Cure palliative e terapia del dolore. Saitta: “C’è ancora molta strada da fare”

Cure palliative e terapia del dolore. Saitta: “C’è ancora molta strada da fare”

Cure palliative e terapia del dolore. Saitta: “C’è ancora molta strada da fare”
L’assessore alla Salute del Piemonte, che è anche coordinatore della commissione salute della Conferenza delle Regioni, commenta l’indagine della Fondazione Ghirotti da cui emerge che solo un paziente su tre conosce la legge sulle cure palliative. Per Saitta “Regioni e ministero della Salute hanno un compito comune da affrontare soprattutto in materia di informazione e comunicazione”.

La legge 38/2010 regolamenta l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Un testo  importante ma non conosciuto da molti cittadini come è emerso nel corso del convegno che si è svolto oggi a Roma, promosso dalla Conferenza delle Regioni e dalla Fondazione Ghirotti, durante il quale sono stati presentati i risultati di un questionario diffuso dall’Osservatorio volontario per il monitoraggio della terapia del dolore e delle cure palliative.

“Siamo orgogliosi del lavoro fatto sinora, ma consapevoli che c’è ancora molta strada da fare. Il monito che arriva dai dati dell’osservatorio volontario della Fondazione Ghirotti è piuttosto chiaro. Solo un paziente su tre conosce la legge sulle cure palliative, il 45% non conosce l’utilità dei farmaci oppiacei per le situazioni di dolore cronico o di fasi terminali”, ha commentato Antonio Saitta, assessore alla sanità della Regione Piemonte e coordinatore della commissione salute della Conferenza delle Regioni.

“Credo che tra gli aspetti centrali ci sia il ruolo del medico di medicina generale, anello fondamentale fra l’ospedale, la medicina del territorio e l’hospice. Va detto però che i medici di famiglia stanno sviluppando una maggiore sempre maggiore consapevolezza e cultura professionale sui temi delle cure palliative e della lotta al dolore ed è questo un dato incoraggiante. Regioni e ministero della Salute- ha concluso Saitta- hanno un compito comune da affrontare soprattutto in materia di informazione e comunicazione.”
 
LA RETE DI TERAPIA DEL DOLORE IN PIEMONTE
La rete regionale di terapia del dolore si basa sul modello organizzativo delle reti cliniche integrate, con l’individuazione di centri hub, concentratiin un numero ristretto di strutture ospedaliere, presso le quali viene fornita assistenza ai pazienti con maggior complessità clinica e di centri spoke, presso i quali sono erogate le terapie di minor complessità.

Della rete sono parte integrante i centri di cure primarie ed i Medici di Medicina Generale, cui, per primi, spetta il compito di indirizzare correttamente il paziente verso il Centro più adatto alla sua presa in carico.

L’assetto prevede 3 hub sul territorio, identificati nelle Aziende Ospedaliere, sedi di DEA di II° livello: Città della Salute e della Scienza di Torino, Ospedale Maggiore della Carità di Novara e Ospedale  Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.

All’Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico di Candiolo è riconosciuto il ruolo di centro monospecialistico per la terapia del dolore oncologico.

La rete di terapia del dolore ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone adulte affette da dolore, riducendone il grado di disabilità e favorendone la reintegrazione nel contesto sociale e lavorativo.
 
LA RETE DELLE CURE PALLIATIVE IN PIEMONTE

La rete di cure palliative è operativa, in Piemonte, sin dal 2000: nel 2010, con la promulgazione della  legge 38, è stata aggiornata e adeguata.

Ad oggi sono operativi 15 hospice, in quasi tutte le province (7 a Torino e città metropolitana, 2 nel Cuneese, 2 nell’Alessandrino, 1 ciascuno nelle province di Biella, Vercelli, Novara e Vco) che accolgono i pazienti affetti da patologie degenerative, che non possano essere seguiti al proprio domicilio, per i quali la terapia attiva non è più appropriata, con lo scopo di prendersi cura anche del paziente inguaribile.

Con l’approvazione della legge 38/2010, l'Italia ha riconosciuto un percorso specifico per i bambini e i ragazzi affetti da malattia inguaribile, con il diritto di accedere ai servizi di terapia del dolore e cure palliative pediatriche.

La Regione ha formalizzato, sin dal 2010 ed aggiornato nel 2014, la rete di cure palliative e di terapia del dolore per il paziente in età evolutiva, con l’individuazione di percorsi specifici per i piccoli pazienti e per i loro familiari e la realizzazione di un hospice pediatrico nel presidio Regina Margherita di Torino.

Nel 2016 è stata approvata la deliberazione di Giunta che disciplina l’erogazione dei cannabinoidi ai pazienti affetti da dolore cronico e degenerativo.

 Il Piemonte ha presentato due progetti di formazione, approvati dal Ministero l’anno scorso, e finanziati per 158.851,00 euro: uno sul Dolore Oncologico e uno sul Low Back Pain (mal di schiena cronico e invalidante).

La legge prescrive che in sede di Conferenza Stato-Regioni, su proposta del Ministro, vengano individuate le figure professionali con specifiche competenze ed esperienza nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore. Il Piemonte ha recepito per primo in Italia il decreto ministeriale di individuazione delle figure professionali con specifiche competenze ed esperienza nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore: inoltre, ha dato attuazione ai contenuti del decreto ministeriale stesso, di certificazione dei medici senza specialità, o privi di specialità equipollente, che possono continuare ad erogare le cure palliative ed accedere ai concorsi per specialista in cure palliative.

15 Marzo 2017

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...