“Camminiamo insieme per dar vita alla Comunità che cura, nel Distretto della Comunità”.
Questa il messaggio che arriva dalla Card – Confederazione delle Associazioni Regionali dei Distretti riunita per il XXIII Congresso Nazionale. Una Confederazione che punta a portare alla ribalta i diversi territori regionali del Paese.
“Il sistema territoriale nell’osservatorio Card – ha dichiarato il Presidente Nazionale Gennaro Volpe – è in movimento positivo. Moltissimi distretti sono dinamici e vivaci: è facile osservare idee, progetti e azioni concrete in movimento, con innovazioni portate avanti da professionisti motivati. Questo nonostante le ben note difficoltà: carenza di personale, risorse limitate, differenze normative regionali ed altro”.
Cure domiciliari: innovazione e continuità In molte Regioni, oltre al raggiungimento dell’obiettivo Pnrr/Dm 77 del 10% di presa in carico degli ultra 65enni, emerge una fase di rinnovamento profondo del sistema delle Cure domiciliari, sempre più orientato a offrire assistenza di qualità anche nei casi complessi, che molte regioni ritengono più coerente verso i bisogni rispetto al mero approccio e target prestazionale. Tate le esperienze di rilievo realtà territoriali, tra tante: le cure palliative a domicilio, in costante espansione; le dimissioni protette e la continuità ospedale-territorio, anche avvalendosi della COT, vero snodo di regia e coordinamento tra i diversi attori del sistema di continuità; la telemedicina, che da strumento emergenziale diventa parte integrante dei percorsi di cura, migliorando accessibilità e tempestività.
Distretti e nuove sfide di salute Tra le “best experiences” realizzate, figurano progetti e percorsi riconducibili a tre macro-aree di lavoro: disagio psichico adolescenziale, fenomeno in allarmante crescita dopo il periodo pandemico; gestione delle liste di attesa per le prestazioni specialistiche, tema che senza un governo di domanda e offerta demandato al Distretto sarà di difficile soluzione; tutela della salute dei soggetti più fragili, come grandi anziani e persone detenute, altro ambito specifico demandato ai Distretti.
“In ciascuna di queste esperienze – spiega la Card – si evidenzia una grande sensibilità verso i nuovi bisogni di salute, affrontati attraverso azioni multiprofessionali, intersettoriali e interdisciplinari. Il ruolo degli infermieri di famiglia e di comunità, dei medici di medicina generale, dei servizi sociali dei Comuni e del Terzo Settore è sempre più centrale e integrato. Ne emerge con forza il Distretto come irrinunciabile ‘soggetto coordinatore-integratore’, che va dotato di competenze specifiche (risorse) e di capacità di coordinamento esplicite”.
Nuova Presidenza Card: un patto trigenerazionale per la comunità che cura La Card rinnova anche il Consiglio Nazionale. È stato che eletto il nuovo Presidente Antonino Trimarchi (Presidente CARD Veneto e da anni membro del Centro Studi), che per un triennio dal prossimo gennaio, succederà a Gennaro Volpe, alla guida della Confederazione per nove anni consecutivi. La nuova Presidenza Nazionale si avvale dei nuovi Vice Presidenti: Rosella Squicciarini (CARD Puglia) Vicepresidente per il Sud, Luigi Rossi (CARD Toscana) Vicepresidente per il Centro. Roberta Pennazio (CARD Liguria) è la nuova Segretaria e Valeria Trabacchi (CARD Emilia-Romagna) Tesoriere.
“Grazie al lavoro svolto in questi anni la nuova Presidenza può contare su una Card presente in tutte le Regioni, arricchita da nuove leadership giovani – ha detto il neo-Presidente Trimarchi – intendo proseguire in continuità e dare ancora maggiore spazio alla collegialità, rafforzare l’alleanza trigenerazionale e rinforzare una cultura di cura reciproca: dobbiamo prenderci cura di chi si prende cura superando ogni esitazione sulla sostenibilità economica del Ssn pubblico: non possiamo non permettercelo.”
Dal “Distretto delle cose” al “Distretto delle persone” Proposta infine come ampliamento della visione distrettuale, l’idea di trovare un nuovo senso al concetto di cura (“care”), portandosi verso pratiche di allargata partecipazione e condivisione. Una “cura condividente” che unisca caregiver, professionisti e persone assistite (“care recipients”) in un sistema di “care sharing” in cui tutti siano soggetti attivi con un medesimo fine. La prima finalità per la Card, concludono Volpe e Trimarchi, resta rafforzare le cure casa, anche costruendo una Comunità che cura, in cui tutte le forze e le risorse del territorio si integrino dinamicamente per offrire risposte personalizzate, continue e coerenti ai bisogni in costante evoluzione delle persone e delle famiglie.
“Solo attribuendo al Distretto la funzione centrale delle cure primarie sarà possibile affrontare insieme le nuove sfide che in esse troviamo rispetto alla promozione e tutela della salute mentale, della salute della donna e degli adolescenti; alla riabilitazione; all’attenzione dovuta alle persone in carcere”.