Fondo non autosufficienza. Corte dei conti: “Troppe disparità nella spesa. Si passa dai 282 euro pro capite di Trento ai 26 della Calabria”

Fondo non autosufficienza. Corte dei conti: “Troppe disparità nella spesa. Si passa dai 282 euro pro capite di Trento ai 26 della Calabria”

Fondo non autosufficienza. Corte dei conti: “Troppe disparità nella spesa. Si passa dai 282 euro pro capite di Trento ai 26 della Calabria”
Dal 2007 al 2015 il fondo ha erogato ben 2,3 miliardi di euro ma i giudici contabili denunciano una “estrema eterogeneità e disomogeneità nella diffusione dei servizi sul territorio”. Più in generale, il Sud spende, in media, poco più di un terzo rispetto al Nord. Per la Corte: “risulta assolutamente necessario ed urgente che vengano rafforzati tutti quei presidi e meccanismi di governance che siano in grado di realizzare un processo di convergenza o, perlomeno, di riduzione dell’eterogeneità non solo nella spesa, ma anche nei modelli di intervento”

“Il nostro paese registra ancora una estrema eterogeneità e disomogeneità nella diffusione dei servizi sul territorio, cui corrisponde una significativa sperequazione della spesa sociale. Basti segnalare i 282 euro pro-capite che vengono spesi nel 2015 nella Provincia autonoma di Trento per far fronte alle specifiche esigenze, contro gli appena 26 euro della Regione Calabria. Più in generale, il Sud spende, in media, poco più di un terzo rispetto al Nord”.
 
A segnalarlo è la Corte dei conti nella sua delibera sull’andamento del Fondo nazionale per le non autosufficienze tra il 2007 e il 2015. In totale in questi 8 anni sono stati stanziati oltre 2,3 mld di euro (nel 2012 il Fondo non è stato alimentato ndr.), ma come abbiamo visto la Corte dei conti segnala che c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere l’equità di trattamento in tutto il Paese.
 
Per la Corte “risulta assolutamente necessario ed urgente che vengano rafforzati tutti quei presidi e meccanismi di governance che siano in grado di realizzare un processo di convergenza o, perlomeno, di riduzione dell’eterogeneità non solo nella spesa, ma anche nei modelli di intervento, improntati ad una concreta e tangibile eliminazione degli squilibri esistenti non solo tra le diverse regioni, ma anche all’interno delle stesse regioni”.
 
Altro suggerimento riguarda il requisito anagrafico-residenziale che “non deve rivelarsi elemento di maggior favore per alcuni cittadini rispetto a quelli che risiedono in contesti territoriali più svantaggiati”.
 
In ogni caso la Corte dei conti precisa come nel 2015, a seguito della legge di stabilità, “è stato realizzato il primo passo avanti, necessario al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Fna: mediante l’avvio di un percorso di stabilizzazione delle risorse, a decorrere dall’anno in corso, la dotazione finanziaria sarà anche sufficiente per consentire al Ministero di definire i livelli essenziali delle prestazioni per le persone non autosufficienti (Lea). In sostanza, lo stanziamento di bilancio “strutturale” garantirà che il fondo diventi un valido strumento per la realizzazione degli obiettivi prefissati”.
 
Stanziamenti Fondo non autosufficienza dal 2007 al 2015
 

Anno

Fondo non autosufficienza


 

 

2007

100 mln

2008

300 mln

2009

400 mln

2010

400 mln

2011

100 mln

2012

2013

275 mln

2014

350 mln

2015

400 mln

24 Gennaio 2017

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