Una donna di 83 anni di Pontinia, è morta oggi all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina a causa del virus della West Nile. La paziente era arrivata in pronto soccorso il 24 luglio scorso. Ricoverata in rianimazione in gravi condizioni per la presenza di pluripatologie concomitanti, è deceduta nel reparto di terapia intensiva. A darne notizia la Regione Lazio in una nota. Sempre oggi u
n uomo di 77 anni è morto oggi all’ Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola a causa del virus della West Nile. Il paziente, già sottoposto a dialisi, era ricoverato dal 26 luglio scorso ed è deceduto nel reparto di terapia intensiva. Salgono a sette i decessi per il virus della West Nile accertati nel Lazio.
Nel pomeriggio di ieri, inoltre, l’Azienda sanitaria locale di Matera (Asm) ha segnalato il primo caso di infezione umana da Virus West Nile in Basilicata, che ha interessato un sessantenne abitante in una zona rurale del comune di Pisticci. L’uomo è attualmente ricoverato all’ospedale della Murgia ‘Perinei’ di Altamura (Bari), in Puglia.
In Veneto invece registrati due casi autoctoni di chikungunya. Stamani la Direzione Prevenzione della Regione della Regione Veneto ha fatto sapere che è stato diagnosticato dal Dipartimento di Malattie Infettive/Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar un caso di chikungunya in una donna di 64 anni domiciliata in una frazione del comune di Negrar di Valpolicella (VR), senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica. Nel pomeriggio la seconda segnalazione in una donna di 39 anni di Affi senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica. La signora non è ricoverata e al momento presenta sintomi lievi. Lo rende noto la Direzione Prevenzione della Regione del Veneto.
“Il secondo caso – riferiscono i tecnici della Regione – dall’indagine preliminare svolta dall’Azienda ULSS9 non risulta apparentemente collegato al primo caso rilevato. Verranno comunque svolti ulteriori approfondimenti di diagnostica molecolare per stabilire se vi sia o meno un collegamento. La Regione del Veneto, in stretta collaborazione con l’Azienda ULSS 9 e con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, sta monitorando costantemente la situazione, con azioni tempestive rispetto ai nuovi sviluppi”.
L’ultimo bollettino dell’Iss
Salgono a 173 in Italia dall’inizio dell’anno i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo (89 nel precedente bollettino) con dieci decessi. Lo afferma il quarto bollettino della sorveglianza pubblicato oggi e in allegato.
Tra i casi confermati 72 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 2 Lombardia, 4 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 2 Emilia-Romagna, 37 Lazio, 21 Campania, 1 Basilicata, 1 Sardegna), 14 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 85 casi di febbre, 1 caso asintomatico e 1 caso sintomatico.
Tra i casi confermati sono stati notificati 11 decessi (1 Piemonte, 4 Lazio, 6 Campania). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive fin ora segnalate, è pari al 15% (nel 2018 20%, nel 2024 14%).
“La situazione è monitorata con attenzione da tutte le istituzioni competenti, sia a livello centrale che a livello territoriale. Al momento non emergono particolari segnali di allarme – sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Iss -. Ricordiamo l’importanza delle misure di prevenzione, sia quelle tese a contrastare la proliferazione delle zanzare che quelle mirate a proteggersi dalle punture. Ricordiamo inoltre, soprattutto nel caso di soggetti fragili o anziani di rivolgersi al proprio medico in caso di febbre.”