Ospedalità privata in Emilia Romagna: 1,15 mld di ricaduta economica nel 2016

Ospedalità privata in Emilia Romagna: 1,15 mld di ricaduta economica nel 2016

Ospedalità privata in Emilia Romagna: 1,15 mld di ricaduta economica nel 2016
Presentato il Bilancio Sociale Aiop Emilia Romagna. All’ospedalità privata fa capo il 25% dei posti letto della Regione. Il settore ha generato un valore complessivo di 731,6 milioni e un valore aggiunto di 469 milioni, distribuito per il 77,6% ai suoi 7.404 occupati. Secondo le stime dell’Aiop, l’impatto sui diversi settori dell’economia è stato di 1.149 milioni nel 2016: in altre parole, ogni 1000 euro di risorse stanziate per la sanità si traducono in 1570 euro nel sistema economico.

L’ospedalità privata in Emilia Romagna ha generato un valore complessivo di 731,6 milioni e un valore aggiunto totale di 469 milioni, distribuito per il 77,6% ai suoi 7.404 occupati. Questi alcuni dei dati emersi durante la presentazione della prima edizione del Bilancio Sociale Aiop Emilia-Romagna presentato a Bologna. Nomisma ha curato lo sviluppo metodologico e scientifico di questa prima edizione del Bilancio, presentato con lo scopo di condividere con i cittadini, le istituzioni regionali, i soci e i collaboratori, il ruolo che l’ospedalità privata riveste all’interno del territorio regionale sia come fornitore di servizi sanitari di alta qualità, sia come promotore di innovazione e sviluppo. L’analisi aggregata ha coinvolto 44 strutture ospedaliere private AIOP, localizzate in 23 diversi comuni dell’Emilia-Romagna.

Ne è emerso che le strutture rivestono un ruolo primario nel contribuire all’accessibilità e al corretto funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale, mettendo a disposizione il 25% dei posti letto presenti in regione (5.095 di cui il 94% accreditati con il SSN) e accogliendo il 17,6% dei pazienti dimessi. Il contributo degli ospedali privati è particolarmente rilevante in alcune discipline sanitarie, come i percorsi di recupero e riabilitativi (67,1% dei pazienti dimessi a livello regionale), cardiochirurgia (55,6%), lungodegenza (41,1%), ortopedia e traumatologia (40,5%).

Una quota significativa dei degenti delle strutture proviene da altre regioni (il 36%), a dimostrazione della forte capacità attrattiva del comparto, che grazie al livello di qualità e innovatività delle prestazioni sanitarie, sostiene direttamente e indirettamente il tessuto economico-sociale del territorio.

Importante la quota di assorbimento occupazionale diretto con 7.404 addetti tra personale sanitario e non-sanitario, dato in crescita dello 0,7% rispetto al 2015 e del 2,9% rispetto al 2014. A questo va aggiungersi un impatto occupazionale indiretto fatto di lavoratori che pur non essendo direttamente contrattualizzati dalle strutture sanitarie, prestano il loro servizio in maniera continuativa presso le sedi degli ospedali (per mansioni legate a lavanderia, cucina, pulizia, manutenzione, sorveglianza, etc.). Questo aggregato è pari a 658 unità nel 2016 per un effetto moltiplicativo sull’occupazione diretta del 9% circa.

Il valore della produzione dell’aggregato regionale ha toccato quota 731,6 milioni di euro nel 2016 (+1,7% rispetto al 2015). Buona parte degli utili è stata reinvestita a beneficio dell’attività d’impresa e destinata al miglioramento delle infrastrutture, all’innalzamento del livello tecnologico e alla formazione del personale. Il Valore Aggiunto Globale Lordo, che consente di misurare la capacità di un’organizzazione di distribuire la ricchezza prodotta a favore degli stakeholders, è stato di 469 milioni nel 2016 (+0,8% rispetto all’anno precedente) ed è stato distribuito per il 77,6% a lavoratori dipendenti e ai collaboratori, a riprova dell’alta intensità di lavoro che caratterizza il settore sanità in generale.

Cresce il totale complessivo di acquisti da fornitori: si è passati dai 243 mln di euro del 2014 ai 254 mln del 2016. La maggioranza degli acquisti ricade sui fornitori localizzati in Emilia-Romagna (67% degli acquisti, per un totale di 170,7 mln di euro nel 2016) a dimostrazione del significativo legame con il territorio.

L’Emilia Romagna presenta tutte le caratteristiche di una regione in cui lo schema che vede la sanità come attivatore di economia trova piena applicazione. Utilizzando una metodologia di stima basata su modelli input-output, Nomisma ha calcolato come la ricaduta economica delle strutture sanitarie AIOP E-R, cioè l’impatto sui diversi settori dell’economia, sia di 1.149 milioni di euro nel 2016: in altre parole, ogni 1000 euro di risorse stanziate per la sanità si traducono in 1570 euro nel sistema economico.

“Aiop è soddisfatta dei metodi che stanno alla base dell’analisi contenuta nel lavoro di Nomisma che nel suo complesso, ci pare rispecchi l’attività svolta dagli Ospedali Privati nella Regione.  Siamo convinti infatti che sia importante dare conto del nostro contributo alla società ed ai territori e che, in questo senso, il lavoro svolto rappresenti in modo compiuto ed oggettivo il nostro apporto al Servizio Sanitario Regionale e, quindi, la misura dell'apporto che siamo in grado di restituire nell’indotto dei vari territori”, commenta Bruno Biagi, presidente Aiop Emilia-Romagna.

12 Dicembre 2017

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