Si è tenuta questa mattina la prima convocazione del tavolo per il rinnovo degli Accordi collettivi nazionali (ACN) del triennio 2022–2024 per il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. All’incontro hanno preso parte tutte le rappresentanze della medicina generale, della pediatria di libera scelta, della specialistica ambulatoriale, della veterinaria e delle altre professionalità sanitarie – biologi, chimici, psicologi – insieme al coordinamento SISAC e al Presidente del Comitato di settore, Marco Alparone.
“Un avvio che Fimmg attendeva da tempo” sottolinea il segretario generale Silvestro Scotti. “Avevamo chiesto una discussione congiunta dei due trienni, ma preso atto dell’impossibilità di procedere in tal senso l’obiettivo ora è andare spediti verso un successivo ACN che sia coerente, capace di rispondere agli obiettivi multiprofessionali e aziendali per la presa in carico territoriale”. Ecco perché risulta ancor più importante la disponibilità espressa, anche con la presenza, dal presidente Alparone di agire affinché si possa chiudere rapidamente il triennio 2022–2024 per poter procedere con il nuovo Atto di indirizzo e, entro giugno, siglare anche l’ACN del triennio successivo. Posizione che aveva ottenuto già un grande consenso quando era stata espressa dal presidente Alparone nelle scorse settimane in occasione del Congresso nazionale Fimmg e che, a maggior ragione, incassa ora l’apprezzamento della Federazione dei medici di medicina generale alla luce del rinnovato impegno assunto questa mattina.
“Questo consentirà alla medicina generale, finalmente, di riallineare sotto il profilo temporale i cicli negoziali. Obbiettivo che perseguiamo da tempo e che ora è a portata di mano”. Soddisfazione anche per le posizioni espresse dal Comitato di settore e dalle Regioni, che riconoscono alla convenzione un ruolo centrale, inclusa la coerenza con gli obiettivi e con la destinazione delle risorse del Fondo sanitario nazionale e dei fondi regionali. Resta tuttavia un nodo critico: i segnali che giungono sulla Legge di Bilancio non lasciano intravedere risorse dedicate alla medicina convenzionata.
“Sarebbe paradossale – stigmatizza Scotti – ribadire la centralità strategica della medicina territoriale e parlare di attrattività senza prevedere poi interventi mirati in manovra. Questo mentre si continua a investire selettivamente in altri settori pur meritevoli. La coerenza tra obiettivi e finanziamenti è imprescindibile”. Non un dettaglio, visto che proprio con questa Legge di Bilancio si definiscono gli stanziamenti che incideranno sull’ACN 2025–2027, quello che dovrebbe inaugurare una stagione negoziale finalmente a legislazione vigente, dopo il recupero dell’ACN arretrato.
“Se non vi saranno risorse dedicate – conclude Scotti – la delusione sarà doppia: per l’oggi, che chiede risposte organizzative e professionali sul territorio, e per il domani, che rischia di nascere già privo dei mezzi necessari”. Dalla Fimmg, quindi, si attendono i prossimi passi nella conferma della massima disponibilità a proseguire il confronto. Sempre nella convinzione che il rinnovo dell’ACN, anche e soprattutto per il triennio successivo, non sia un atto meramente contrattuale, ma una scelta di politica sanitaria tale da garantire la giusta attrattività verso una nuova medicina generale dei giovani professionisti: unica possibilità di garanzia di accessibilità, continuità e appropriatezza delle cure ai cittadini e di un lavoro dignitoso ed efficace per i medici.
“Il rinnovo normativo della Convenzione 2022-2024 della Specialistica ambulatoriale territoriale non è ancora chiuso. E’ scaduto da tempo, occorre fare presto, entro fine anno va messa la parola fine”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Antonio Magi, segretario generale del Sumai Assoprof, il sindacato degli specialisti ambulatoriali, anticipando che martedì 21 ottobre “inizieremo le trattative in Sisac (la Struttura interregionale sanitari convenzionati) per il rinnovo dell’Acn 2025-27”.
“Occorre chiudere entro dicembre 2025 – insiste Magi – Il rinnovo del contratto dei medici del territorio riguarda diverse decine di migliaia di medici, tra cui medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, a cui aggiungere gli psicologi, i veterinari, i chimici e i biologi. Mettere in regola questi professionisti significa consentire alle Case di Comunità di poter decollare entro giugno 2026, come previsto dal Dm 77”. Inoltre, “come Sumai ritengo che sia indispensabile lavorare esclusivamente sulle retribuzioni per rendere attrattiva la professione sul territorio” conclude.
“Urgente dare ristoro economico a migliaia di professionisti” è la priorità per Federazione dei Medici Territoriali-Fmt, rappresentata al tavolo dal segretario nazionale Francesco Esposito, che ha alla fine dell’incontro ha commentato: “Veniamo da un lungo ritardo per il rinnovo dell’ACN 2022-24, quindi non possiamo che essere soddisfatti per l’inizio delle trattative e perché la sensazione è che la controparte pubblica voglia andare a una chiusura rapida di questa contrattazione, in questo senso salutiamo con favore l’approccio manifestato del presidente Sisac Marco Caroli e dal presidente del comitato di settore Marco Alparone”.
Nel merito della riunione, ha proseguito Esposito, “concordiamo con la necessità di mantenere lo stretto riserbo sulle trattative, ma le indiscrezioni lette sui media cioè di un incremento economico dello 5,7%, ci lasciano alcune perplessità: non vorremmo che dopo i ritardi per il via libera a questo atto di indirizzo se ne aggiungessero altri che vanifichino il già esiguo impegno di investimento sui compensi dei professionisti”.
“Sarebbe invece molto positivo – conclude Esposito – ed è una proposta ed un auspicio, se si licenziasse dopo la firma di questo ACN, e con urgenza, un ulteriore atto di indizio, nei primi mesi del 2026, per il triennio 2025/27: sarebbe un evento storico allineare i contratti con le annualità reali. Così come che si diano tempi certi per la definizione dei successivi accordi regionali”.