È stato firmato, ieri nella Regione Marche, l’Accordo Integrativo Regionale (AIR) per la medicina generale riferito al triennio 2019-2021. Ad annunciarlo, rispettivamente in una nota e sui social, Alessandra Moraca, segretaria regionale dello Smi Marche, e Paolo Misericordia, Segretario regionale Fimmg Marche.
Una firma che non soddisfa lo Smi, che spiega come “da tempo sollecitavamo la discussione dell’AIR con la Regione Marche, che negli ultimi giorni ha accelerato i lavori, forse per l’ imminente conclusione della vigente legislatura. Avremmo voluto avere il tempo sufficiente per effettuare una migliore allocazione delle risorse e per risposte più stringenti ai territori delle aree montane e disagiate, individuando migliori e ulteriori soluzioni che andassero incontro alle necessità dei medici di medicina generale di tutto il territorio marchigiano. Abbiamo rappresentato il malcontento del personale medico in merito al fatto che il ruolo unico sia un obbligo per i giovani medici e non una libera scelta, così come il lavoro nelle Case di Comunità e nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) come oggi concepito. Queste scelte potrebbero contribuire a un ulteriore impoverimento della medicina territoriale con la conseguente fuga dei professionisti”.
Pertanto lo Smi, riferisce Moraca, ha apposto una “firma ‘tecnica’ al documento per continuare la discussione nei comitati aziendali, per rappresentare le ragioni dei medici e il diritto alla salute dei cittadini”.
Per la Fimmg, invece, con la firma dell’accordo “sono state gettate le basi di un nuovo modo di intendere l’Assistenza Primaria sul territorio, raggiungendo una prima importante tappa di un percorso avviato di evoluzione e di cambiamento”.
“L’ultimo AIR risale al 2007 e solo questo racconta l’importanza di quanto è oggi avvenuto”, spiega Misericordia. “Si tratta – continua – dell’Accordo che va a declinare il Ruolo Unico della Medicina Generale stabilendo un ventaglio di attività orarie che possono essere svolte dal Medico di Medicina Generale a Ruolo Unico. Vengono individuate le modalità di partecipazione del medico alle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e la presenza dei medici nelle Case di Comunità. Vengono delineate le strategie di presa in carico del paziente cronico. Viene messa finalmente a disposizione del paziente cronico la possibilità di effettuare una serie di esami diagnostici di primo livello presso il medico di medicina generale nelle diverse articolazioni in cui opera, mantenendo, soprattutto per i residenti dei piccoli comuni, la possibilità di avere efficaci riscontri direttamente presso lo studio del proprio medico di famiglia”.
“Abbiamo cercato di dare sostegno alla presenza dei medici nelle aree interne (costituite, appunto, da piccoli comuni) e di promuovere una Medicina Generale organizzata, in termini di strutture, personale, massima accessibilità”, spiega ancora il segretario Fimmg Puglia. “Uno sforzo che ha visto impegnati, congiuntamente, la FIMMG con la Regione Marche: un particolare ringraziamento va al Presidente della Giunta Regionale, Francesco Acquaroli, all’Assessore alla Salute e Vice –Presidente della Giunta Regionale, Filippo Saltamartini, al Direttore del Dipartimento Salute, Antonio Draisci, al Direttore della Agenzia Sanitaria Regionale, Flavia Carle e a Federica Franchini in rappresentanza dell’intera delegazione trattante di parte pubblica”.