Taglio ristori Covid al Privato. Giunta Emilia-Romagna approva l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela della DGR 2133   

Taglio ristori Covid al Privato. Giunta Emilia-Romagna approva l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela della DGR 2133   

Taglio ristori Covid al Privato. Giunta Emilia-Romagna approva l’avvio del procedimento di annullamento in autotutela della DGR 2133   
La Regione fa sapere che il testo del 2024 presenta profili non applicabili evidenziati dopo gli approfondimenti di legittimità. Trenta giorni per le controdeduzioni. Aiop ER: “La Regione si è limitata ad affermare rilievi formali alla delibera definita ‘tecnicamente non applicabile’. Atteggiamento che stupisce e non affronta il tema sostanziale”.

Come annunciato, la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna fa sapere, attraverso una nota, di avere, nell’ultima seduta, approvato l’avvio del procedimento di autotutela in merito all’annullamento della delibera n. 2133 dell’11/11/2024 “Presa d’atto della condivisione con Aiop Emilia-Romagna delle procedure applicative della Dgr 344/2020 e della Dd 9898/2020”. In sostanza, spiega la nota, “la mera presa d’atto del 2024, presentava profili risultati inapplicabili che sono stati evidenziati dopo gli ulteriori e necessari approfondimenti di legittimità delle strutture regionali e delle Ausl visti i nuovi contenuti della “Condivisione”, non previsti dagli accordi precedenti”.

“La Regione Emilia-Romagna ha attraversato gli anni della pandemia garantendo sostenibilità a tutto il sistema sanitario, dentro un quadro normativo già complesso e in continuo mutamento per il susseguirsi di dpcm e decreti legge- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi-. Fra le misure adottate vi era stato anche un acconto di cassa per le strutture private accreditate a sostegno della loro liquidità nella prima fase emergenziale. Successivamente il Parlamento e il Governo avevano poi stabilito la facoltà e le modalità di ristoro alle strutture private accreditate fino al 90% del budget 2020, a prescindere dal suo raggiungimento”.

“La delibera di Giunta del 2024 – prosegue Fabi – dopo un’attenta verifica da parte delle strutture tecniche della Regione e delle Ausl, si è dimostrata non tecnicamente applicabile, andando a prevedere indennizzi non conformi né alla legge nazionale, né alle delibere del 2020 adottate dalla Regione, e per questo non ha mai avuto concreta applicazione. Per questi motivi la Giunta, per garantire la massima trasparenza, ha dato avvio al procedimento di autoannullamento della delibera, dando 30 giorni di tempo ad eventuali parti interessate per fornire elementi utili alle decisioni. Un’amministrazione sana e trasparente è anche quella che è capace di identificare eventuali errori e correggerli prontamente senza avere nulla da nascondere”.

In particolare, illustra la nota di Giunta, “nella delibera del 2024, la Giunta non aveva preso alcun impegno di spesa aggiuntiva per le spese ulteriori che l’applicazione della ‘Condivisione’ avrebbe comportato, spese che perciò la Regione non avrebbe potuto comunque garantire perché esulavano dai limiti imposti dalle leggi statali di stabilità finanziaria e di riconoscimento degli indennizzi Covid. La legge statale infatti consente alle Regioni di prevedere forme di ristoro per il Privato accreditato ma con procedure diverse da quelle previste. Inoltre, l’Ente operava allora in regime di prorogatio per via della imminente consultazione elettorale e non avrebbe potuto assumere atti se non di ordinaria amministrazione. Per tutte queste ragioni nessuna Ausl ha mai recepito e attuato la delibera regionale”.

L’avvio del procedimento sarà comunicato ai soggetti interessati e alle Aziende sanitarie locali. Trenta i giorni a disposizione per eventuali controdeduzioni.

La notizia, anche se non in veste ufficiale, è già arrivata ad Aiop Regionale Emilia–Romagna che, dichiara in una nota, “prende atto dalle notizie che circolano dal primo pomeriggio di oggi che la Regione ha avviato il provvedimento di autotutela circa l’annullamento della delibera n. 2133 del 11/11/2024, recante la procedura con cui le Parti, Regione e AIOP, avevano definito una fase di confronto che andava avanti da quasi tre anni ed aveva per oggetto la definizione di un ristoro e di una indennità di funzione conseguenti al ruolo giocato dalle strutture Ospedaliere Private Accreditate nella fase di emergenza Covid”.

Aiop ER prende altresì atto che “la Regione si è limitata ad affermare rilievi formali alla delibera ‘definita tecnicamente non applicabile’. Lo stupore per questo atteggiamento, che non affronta il tema sostanziale e si trincera all’interno di un perimetro che non riconosce alcunché alle strutture, se non quanto stabilito genericamente da una Legge nazionale e che non differenzia in alcun modo i territori ed il grado di mobilitazione che le singole Regioni hanno richiesto alle loro strutture private accreditate, è evidente. Bastino queste due semplici considerazioni che dipendono in via non mediata e diretta dall’accordo del marzo 2020 che stabilì tra le tante alcune prescrizioni specifiche ed accordato un anticipo che avrebbe dovuto esitare in un riconoscimento che salvaguardasse l’equilibrio economico delle varie strutture coinvolte (la rete ospedaliera dell’AIOP con 5.000 e passa posti letto)”.

“Unica in Italia – prosegue la nota di Aiop – la Regione Emilia-Romagna ha richiesto al privato accreditato la totale disponibilità dei PL accreditati e non solo dei posti letto negoziati per i nostri cittadini (circa 3.300 su un totale di 5.000 posti letto complessivi) ed ha preteso ed ottenuto che le strutture coinvolte non accedessero a forme di cassa integrazione. Questo perché a quel momento – 20/3/2020 – non si conoscevano i reali confini dell’epidemia Covid e perché appunto si doveva contare sulla piena potenzialità di tutte le strutture pubbliche e private del sistema sanitario regionale. Non ultimo, secondo l’accordo di marzo 2020, si volevano evitare anche le possibili ripercussioni sociali in capo ai dipendenti, atteso che, come è noto, la cassa integrazione copre solo parzialmente la retribuzione. In tutte le altre regioni sono stati da tempo definiti i ristori e le indennità conseguenti alla pandemia in favore delle strutture private accreditate, anche in regioni dove le strutture, in modo flessibile, hanno potuto utilizzare la cassa integrazione”.

Pertanto, osserva Aiop ER, “i riferimenti critici ad una delibera (quella di novembre 2024) che non sarebbe tale, ad una presa d’atto che non sarebbe un provvedimento, a leggi nazionali limitative ed a risorse non stanziate, riteniamo siano errati e non rispondenti a quanto a suo tempo stabilito, messo a disposizione ed infine definito tra i vertici regionali della precedente legislatura e le strutture private accreditate”.

Rinnovando la disponibilità a portare sul tavolo di confronto già fissato più compiute argomentazioni e sempre disponibili a ricercare una soluzione che salvaguardi le nostre strutture e tuteli il loro legittimo affidamento sulle decisioni condivise con le istituzioni regionali, Aiop ER auspica che “il sistema sanitario regionale, di cui le nostre strutture sono parte integrante e sostanziale possa confermarsi in un’ottica di piena e costruttiva collaborazione”.

05 Agosto 2025

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