Responsabilità professionale. Cittadinanzattiva: “Ddl entri in vigore soltanto dopo adozione Fascicolo sanitario elettronico”

Responsabilità professionale. Cittadinanzattiva: “Ddl entri in vigore soltanto dopo adozione Fascicolo sanitario elettronico”

Responsabilità professionale. Cittadinanzattiva: “Ddl entri in vigore soltanto dopo adozione Fascicolo sanitario elettronico”
E' la richiesta avanzata da Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato, durante un'audizione in Senato. “Il rilascio della cartella, inoltre, sia contestuale alle dimissioni”. In questo modo i cittadini “avranno almeno degli strumenti in più per poter provare l'eventuale danno subito, tra cui i sistemi di video registrazione di cui abbiamo proposto l'installazione in tutte le sale operatorie".

“Oggi in Senato abbiamo proposto misure concrete per dare più centralità ai diritti del malato, assicurare più trasparenza e sicurezza al Ssn, nonché più certezza nell'accesso al risarcimento per chi ha subito un danno. In particolare abbiamo chiesto che l’inversione dell’onere della prova, ossia la misura che prevede che sia il cittadino e non più il personale sanitario a provare la responsabilità, vada controbilanciata prevedendo che il Ddl entri in vigore solo dopo l’adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico e che il rilascio della cartella clinica sia contestuale alle dimissioni e non, come accade oggi, anche dopo 120 giorni”. Lo ha annunciato Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. In questo modo i cittadini “avranno almeno degli strumenti in più per poter provare l'eventuale danno subito, tra cui i sistemi di video registrazione di cui abbiamo proposto l'installazione in tutte le sale operatorie".

Ma c’è anche altro. Tonino Aceti spiega che Cittadinanzattiva ha proposto che “ci sia certezza di pagamento del risarcimento anche nei casi di autoassicurazione, chiedendo che il Fondo di Garanzia agisca in questi casi, per evitare che anche quando il giudice ha emesso una sentenza a favore del cittadino questi non riesca ad avere il risarcimento economico che gli spetta. E ancora che questo Fondo copra anche i danni da infezioni ospedaliere, che oggi sono raramente risarciti ma che invece causano problemi non irrilevanti a chi le contrae”.

Proposto, inoltre, “un sistema di controllo e vigilanza sui contratti assicurativi e sulle auto-assicurazioni delle strutture; che i tempi per una pratica di risarcimento siano certi e più brevi, per metter fine alle attese medie di 4 anni. Abbiamo chiesto inoltre che i costi per il cittadino siano meno ingenti, proponendo che quelli per il tentativo obbligatorio di conciliazione siano divisi tra le parti. Infine abbiamo scritto emendamenti per dare più trasparenza e sicurezza al SSN, chiedendo che la prevenzione e la gestione del rischio siano obiettivi per la valutazione dei Direttori generali e che la Carta dei Servizi e il sito web delle strutture sanitarie pubblichino in modo chiaro e accessibile i dati del Piano nazionale esiti".
"Questo è il pacchetto di modifiche necessarie – conclude Aceti – per dare alcune risposte ai problemi che esistono oggi e per garantire un maggiore equilibrio tra serenità del personale sanitario e quella dei cittadini. Ci aspettiamo che il Senato faccia la sua parte per recepirle”.
 

10 Marzo 2016

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