Oggi è la Giornata Mondiale del Malato. Papa Francesco: “Facciamo sentire ai malati il nostro amore”

Oggi è la Giornata Mondiale del Malato. Papa Francesco: “Facciamo sentire ai malati il nostro amore”

Oggi è la Giornata Mondiale del Malato. Papa Francesco: “Facciamo sentire ai malati il nostro amore”
Il Papa sa bene che “talvolta questo servizio può risultare faticoso", ma "il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino”. Perché se "la fede non fa sparire la malattia" o "le domande che ne derivano", essa però "offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo”.La Giornata fu istituita nel 1992 da Papa Giovanni Paolo II.

Si celebra oggi, in tutto il mondo, la Giornata del malato, istituita nel 1992 da Papa Giovanni Paolo II, che scelse come data per questa ricorrenza il giorno dedicato alla Beata Vergine Maria di Lourdes. La Giornata Mondiale del Malato è diventata, così, anno dopo anno, l’occasione, prima per Papa Giovanni Paolo II e ora per Papa Francesco, di sollecitare i malati e ai loro cari a vivere con fede la malattia, e di richiamare gli operatori sanitari e i famigliari dei malati a dedicarsi con pienezza al servizio dell’assistenza.

“La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l’esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso… In queste situazioni – afferma Papa Francesco nel messaggio diffuso in occasione del Giornata Mondiale del Malato 2016 (leggi il messaggio integrale) -, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce. E questa chiave ce la consegna la Madre, Maria, esperta di questa via”.

Papa Francesco rivolge quindi il pensiero a chi è chiamato ad assistere i malati. “In questa Giornata Mondiale del Malato – si legge nel messaggio del Pontefice – possiamo chiedere a Gesù misericordioso, attraverso l’intercessione di Maria, Madre sua e nostra, che conceda a tutti noi questa disposizione al servizio dei bisognosi, e concretamente dei nostri fratelli e delle nostre sorelle malati". Papa Francesco richiama alla figura della madonna nel racconto evengelico delle nozze di Cana perché, spiega, "nella sollecitudine di Maria si rispecchia la tenerezza di Dio. E quella stessa tenerezza si fa presente nella vita di tante persone che si trovano accanto ai malati e sanno coglierne i bisogni, anche quelli più impercettibili, perché guardano con occhi pieni di amore".

"Talvolta – prosegue Papa Francesco – questo servizio può risultare faticoso, pesante, ma siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti. Anche noi, sani o malati, possiamo offrire le nostre fatiche e sofferenze come quell’acqua che riempì le anfore alle nozze di Cana e fu trasformata nel vino più buono. Con l’aiuto discreto a chi soffre, così come nella malattia, si prende sulle proprie spalle la croce di ogni giorno e si segue il Maestro; e anche se l’incontro con la sofferenza sarà sempre un mistero, Gesù ci aiuta a svelarne il senso”.
 
Da Papa Francesco, quindi, l'invito "a pregare per gli ammalati e a far sentire loro il nostro amore". "La stessa tenerezza di Maria – ha detto nel corso dell'udienza generale svolta ieri, alla vigilia della Giornata Mondiale del Malato – sia presente nella vita di tante persone che si trovano accanto ai malati sapendo cogliere i loro bisogni, anche quelli più impercettibili, perché visti con occhi pieni di amore".


 


Stefano A. Inglese

Stefano A. Inglese

11 Febbraio 2016

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