Negli Stati Uniti, i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) hanno annunciato importanti novità riguardo le vaccinazioni, sia per adulti che per bambini. A cambiare sono due aspetti centrali del calendario vaccinale: l’approccio alla vaccinazione anti‑Covid e la modalità di somministrazione del vaccino contro la varicella nei bambini più piccoli.
Una delle modifiche principali riguarda la vaccinazione contro il Covid. Fino ad oggi, i Cdc avevano raccomandato dosi di richiamo regolari per tutta la popolazione adulta. Ora, però, si cambia approccio: non ci sarà più una raccomandazione unica per tutti, ma la decisione verrà presa insieme al medico, in base alle caratteristiche individuali del paziente.
Secondo Jim O’Neill, vicedirettore della Sanità e direttore ad interim dei Cdc, si tratta di un ritorno al principio del consenso informato. “I booster raccomandati per tutti avevano di fatto scoraggiato medici e operatori sanitari dal discutere rischi e benefici caso per caso”, ha dichiarato O’Neill.
Il nuovo approccio parte da un dato: solo il 23% degli adulti americani ha fatto l’ultimo booster raccomandato, segno che l’adesione è crollata rispetto alla fase emergenziale della pandemia. Inoltre, i Cdc riconoscono che non tutti hanno lo stesso bisogno di ulteriori dosi, specie ora che il virus è diventato endemico e gran parte della popolazione ha già sviluppato un certo livello di immunità.
La nuova linea guida sarà quindi basata sul cosiddetto “shared clinical decision-making”, cioè una decisione condivisa tra paziente e professionista sanitario, valutando caso per caso sulla base di età, rischi personali e benefici attesi.
L’altra novità riguarda il vaccino contro la varicella per i bambini tra 12 mesi e 3 anni. Finora, negli Stati Uniti (e anche in altri Paesi) era prassi somministrarlo in combinazione con i vaccini per morbillo, parotite e rosolia (MMR), in un’unica dose quadrivalente (MMRV).
Ora, i Cdc raccomandano invece di separare la somministrazione del vaccino contro la varicella da quello per morbillo, parotite e rosolia, almeno nei bambini più piccoli. Il motivo? Secondo i Cdc i dati più recenti mostrano che il vaccino combinato aumenta il rischio di convulsioni febbrili nei 7–10 giorni successivi alla vaccinazione, rispetto alla somministrazione separata. Il rischio, pur raro, sarebbe quasi doppio con il vaccino MMRV, senza offrire maggiore protezione contro la varicella. Va sottolineato, le convulsioni febbrili osservate sono nella maggior parte dei casi transitorie e senza conseguenze a lungo termine. Ma la priorità resta la sicurezza, soprattutto nei più piccoli.
Le nuove raccomandazioni non escludono che le vaccinazioni siano comunque coperte dai programmi pubblici come Medicare, Medicaid, CHIP e dai piani assicurativi.