settimana, nel solco delle indicazioni già ricevute dal centro di riferimento di Teramo e degli accordi intercorsi fra il Ministero e la Commissione europea nelle more dell’approvazione del decreto sul piano vaccinale, il cui via libera è ugualmente previsto nelle prossime ore. La malattia, veicolata attraverso un agente esterno, presenta un basso grado di diffusione, di circa tre contagi per animale infetto. Per questo abbiamo ragionevoli speranze che con l’avvio della campagna vaccinale, previsto a tappeto in tutta l’isola, il virus smetterà rapidamente di circolare”.
“Questa malattia infettiva – ha proseguito l’esponente di Giunta – ha infatti bisogno di azioni codificate per essere affrontata, come abbiamo fatto fin dal primo caso individuato il 19 luglio. L’impatto sulla Sardegna è notevole ma dobbiamo evitare in tutti i modi che l’inibizione della movimentazione dei bovini si trascini per anni e per questo serve la collaborazione delle organizzazioni di categoria. La Lombardia, ricordo, ha già iniziato ad abbattere i bovini e si è accertato che il focolaio di Mantova è partito da un capo arrivato dal Nuorese. Altri casi di dermatite bovina sono stati accertati in Alta Savoia. Dunque questa epidemia sta assumendo un contorno europeo. Con i vaccini i bovini per quattro mesi subiranno una riduzione del latte ma gli altri effetti collaterali non dovrebbero essere così importanti”.
“Circa i numeri attuali della malattia in Sardegna – conclude Bartolazzi -, è stato rilevato che gli animali contagiati sono per ora poco più di 150, 23 i casi di decesso, 1507 i capi complessivamente presenti nelle aree-focolaio, che purtroppo dovranno essere tutti abbattuti poiché non è stato possibile applicare alcuna deroga rispetto al Regolamento europeo al quale siamo sottoposti come regione e come paese, pena blocco totale della Sardegna per un tempo indeterminato. In proposito, Ares ha già chiuso la gara con le imprese referenti per lo smaltimento e le Aziende Sanitarie, coi relativi servizi veterinari locali, sono state già informate in merito. Sul fronte dei ristori e delle misure di profilassi e prevenzione, infine, abbiamo stanziato oggi in assestamento una cifra importante di nove milioni, garantite anche le coperture del ministero”.
Il presidente della Quinta commissione, Antonio Solinas – si apprende dal sommario – ha premesso: “E’ un tavolo di lavoro, vogliamo per quanto possibile arrivare ai cittadini sardi e agli allevatori, attraverso le organizzazioni di categoria, e fornire tutte le informazioni in piena trasparenza”.
Ha preso parola poi la direttrice del servizio sanitario pubblico della Regione, Daniela Mulas, che ha fornito i dati più aggiornati: “I focolai sardi sono 19, compreso quello individuato oggi a Padru. Dovremo abbattere tutti gli animali presenti nel focolaio, a tutela del patrimonio bovino e nel rispetto di quanto ci prescrive l’Unione europea. Da domani Ares affiderà alle ditte lo smaltimento delle carcasse, per evitare l’interramento. Il trasporto costerà circa 800 euro a capo. La prossima settimana inizieranno le vaccinazioni, ragionevolmente da lunedì, martedì. Chiediamo la collaborazione di tutti gli allevatori e di chi li rappresenta perché soltanto nella migliore delle ipotesi l’epidemia sarà dichiarata conclusa tra 14 mesi”.
L’assessore Gianfranco Satta (Agricoltura) ha chiesto “al governo nazionale risorse adeguate per indennizzare le imprese ma intanto la Giunta oggi ha deliberato 5 milioni di euro per i ristori, 2 per lo smaltimento delle carcasse e 1,5 per potenziare il servizio veterinario”. Buone notizie arrivano dall’Istituto zooprofilattico sperimentale: Simonetta Cherchi segnala che “l’Izs sta garantendo la diagnosi n 24 ore “.
Riguardo le organizzazioni di categoria il primo a parlare è stato Battista Cualbu, leader di Coldiretti: “Abbiamo fortemente voluto questo incontro per fare chiarezza. Vogliamo capire qual è la strategia della Regione, in quanto tempo pensate di fare e completare la campagna vaccinale visto che i veterinari in Sardegna sono molto pochi. Abbiamo bisogno della massima trasparenza per consentire ai nostri allevatori di lavorare e riprendere a vendere, in un settore che stava dando ottimi segnali”.
Per Carla Fundoni, presidente della commissione Salute: “la gestione della dermatite nodulare contagiosa rappresenta una priorità sanitaria e zootecnica per la Sardegna. Di fronte a questa emergenza, è fondamentale attuare una strategia di controllo tempestiva, coordinata e scientificamente fondata, che preveda il rafforzamento della sorveglianza epidemiologica e l’adozione dei corretti interventi mirati a contenere la diffusione della malattia. In questo contesto, la collaborazione tra istituzioni, a partire dall’assessorato regionale della Sanità e dall’assessorato dell’Agricoltura, e il coinvolgimento attivo delle organizzazioni di categoria e degli operatori del settore risultano decisivi. Solo attraverso una condivisione trasparente delle informazioni, delle responsabilità e delle risorse potremo garantire una risposta efficace, tutelando il patrimonio zootecnico isolano e l’economia delle aziende agricole colpite. Come commissione Sanità e Agricoltura, io e il collega Solinas continueremo a seguire con la massima attenzione l’evolversi della situazione, vigilando affinché le azioni messe in campo siano adeguate, tempestive e coerenti con l’interesse generale della Sardegna”.
In ultimo, il consigliere Piero Maieli (FI) ha osservato: “la Regione ha perso 25 giorni, in Lombardia l’epidemia è stata stroncata sul nascere e noi siamo ancora qui a decidere quando iniziare, purtroppo, gli abbattimenti. Da veterinario mi piange il cuore perché è il fallimento della mia professione ma siamo davanti al Covid dei bovini e non c’è altro rimedio. Chiedo però massimo sostegno per gli allevatori, che vanno indennizzati subito”.
Elisabetta Caredda