FVG. Farmacie: nuovo ruolo per la gestione delle patologie sociali

FVG. Farmacie: nuovo ruolo per la gestione delle patologie sociali

FVG. Farmacie: nuovo ruolo per la gestione delle patologie sociali
Coinvolgere i farmacisti nel 'team' di cura che si occupa dei circa 45 mila friulani affetti da diabete mellito, creando in farmacia un "Punto diabete".  È questo l'obiettivo del "Progetto Farm&Dia", promosso congiuntamente da Federfarma e Associazione Medici Diabetologi (AMD), che hanno organizzato due giornate di formazione, rivolte a 50 farmacisti, all’interno dello stabilimento termale di Arta.
 

In Italia i diabetici accertati sono quasi tre milioni (45 mila in Friuli Venezia Giulia), ovvero il 4,6% della popolazione, ma la patologia è in continua crescita, al punto che un italiano su dieci ha il diabete o rischia di averlo. Ad aumentare sono, di conseguenza, anche i costi sociali: nel 2010 si sono spesi 11 miliardi di euro, più del doppio rispetto a quindici anni fa. Oneri che derivano soprattutto dalla cura delle complicanze che si sviluppano a causa di diagnosi tardive e per una non adeguata gestione del malato. Al contrario un diabete individuato precocemente e tenuto sotto controllo con terapia mirata e corretti stili di vita allontana le complicazioni, con minori costi per il servizio sanitario. Per far fronte ad un problema di questa portata, anche il Friuli Venezia Giulia ha deciso di coinvolgere i farmacisti nel 'team' di cura che si occupa delle persone affette da diabete mellito, creando in farmacia un "Punto diabete”, per dar vita ad una rete di assistenza, con un ruolo anche nella prevenzione primaria, rivolta alle persone a rischio, e in quella secondaria, per scongiurare possibili complicanze.
Con questo obiettivo nasce il "Progetto Farm&Dia", promosso congiuntamente da Federfarma e Associazione Medici Diabetologi (AMD), che hanno organizzato due giornate di formazione, rivolte a 50 farmacisti, all’interno dello stabilimento termale di Arta (Ud).

Il corso vuole costruire un protocollo operativo per la presa in carico del paziente diabetico, che preveda una stretta collaborazione tra medici e farmacisti e faccia della farmacia un centro di consulenza preclinica, per la gestione oggi del diabete e, in prospettiva, di altre patologie, in un ruolo intermedio di collegamento tra paziente e medico. Il che significa verificare il rispetto della terapia, il corretto uso dei medicinali e l'eventuale insorgenza di reazioni avverse.

Anche secondo l'assessore alla salute, Vladimir Kosic, che ha portato il saluto della Regione ai corsisti, la farmacia, anche per la sua capillare presenza sul territorio, si trova oggi nella necessità di riorganizzare i suoi servizi, non solo perché lo impone una normativa nazionale del 2009, quanto perché queste sono le esigenze che emergono dalla società: esigenze legate all'invecchiamento della popolazione, alla crescente domanda di salute, alla ricerca del benessere, e dunque anche ad un rafforzamento della cultura della prevenzione. Un'evoluzione che, attraverso la valorizzazione delle competenze professionali dei farmacisti, consenta un salto di qualità per dar vita ad una farmacia di comunità, vero 'front-office' del servizio sanitario regionale.

 
 

11 Aprile 2011

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