Nomine Dg Ssn. M5s critico: “Politica resta in campo”

Nomine Dg Ssn. M5s critico: “Politica resta in campo”

Nomine Dg Ssn. M5s critico: “Politica resta in campo”
E il Movimento poi ricorda come rispetto alle nomine effettuate dal governatore De Luca, “Palazzo Chigi ha tempo fino all'8 agosto per impugnare la legge regionale”. E poi dubbi sull'imparzialità della commissione valutatrice. Bene invece l’elenco nazionale.

“Nell’apprendere con favore il via libera dato dal governo alla costituzione di un elenco nazionale dei soggetti idonei a ricoprire l'incarico di direttore generale delle Asl e degli altri enti del Ssn, non possiamo sottacere due elementi. Il primo è di carattere generale: la politica continua a “restare in campo", mantenendo uno spazio rilevante all’interno del meccanismo di selezione. Il secondo riguarda il governatore della Campania Vincenzo De Luca, autore delle nomine ai vertici delle Asl campane attraverso un atto d'imperio rispetto al quale abbiamo chiesto conto sia a livello nazionale che regionale. Il Governo stesso ha dovuto ammettere che vi sono elementi di criticità nella Legge approvata dal Consiglio regionale della Campania il 31 maggio scorso, riguardante le nomine dei direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie. A questo punto ci aspettiamo il pronunciamento della presidenza del Consiglio entro dell’8 agosto, termine oltre il quale Palazzo Chigi non potrà più impugnare la legge”. Così i deputati M5S in commissione Affari Sociali.
 
“In un Paese, il nostro, nel quale gli interessi dei partiti pervadono la cosa pubblica – sottolineano –  sarebbe stato dunque a più opportuno che, proprio a garanzia dell’imparzialità, i componenti della commissione nazionale di valutazione fossero selezionati con modalità tali da assicurarne l'indipendenza, con scadenze differenziate anche eventualmente con forme di sorteggio da un elenco aperto costituito previo esperimento di procedura ad evidenza pubblica, sulla base di requisiti culturali, professionali e di merito e incompatibilità con cariche politiche e sindacali oltre che con qualsiasi incompatibilità riconducibile alla legge 190. Tra i membri di quella commissione, lo ricordiamo, ce ne sono ancora quattro di nomina politica: due in quota del ministero della Salute e due dalla Conferenza Stato-Regioni.
 
Ricordiamo che il Consiglio di Stato nel suo parere reso al Ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione rispetto al Disegno Di Legge Madia aveva dichiarato che il Dlgs doveva proporsi di “configurare un rapporto di tendenziale separazione tra politica e amministrazione, per porre un freno ai fenomeni di politicizzazione e di corruttela radicatisi nel sistema in origine configurato dalla l. 833 n. 1978”. Un principio che sposiamo e rispetto al quale non riteniamo ci sia nulla da aggiungere ”.

29 Luglio 2016

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