Non è una sanità per giovani

Non è una sanità per giovani

Non è una sanità per giovani

Gentile Direttore,
ogni regione ha progressivamente normato i criteri concorsuali per la nomina dei Direttori di Unità Operativa Complessa. La Regione Lazio ha delineato nel tempo il proprio percorso attraverso tre provvedimenti cardine: D.G.R. n. 174/2013 – 10 luglio 2013 (BUR n. 58 del 18/07/2013), D.G.R. n. 574/2019 – 2 agosto 2019, ed infine il D.G.R. n. 730/2024 – 25 settembre 2024, con cui i criteri sono stati ulteriormente modificati e consolidati, adeguando l’impianto valutativo al contesto attuale.

Dall’analisi di questi provvedimenti emerge un dato evidente: il peso maggiore è attribuito alla carriera dirigenziale pregressa.

L’esperienza in ruoli di direzione, anche in contesti di piccole dimensioni, riceve punteggi più consistenti rispetto all’esperienza clinica, come la casistica operatoria maturata dal candidato.

È giusto sottolineare che la funzione di Direttore di Struttura Complessa è innanzitutto un ruolo gestionale.

È quindi corretto che chi ha dimostrato capacità organizzative e direzionali venga premiato.

Tuttavia, la bilancia oggi appare eccessivamente “sbilanciata” su questo fronte, a scapito del valore attribuito all’esperienza clinica e alla casistica operatoria, elementi che restano fondamentali per garantire qualità dell’assistenza e credibilità professionale.

Giovani e sistema concorsuale: un nodo aperto
L’attuale impostazione rischia di penalizzare soprattutto i dirigenti più giovani, spesso portatori di un bagaglio clinico rilevante e nelle discipline chirurgiche, con una casistica operatoria complessa.

Se il punteggio resta concentrato quasi esclusivamente sulla carriera dirigenziale, diventa difficile per queste professionalità emergere e accedere a ruoli apicali, anche quando dimostrano preparazione, competenza e capacità di visione.

Il rischio non è tanto quello di escludere i più giovani, quanto di cristallizzare un sistema che non valorizza in modo equilibrato tutte le dimensioni della professionalità medica: quella gestionale e quella clinico-operatoria.

Un esempio concreto: chi ha diretto un reparto di chirurgia a bassa intensità ottiene fino a 20 punti distribuiti in cinque anni di carriera. Un giovane chirurgo con una casistica di alta complessità non può accedere a tale punteggio, restando in una posizione di svantaggio.

Non si tratta di contrapporre “giovani” a “anziani”, ma di interrogarsi su come rendere il sistema più meritocratico e bilanciato.

Per questo è necessario aprire un dibattito serio e costruttivo, che coinvolga istituzioni, società scientifiche e sindacati, con l’obiettivo di trovare criteri che sappiano tenere insieme esperienza gestionale, competenze cliniche e capacità di innovazione.

In questo senso l’Anaao Assomed, come sindacato rappresentativo della dirigenza medica e sanitaria, ha il dovere di farsi promotore e di proporre questo dibattito, affinché si apra una riflessione condivisa e non rinviabile.

Le correzioni possibili
Per un riequilibrio equo e lungimirante, potrebbe essere utile:
• Ribilanciare i punteggi, valorizzando maggiormente l’esperienza clinica documentata, soprattutto negli interventi complessi.
• Premiare la qualità oltre la quantità, sia nell’attività clinica sia in quella gestionale.
• Riconoscere e sostenere le nuove generazioni di dirigenti, non come alternativa, ma come integrazione necessaria al ricambio e all’innovazione del sistema.

Il sistema attuale, pur fondato su criteri di trasparenza e imparzialità, mostra una tendenza che rischia di ridurre il peso del merito clinico.

Se vogliamo davvero dirigenti “forti, capaci, preparati e formati”, occorre un aggiornamento dei criteri che valorizzi tanto la dimensione gestionale quanto quella professionale.

L’obiettivo non deve essere la contrapposizione tra generazioni, ma la costruzione di un modello più equilibrato e meritocratico, capace di rafforzare la dirigenza sanitaria nel suo complesso e di garantire un futuro più dinamico ed efficace al nostro sistema sanitario.

Marco Colasanti
Segretario Aziendale Anaao Assomed San Camillo-Forlanini

Sandro Petrolati
Responsabile Territoriale Anaao Assomed San Camillo Forlanini

Marco Colasanti e Sandro Petrolati

09 Settembre 2025

© Riproduzione riservata

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