Il circolo vizioso è sempre quello. Gli uomini con problemi sessuali se ne vergognano e non si rivolgono al medico. Internet è un discount di farmaci che promettono miracoli e a cui si può accedere in maniera anonima e con pochi soldi. E il rischio, passa in secondo piano.
Ora, l’ennesimo studio presentato nel corso del meeting annuale dell’ American Urological Association mette in guardia dai pericoli che si corrono comprando medicinali on line. Soprattutto se i farmaci sono quelli contro la disfunzione erettile (inibitori della fosfodiesterasi 5) e a fare l’incauto acquisto sono persone con un rischio cardiovascolare alto.
Lo studio, condotto da ricercatori coreani, ha comparato 19 “versioni” di farmaci contro l’impotenza acquistati on line con gli originali forniti direttamente dalle aziende produttrici. Il risultato dell’analisi, come atteso, ha evidenziato una difformità quasi totale tra i prodotti. Soltanto uno era risultato uguale all’originale. Per gli altri, le differenze erano abissali. Nell’aspetto: il 32 per cento aveva una dimensione diversa dall’originale e il 42 un colore differente. Così come nella composizione: il 37 per cento non conteneva alcun principio attivo e alcune contenevano metalli pesanti. Ma ciò che più ha destato la preoccupazione dei ricercatori è il fatto che i produttori di farmaci contraffatti in oltre la metà dei casi avevano esagerato con il principio attivo. Nel 58 per cento dei casi, infatti, le pillole contenevano più del doppio di sostanza attiva, con conseguenze potenzialmente gravissime per i consumatori. Soprattutto se presentano un rischio cardiovascolare elevato.
“Molti uomini pensano che comprare farmaci on line possa salvarli dall’imbarazzo di rivolgersi al dottore spiegandogli il problema”, ha illustrato Anthony Y. Smith, un membro dell’American Urological Association. “Sfortunatamente, ciò che questi uomini non prendono in considerazione è che già il fatto di comprare farmaci on line è pericoloso, ma prendere un medicinale senza averne la prescrizione è ancora più pericoloso”. Il consiglio dell’urologo è quindi rivolgersi al medico perché “nascondergi il problema potrebbe esporre a ulteriori rischi” poiché gli si impedisce di riconoscere quei casi in cui la disfunzione erettile è “un campanello di allarme di altri disturbi come la sindrome metabolica o le malattie cardiache”.
Proprio per promuovere una maggiore conoscenze del problema e per combattere il senso di vergogna che ancora circonda i disturbi sessuali maschili, in questi giorni è partita in Italia una campagna promossa da SIA (Società Italiana di Andrologia), SIAMS (Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità) e SIU (Società Italiana di Urologia) con il contributo di Eli Lilly & Co.
La campagna, denominata Basta Scuse, ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare gli uomini, tra i 40 e 70 anni e con sintomi di disfunzione erettile (un disturbo che nel nostro Paese riguarda oltre 3 milioni e mezzo di uomini) a non accettare come inevitabili le proprie difficoltà sessuali, trincerandosi dietro improbabili scuse per non affrontare il problema e non rivolgersi al medico.
E le scuse degli italiani di fronte alle difficoltà tra le lenzuola sono l’oggetto di un’indagine Ispo da cui emerge che la maggior parte (il 52%) attribuisce le proprie defaillance allo stress. Stanchezza e ansia da prestazione per più di un terzo. Mentre per uno su 4 la colpa è dello scarso feeling con la partner.
“Da ciò si evince come i maschi italiani tendano a motivare i propri, eventuali, problemi di erezione con giustificazioni di tipo psicologico”, ha spiegato il presidente Ispo Renato Mannheimer. “Che sarebbe come dire: la colpa del mio problema non è riferibile a qualcosa di concreto e proprio per questo faccio più fatica a rivolgermi ad un medico!”.
Ma in realtà proprio di disturbo medico si tratta, al punte che “per un uomo su 7, può trattarsi del primo campanello d’allarme per altre patologie, quali le malattie cardiovascolari e il diabete”, ha precisato Vincenzo Gentile, presidente SIA.
“Negli scorsi anni -ha proseguito – nel nostro Paese abbiamo fatto importanti passi avanti per sensibilizzare gli uomini a proposito dell’importanza di rivolgersi tempestivamente e con fiducia a uno specialista, e già 300 mila potenziali pazienti hanno deciso di non «trovare più scuse» e affrontare seriamente il loro problema di deficit dell’erezione”.
Nonostante ciò, la disfunzione erettile nella maggior parte dei casi rimane ancora una patologia sommersa.
Antonino Michienzi