La formulazione dell'articolo 1 del decreto vaccini che sancisce l'obbligo per 10 vaccinazioni, emendata con la garanzia dell'assicurazione dell'offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus, "appare pienamente rispondente ad affrontare le problematiche epidemiologiche del Paese, così come rappresentate dall'Istituto superiore di sanità negli ultimi tre anni". Questo il
parere favorevole espresso dall'Istituto superiore di sanità al testo 2 dell'emendamento all'articolo 1 del decreto vaccini presentato in Commissione Sanità al Senato dalla relatrice
Patrizia Manassero (Pd).
"L'inclusione nell'obbligo per l'accesso a scuola di 10 vaccini, ovvero i 6 vaccini contenuti nella formulazione esavalente (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse ed emofilo di tipo B) e tetravalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella) è giustificata dal carattere di urgenza ed emergenza dettata dal declino delle coperture vaccinali e dalla situazione epidemiologica nazionale (epidemia di morbillo) – si legge nel parere -. Per quanto riguarda i vaccini contro il meningococco di sierogruppo B e C, nonché gli altri due vaccini raccomandati per l'età infantile nell'ambito del PNPV 2017-2019, ovvero quelli contro pneumococco e rotavirus, si ritiene comunque necessario rafforzare con norma di legge la raccomandazione già contenuta all'interno del PNPV per un'offerta attiva e gratuita dei 4 vaccini, data l'urgenza di raggiungere e mantenere elevate coperture vaccinali, anche per far fronte a possibili eventi epidemici (vedasi il focolaio regionale di malattia invasiva causato dal meningococco C)", conclude l'Iss.