Più trasparenza e controlli per il diritto di scelta dei pazienti. E poi la denuncia Anac: “Sistema prezzi di riferimento non va”

Più trasparenza e controlli per il diritto di scelta dei pazienti. E poi la denuncia Anac: “Sistema prezzi di riferimento non va”

Più trasparenza e controlli per il diritto di scelta dei pazienti. E poi la denuncia Anac: “Sistema prezzi di riferimento non va”
Convegno oggi a Roma organizzato dall’Autorità per la concorrenza. “Le esigenze di contenimento dei costi impongono cambiamenti profondi. E in questo senso la concorrenza è uno strumento positivo per tutelare il diritto alla salute, a patto che vi sia un sistema di regole pro-concorrenziali”. Chiesta più trasparenza su incontri Pa-Privati e uno sforzo per comparare le strutture in relazione a specifiche prestazioni sanitarie. “Il Pne non basta”.

La libertà di scelta del paziente è l'obiettivo dell'Autorità della concorrenza e del mercato (Agcm) nel delicato settore della sanità. Ha spiegarlo è stato Michele Ainis, componente dell'Authority nell'introdurre il convegno 'Tutela della salute e concorrenza' che si è svolto oggi a Roma nella sede dell'Agcm. 
 
Dopo aver ricordato il lavoro fatto fino ad oggi  dall’Autorità in campo sanitario Ainis ha sottolineato l'impegno per il diritto alla salute, rispetto al quale sono stati, nel tempo, elaborati suggerimenti, soluzioni e indicazioni per "rendere più efficiente il settore e per rimuovere ostacoli ingiustificati". E Ainis ha poi ricordato anche alcuni casi he sono stati negli ultimi tempi all’attenzione dell’Authority (Aspen, Roche-Novartis, Ossigenoterapia, Indagine sui vaccini solo per citare le principali”
 
Per quanto riguarda il diritto di scelta del paziente Ainis ha poi ricordato le direttrici su cui si muove Autorità che sono sei: l’accreditamento degli operatori privati, la ripartizione dei budget tra le strutture pubbliche e private, la trasparenza su prezzi di farmaci e servizi,  la necessità di ottenere  più informazioni da parete delle strutture,  la concorrenza tra farmaci innovativi e biosimilari e la rimozione degli ostacoli per la diffusione dei generici. 
 
All’evento ha partecipato anche Michele Corradino dell’Anac che ha ricordato i capisaldi del nuovo Codice degli appalti.  “Il nuovo codice – ha detto – non impedisce alla Pa di avere un rapporto con il mercato. Anzi, consente agli uffici di porsi quali agenti all’interno del mercato. L’obiettivo è che vi siano meno ricorsi e gare bloccate”.
 
Parlando della sanità l’esponente Anac ha fatto notare “che è il settore in cui si sono create delle strutture di trasparenza e anche nell’ultimo piano è stato redatto un capitolo ad hoc con alcuni rischi del mercato sanitario”.
 
Ma un tema sempre di attualità toccato da Corradino è stato quello dei conflitti d’interesse tra il mondo professionale e il mondo economico. Il rischio esiste e porta a un contatto difficile da evitare perché l’innovazione passa soprattutto da ricerca privata”. Per questo tra le proposte Anac vi è quella di lavorare affinché gli incontri siano rendicontai. “Cercheremo di chiedere che tutti gli incontri siano tracciati, per ricostruirli tutti. Con particolare attenzione alle gare”. (varianti, esecuzione, periodo di gara).
 
Grande preoccupazione Anac poi manifestata sui prezzi di riferimento. “Abbiamo dubbi per il modo in cui prezzi vengono creati, ci sono difficoltà di controllo e purtroppo anche una scarsa collaborazione. Come Autorità abbiamo chiesto che ci siano anche altri soggetti su questo tema perché il sistema attuale presenta delle lacune”.
 
Il segretario dell’Agcm Roberto Chieppa ha poi toccato il tema della concorrenza legata alla sostenibilità economica. “Le esigenze di contenimento dei costi impongono cambiamenti profondi. Ma troppo spesso la riduzione della spesa si è tradotta in una riduzione della qualità di un servizio primario come la salute. In questo senso la concorrenza è uno strumento positivo a patto che sia incastonato in un sistema di regole pro-concorrenziali”.
 
Tra i temi critici anche l’ordinamento. L’esempio è la filiera del farmaco. “Abbiamo ordinamenti complessi e si accavallano le competenze: c’è l’Ema, poi l’Aifa e poi ci sono le scelte amministrative regionali. Insomma: molti attori in gioco e poca chiarezza”.
 
Altra criticità su cui vigilare è la commistione tra controllore e controllato che spesso coincidono.  Chieppa ha poi ricordato come nel Ddl Concorrenza erano state presentare alcune proposte che  non sono state ricevute (vedi anche liberalizzazione fascia C fuori dalle farmacie).  Altra proposta segnalata e non recepita riguarda “una maggiore trasparenza sulle performance del sistema sanitario che può essere di beneficio e portare pià efficienza. Occorre comparare le strutture in relazione a specifiche prestazioni sanitarie. Ciò farebbe emergere le realtà più efficienti e quelle meno. Qualcosa è stato fatto con il PNE (Piano nazionale Esiti), ma esse non sono informazioni fruibili dal consumatore finali. Finora nostre proposte non sono state recepite.
 
“Una battuta poi anche sul mercato dei vaccini oggetto di una recente indagine dell’Autorità. “C’è la necessità di decisioni sovranazionali e nazionali e su quali sono i vaccini essenziali. Occorre capire se determinati prodotti possono essere messi in competizione tra loro. Ma si fa fatica perché sono farmaci che finiscono in fascia C”.
 
Un riferimento infine agli Accordi di riservatezza (vedi prezzi farmaci) che secondo il segretario Agcm “vanno valutati casi per caso (anche perché spesso dietro la riservatezza vi sono sconti elevati”.
 
L.F.

L.F.

28 Settembre 2016

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