Lombardia. Con CReG e cure sub acute la sanità territoriale avanza

Lombardia. Con CReG e cure sub acute la sanità territoriale avanza

Lombardia. Con CReG e cure sub acute la sanità territoriale avanza
“Dalla cura al prendersi cura”. Lo slogan scelto dalla Regione esemplifica il radicale cambiamento di prospettiva nello sviluppo dell’assistenza sul territorio che attraverso le indicazioni contenute nelle “Regole 2011”, ratificate con una delibera dalla Giunta lo scorso 30 marzo, che  ha visto l’attivazione di 1.145 posti letto in tutta per le cure sub acute e la sperimentazione in 5 Asl di un nuovo modello organizzativo per coordinare e integrare i servizi extraospedalieri a favore dei pazienti cronici (Chronic Related Group).

Le cure sub acute
Come già si sta sperimentando a Milano, Soncino (CR) e Varese, in tutte le Asl lombarde verranno individuate strutture intermedie (che vanno cioè a collocarsi tra l’ospedale e il domicilio) per assistere adeguatamente quei pazienti che, pur non necessitando più di un’alta intensità di cura (ricovero ospedaliero), non possono ancora essere assistiti adeguatamente al proprio domicilio. A giovarsi di queste nuove strutture sub acute, che offrono modalità di assistenza diversa da quella ospedaliera (ad esempio meno personale medico e più infermieristico) saranno soprattutto gli anziani e i cronici. Per loro sarà predisposto un piano di assistenza individuale focalizzato al recupero dell’indipendenza e quindi alla possibilità di ritornare a casa. La durata della degenza varia da 10/15 giorni fino a 30/40 giorni. I 1.145 posti letto potranno essere individuati in via preferenziale negli ospedali medio-piccoli, non inseriti nella rete dell'emergenza-urgenza, nei quali siano presenti solo alcune specialità ospedaliere di base, e nelle strutture dove vengono curate le acuzie (andando ad occupare una specifica area).
 
Il CReG
L’obiettivo del Chronic Related Group è quello di assicurare la continuità del percorso assistenziale: la gestione dei diversi aspetti in cui si articola l’assistenza sanitaria del paziente sarà affidata ad un unico soggetto, individuato dalle Asl, che potrà essere un medico di medicina generale, una Onlus, una fondazione, un’azienda ospedaliera, una struttura sanitaria accreditata e a contratto sia intra che extraospedaliera. Il soggetto scelto dovrà coordinare tutti gli attori coinvolti nella gestione della patologia, gestire le risorse messe a disposizione e garantire le necessarie competenze di tipo amministrativo, organizzativo e gestionale. Per la sperimentazione sono state individuate sei principali patologie, che coinvolgono potenzialmente 200 mila persone: bronco pneumopatie cronico ostruttive, scompenso cardiaco, diabete di tipo I e II, ipertensione e cardiopatia ischemica, osteoporosi, patologie neuromuscolari. Tra i servizi assicurati dal CReG rientrano la prevenzione secondaria, il follow up, il monitoraggio della persistenza terapeutica, la specialistica ambulatoriale, la protesica e la farmaceutica.

26 Aprile 2011

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...