Sardegna, oltre 10mila studenti e più di 1milla docenti hanno imparato il primo soccorso a scuola

Sardegna, oltre 10mila studenti e più di 1milla docenti hanno imparato il primo soccorso a scuola

Sardegna, oltre 10mila studenti e più di 1milla docenti hanno imparato il primo soccorso a scuola
Grazie a 439 corsi di formazione studenti e professori di oltre 50 istituti scolastici sardi hanno appreso le principali manovre di primo soccorso come il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore. Il progetto promosso da Inail, Usr, Italian Resuscitation Council e Areus

In Sardegna è in corso un progetto molto ampio per diffondere nelle scuole secondarie di II grado la cultura della sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro grazie alla formazione sul primo soccorso e all’insegnamento di manovre salvavita come il massaggio cardiaco, l’uso del defibrillatore automatico esterno (DAE), la disostruzione delle vie aeree e la gestione delle emorragie.

L’iniziativa, che prende il nome di “A scuola di primo soccorso”, ha permesso di formare nell’anno scolastico 2024/25 oltre 10.000 studenti del quarto e quinto anno e 1.100 docenti provenienti da oltre 50 Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado di tutta la regione; questo grazie a 439 corsi tenuti da operatori certificati IRC. Ragazzi e professori hanno ricevuto l’attestato BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) che certifica la capacità di intervenire in caso di arresto cardiaco con le manovre di rianimazione cardiopolmonare e l’uso del DAE.

Il progetto è promosso dalla Direzione Regionale Sardegna dell’INAIL, dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna (USR), da Italian Resuscitation Council (IRC) che riunisce medici, infermieri e operatori sanitari esperti in questo settore, e dall’Azienda Regionale Emergenza Urgenza Sardegna (AREUS), ed è stato individuato dall’Inail quale iniziativa di particolare interesse in un’ottica di replicabilità sull’intero territorio nazionale.

L’iniziativa proseguirà anche nei prossimi anni scolastici per coinvolgere sempre più alunni e i loro insegnanti, con l’obiettivo ulteriore di formare, tra i docenti, istruttori certificati che in futuro possano trasferire ai loro studenti le competenze acquisite. Alla base del progetto c’è infatti l’idea che gli istituti scolastici attraverso questo percorso possano essere in futuro autonomi nell’insegnamento dei principi base del primo soccorso e formare così cittadini più consapevoli e pronti a intervenire in caso di necessità, innanzitutto attraverso una pronta attivazione del numero di emergenza, 112.

Nei corsi, che sono curati da istruttori certificati da Italian Resuscitation Council (IRC), ragazzi e docenti acquisiscono contenuti specifici in materia di salute e sicurezza e consapevolezza dei rischi in ogni ambiente di vita e di lavoro, imparano informazioni essenziali sul sistema di emergenza e urgenza, sul primo soccorso (riconoscimento dell’arresto cardiaco, attivazione dei soccorsi attraverso il 112, manovre di rianimazione cardiopolmonare, utilizzo del defibrillatore, disostruzione delle vie aree, gestione delle emorragie) e sulla mappatura dei defibrillatori automatici esterni (DAE) installati in Sardegna.

Nella prossima fase, il cui avvio è in programma nell’anno scolastico 2025/26, il progetto prevederà anche la formazione di diversi docenti, segnalati per attitudini e capacità dimostrate nella prima fase, affinché possano diventare a loro volta istruttori certificati di primo soccorso. L’obiettivo del progetto, oltre a formare in maniera sistematica e diffusa studenti e docenti all’esecuzione delle manovre salvavita, è infatti creare un sistema di formazione permanente che renda progressivamente gli Istituti Scolastici autonomi nella formazione in questo ambito.

Ogni anno gli arresti cardiaci sono 400.000 in Europa, di cui 60.000 circa in Italia e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi anche con il defibrillatore. La sopravvivenza finale è di circa l’8%. La possibilità di sopravvivere a un arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa senza soccorsi.

“Le iniziative destinate al mondo della scuola rientrano nella mission istituzionale con cui l’Inail promuove la cultura e i valori della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di studio e di vita quotidiana – commenta Alfredo Nicifero, direttore regionale Inail Sardegna – Con questo progetto l’Istituto ambisce a creare un circolo virtuoso che dalla cultura della prevenzione sviluppi una cultura della solidarietà: nell’ottica di un prossimo inserimento lavorativo, formare gli studenti di oggi significa creare futuri lavoratori consapevoli e giovani cittadini responsabili e partecipi alla vita civica della comunità”.

La partecipazione alle attività formative nelle scuole ha consentito all’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza di parlare di Defibrillatori Semiautomatici. “È fondamentale che tra i giovani si diffonda l’importanza del Dae e il loro utilizzo – spiega Angelo Maria Serusi Commissario straordinario di AREUS – in caso di emergenza, in attesa del 118, l’intervento tempestivo con il DAE può limitare il danno al cervello e salvare la vita”.

“Oggi grazie al Registro DAE istituito da AREUS, stiamo registrando e mappando tutti i defibrillatori presenti in Sardegna, per favorirne il reperimento e quindi l’utilizzo in caso di emergenza” aggiunge Serusi. “Ogni cittadino sul territorio regionale può quindi localizzare il DAE a lui più vicino attraverso la mappa disponibile sul sito dell’AREUS e a breve anche attraverso un’APP gratuita per telefoni cellulari. Affinché la mappatura dei Dae sia la più completa e aggiornata possibile, è auspicabile che ogni soggetto pubblico o privato, in possesso di un DAE, lo registri presso Areus. Per questo motivo una volta completata la formazione degli studenti, abbiamo lanciato l’iniziativa “Ambasciatori della Cardioprotezione”.

Gli Istituti Scolastici i cui studenti avranno contribuito a far registrare più defibrillatori, riceveranno dei DAE in donazione.

“La sopravvivenza all’arresto cardiaco cresce fino a triplicare dove la formazione sul primo soccorso è più diffusa tra la popolazione”, osserva Andrea Scapigliati, presidente di Italian Resuscitation Council (IRC) “Per questo motivo il progetto che coinvolge gli istituti scolastici sardi risponde a un profondo bisogno sociale, formativo e civico e interpreta al meglio il significato della legge italiana 116 del 2021, tra le più avanzate in Europa, che ha introdotto l’insegnamento obbligatorio del primo soccorso a scuola. L’auspicio è che l’iniziativa nelle scuole della Sardegna, frutto della lungimiranza delle istituzioni del territorio, possa essere un modello anche per altre regioni italiane nella prospettiva di coinvolgere un numero sempre maggiore di studenti e docenti e di introdurre stabilmente la formazione sul primo soccorso nei programmi scolastici come prevede la legge italiana”.

23 Luglio 2025

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