Stop a nuovi contratti dei gettonisti. Le Asl al lavoro per misure alternative

Stop a nuovi contratti dei gettonisti. Le Asl al lavoro per misure alternative

Stop a nuovi contratti dei gettonisti. Le Asl al lavoro per misure alternative
In vari ospedali c'è preoccupazione per il venir meno, progressivamente, di tali figure, anche se le Asl sono al lavoro per misure alternative ed, al momento, a preoccupare sono soprattutto le ferie imminenti

Da oggi, 31 luglio, scatta lo stop al rinnovo dei contratti dei medici cosiddetti ‘gettonisti’ che fanno capo a cooperative e vengono impiegati, spesso in larga misura, in ospedali e Pronto soccorso (Ps) per fare fronte alle carenze di personale. Ovviamente anche la stipula di nuovi contratti non sarà più possibile, mentre rimarranno validi quelli in essere fino alla scadenza naturale.

Il ricorso ai gettonisti è stato al centro di accese polemiche, anche per i compensi alti previsti per questi professionisti, e lo stesso ministro della Salute Orazio Schillaci ha più volte sottolineato la necessità di contrastare il fenomeno. Ma in vari ospedali c’è preoccupazione per il venir meno, progressivamente, di tali figure, anche se le Asl sono al lavoro per misure alternative ed, al momento, a preoccupare sono soprattutto le ferie imminenti.

“Dal domani, come previsto dal decreto 17 giugno 2024, non potranno più essere rinnovati i contratti dei medici gettonisti, ma i contratti già in essere proseguiranno fino alla loro naturale scadenza”, spiega Pierino Di Silverio, segretario del sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed, sottolineando che “al momento, non risultano tuttavia situazioni di particolare criticità negli ospedali per il venir meno di questi professionisti, poiché la loro attività potrà continuare, in modo diversificato, fino alla scadenza dei contratti già esistenti”.

Il problema imminente, avverte, “è invece quello delle ferie per il personale medico e sanitario: dal 31 luglio il vero rischio è che i medici ospedalieri non riescano ad andare i ferie a causa della carenza di personale”. Ciò, rileva Di Silverio, “indipendentemente dai gettonisti”. Il problema tuttavia resta, come sottolinea il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), Alessandro Riccardi. Attualmente, infatti, secondo le stime Simeu, “il 18% delle carenze di organico nei Ps è coperto con medici provenienti da cooperative, ed il 42% di questi contratti scadrà da qui a tre mesi, ed in alcune strutture i ‘medici a gettone’ arrivano a coprire oltre il 60% dei turni”.

“È ovvio – commenta – che con il termine dei loro contratti, sia pure progressivo, la carenza di organico si aggraverà, con un forte impatto sul servizio ospedaliero. La riduzione dei gettonisti è positiva ma mancano, al momento, soluzioni concrete alternative”. Una questione spinosa, ma le Asl sono al lavoro per mettere in campo misure alternative che possano portare nuovo ossigeno agli organici ospedalieri. E’ il caso della Asl 4 della Liguria, che comprende gli ospedali di Lavania, Rapallo e Sestri Levante. “Ci vuole tempo e programmazione, ma la situazione è in miglioramento”, afferma il direttore generale Paolo Petralia. “Da noi – spiega all’ANSA – i contratti dei gettonisti sono in progressiva riduzione grazie ad una serie di interventi che sono stati strutturati nel tempo: abbiamo attivato contratti a tempo determinato e indeterminato e aperto concorsi, facendo una programmazione che potesse consentire le coperture necessarie, anche se non ovunque nella Regione è così”. Ed ancora, tra le misure in campo anche avvisi e ricerca di liberi professionisti come, ad esempio, i pensionati. Ciò per “poter avere personale stabilmente negli organici, dato che il principale vulnus delle cooperative è proprio la precarietà temporale della fornitura di professionisti”. Inoltre, afferma Petralia, “è stata concordata una convenzione con il Policlinico Hub San Martino per avere da loro professionisti per Ps e 118 per un determinato numero di ore ma in maniera stabile”.

In alcune di queste realtà, “per non chiudere il servizio, siamo ricorsi ai gettonisti per coprire i turni, ma ora c’è una progressiva riduzione ed attualmente abbiamo 12 turni al mese da 12 ore in Ps coperti con i medici gettonisti e 25 turni mensili al 118: il peso dei gettonisti è quindi pari al 5% in Ps e al 15 % per il 118, che dovrebbe dimezzarsi con la convenzione con il policlinico”. Insomma, conclude il Dg, “resta la difficoltà a reperire professionisti ma, al tempo stesso, da noi il ricorso ai gettonisti sta calando”

31 Luglio 2025

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