Sfondamento farmaceutica 2013/2015: in tutto 1,517 miliardi a carico delle imprese del farmaco

Sfondamento farmaceutica 2013/2015: in tutto 1,517 miliardi a carico delle imprese del farmaco

Sfondamento farmaceutica 2013/2015: in tutto 1,517 miliardi a carico delle imprese del farmaco
I dati li ha anticipati oggi il Sole 24 ore sanità che ha visionato le tabelle inviate dall’Aifa alle aziende interessate. Il grosso è per lo sfondamento dell’ospedaliera che da sola ha accumulato un payback di 1,291 miliardi.

Un miliardo e 517 milioni. A tanto ammonta la somma che le aziende farmaceutiche dovranno restituire col meccanismo del payback per lo sfondamento della spesa farmaceutica 2013/2015, secondo quanto previsto dal decreto legge 113 del 24 giugno 2016, con le modalità del decreto del Mef, di concerto con la Salute, registrato ieri dalla Corte dei conti.
 
Il conto lo fa oggi il Sole 24 ore sanità che ha pubblicato i dati Aifa trasmessi alle aziende interessate.
 
Il grosso della somma (1,291 miliardi) è relativo all’ospedaliera. Tra le Regioni è la Toscana ad attendere i maggiori recuperi (164 milioni), seguita dalla Lombardia (146,6), Puglia (136,7), Campania (122,1) ed Emilia Romagna (112,2).
 
Per la farmaceutica territoriale le Regioni che registrano un maggior “credito” sono invece Campania (49 mln), Lazio (47,7), Puglia (36) e Sicilia (35).
 
Il Sole 24 ore sanità fa anche i nomi delle aziende più “colpite” dal pay back. Su 1,291 miliardi di surplus dell'ospedaliera, Roche è chiamata a un pay back di 158,2 mln, Janssen di 127 mln, Novartis di 85,8 mln, Abbvie sarebbe a quota 75 mln, Pfizer a 69,1, Gilead a 60, Amgen a 51,8, Merck Sharpe&Dohme a 47,3 mln.
Per la territoriale è  Gilead in testa a questa classifica “dolorosa” con un pay back di 91,6 mln: il 40,6% del totale.
 
Ma il quotidiano sanitario on line della Confindustria avverte che queste cifre ufficiali vanno in qualche modo già considerate sub judice, atteso che nelle procedure di calcolo per qualche azienda sarebbero stati fatti degli errori nell'attribuzione di somme per la distribuzione diretta di fascia A, valutandola come ospedaliera”.
 
Secondo il decreto legge (il 113/2016, ndr) – sottolinea però il giornale – le aziende devono comunque pagare, salvo poi rivalersi con i conguagli. Fatto sta che sono pronti ricorsi ai giudici amministrativi per bloccare le pretese”.

15 Luglio 2016

© Riproduzione riservata

Corte Costituzionale ribadisce il ‘sì’ all’uso dei medici in quiescenza nell’assistenza primaria
Corte Costituzionale ribadisce il ‘sì’ all’uso dei medici in quiescenza nell’assistenza primaria

La Corte costituzionale con la sentenza numero177, depositata oggi, ha respinto la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1, comma l, della legge della Regione Sardegna numero 2 del 2025. Tale...

L’Unione Europea lancia il suo primo Piano anti-crisi sanitarie
L’Unione Europea lancia il suo primo Piano anti-crisi sanitarie

Dopo la lezione bruciante della pandemia di COVID-19, l'Unione Europea si dota di una cassetta degli attrezzi condivisa per affrontare le prossime crisi sanitarie. Il Piano, presentato oggi, non è...

Crioconservazione ovociti. Raddoppiata in 10 anni la domanda. Ministero della Salute: “Fenomeno da disciplinare”
Crioconservazione ovociti. Raddoppiata in 10 anni la domanda. Ministero della Salute: “Fenomeno da disciplinare”

Il “social freezing”, la crioconservazione degli ovociti per ragioni non mediche, è un fenomeno in netta crescita in Italia, seppur in un vuoto normativo che il Governo si impegna a...

Rsa. Per la “lungoassistenza” il Ssn paga il 50% delle rette. Pd: “Famiglie allo stremo”
Rsa. Per la “lungoassistenza” il Ssn paga il 50% delle rette. Pd: “Famiglie allo stremo”

Un fondo da 100 milioni di euro annui a partire dal 2026 per l’assistenza ai malati di Alzheimer e altre demenze senili, e assunzioni in deroga ai vincoli di spesa...