La ripartizione delle risorse assegnate alle ASL che la Giunta regionale ha deliberato lo scorso luglio diventa oggetto di una interrogazione sollevata qualche giorno fa dalla presidente della commissione Salute, Carla Fundoni (PD), con alcuni altri colleghi del Gruppo consiliare, e che trova immediata attenzione da parte dell’assessore alla Sanità. Nel documento, in sintesi, i consiglieri chiedono lumi e relativi interventi sulla disparità, secondo i consiglieri, rilevata nella distribuzione dei finanziamenti tra territori e sulle criticità di governance che riguarda le liste d’attesa e la specialistica ambulatoriale.
Per Fundoni: “Si stanno mettendo in campo risorse e scelte importanti sulla sanità, ma su questo tema in particolare l’indirizzo va rivisto e l’obiettivo deve essere quello di far crescere la specialistica ambulatoriale, l’assistenza e i servizi in tutti i territori, anche quelli con maggiori difficoltà di accesso, attraverso un’offerta di incarichi più capillare. Nell’ottica della lotta allo spopolamento, la programmazione sanitaria su questo tema diventa strategica per il futuro”.
Arriva immediata la risposta dell’assessore Armando Bartolazzi: “Relativamente alla ripartizione delle risorse approvata dalla Giunta regionale lo scorso 4 luglio con la delibera n. 35/26 per la specialistica ambulatoriale, si precisa che le risorse complessivamente assegnate per queste prestazioni sono state aumentate, e non diminuite, poiché è stato incrementato il tetto di spesa di oltre 4 milioni di euro. Più precisamente, rispetto alla deliberazione precedente (novembre 2024), il tetto cresce di 3.750.000 euro su base regionale a cui si devono aggiungere 300.000 euro di servizi per camera iperbarica e 200.000 di chemioterapia, eseguite in regime specialistico. Occorre tener conto, inoltre, che alcune tipologie di prestazioni, come la dialisi che ha un valore assegnato di oltre 10 milioni, non sono state incluse nelle tabelle per ragioni meramente tecniche, ma vengono comunque pienamente garantite proprio perché salvavita”.
“Per le ragioni sopra esposte – prosegue l’assessore -, il confronto tra le tabelle 2024 e 2025 risulta fuorviante e non praticabile. Ciò che può essere affermato con certezza è che le risorse sono state ampiamente incrementate ovunque e per tutti i macro livelli assistenziali, e che nessun territorio ha subito tagli o penalizzazioni. Si specifica inoltre che la ripartizione dei finanziamenti su base territoriale non è in capo all’assessorato della Sanità ma ad Ares, la quale procede a distribuirle sulla base di un complesso mix di indicatori che tengono conto non solo di popolazione e storico ma anche altri fattori quali mobilità e liste d’attesa. Tale ripartizione peraltro non risulta essere stata ancora completata, ragion per cui risulta ancora più incomprensibile una polemica che basa il suo assunto su risorse non ancora completamente assegnate”.
“L’Assessorato, per quanto di sua competenza, è impegnato a vigilare insieme all’Azienda Regionale per la Salute affinché nelle assegnazioni sia assicurato il massimo equilibrio sia territoriale che fra gli erogatori” – conclude Bartolazzi.
Elisabetta Caredda