Liste d’attesa. Non passa la proposta M5S su “Agenda comune di prenotazione”

Liste d’attesa. Non passa la proposta M5S su “Agenda comune di prenotazione”

Liste d’attesa. Non passa la proposta M5S su “Agenda comune di prenotazione”
L’agenda proposta faceva convergere in un unico sistema le prestazioni offerte sia dalle strutture pubbliche che da quelle private. Fumagalli: “L’Assessore Gallera si è espresso più volte a favore di un’agenda unica, mentre in Commissione ci è stato spiegato che non ci sarebbero risorse economiche sufficienti”. Per il consigliere “non c’è nessuna volontà di abbattere le lista d’attesa”. Polemico anche il PD.

La Commissione Sanità ha bocciato un emendamento del M5S Lombardia che chiedeva alla Lombardia di dotarsi di “un’unica agenda comune di prenotazione” per “tutte le prestazioni sanitarie offerte dalle strutture pubbliche e dalle strutture private”.

Lo riferisce in una nota il Consigliere regionale Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia per il quale è “evidente che non ci sia nessuna volontà di abbattere le lista d’attesa. L’Assessore Gallera si è espresso più volte a favore di un’agenda unica, mentre in Commissione ci è stato spiegato che non ci sarebbero risorse economiche sufficienti”.

“Per salvare la faccia – prosegue Fumagalli – la maggioranza si è approvata un emendamento che contiene un genericissimo impegno a dotarsi dello strumento. Così si prendono in giro i cittadini che attendono anche dei mesi per sottoporsi agli esami. La Giunta regionale deve trovare le risorse e mettere a sistema un’agenda unica”.
 
“Ancora una volta – conclude il consigliere – il Piano regionale di sviluppo si dimostra un collettore di promesse elettorali e non uno strumento di programmazione strategica delle politiche regionali che possono davvero migliorare la vita dei cittadini”.


 


Polemico anche il PD. “Il dietrofront della giunta regionale – spiegano i consiglieri regionali del Pd Gian Antonio Girelli e Carlo Borghetti – ci è stato confermato dalla relatrice del piano regionale di sviluppo in commissione sanità Simona Tironi, secondo la quale l'agenda unica non si farà mai perché costerebbe troppo. Sono passati solo sei mesi da quando l'assessore Gallera, in piena campagna elettorale, annunciava l'introduzione di un nuovo sistema informatico che avrebbe consentito l'integrazione delle agende di ospedali pubblici e privati. Il problema delle liste d'attesa è uno dei più gravi della sanità lombarda e dei più sentiti dai cittadini. Regioni più virtuose, come l'Emilia Romagna e il Lazio, hanno risolto il problema anche attraverso l'introduzione dell'agenda unica ma dobbiamo constatare che la Lombardia è all'anno zero. Era un punto qualificante del nostro programma elettorale e continueremo a insistere perché si faccia.”

20 Giugno 2018

© Riproduzione riservata

Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva
Via libera dalla Stato Regioni ai fondi per piattaforma liste d’attesa. Rinvio per Piano salute mentale e campagna per la salute riproduttiva

Dal programma sangue 2025 al finanziamento alle Regioni per la realizzazione dell’infrastruttura per la Piattaforma liste d’attesa, fino ai criteri per definire le Regioni benchmark per la definizione dei fabbisogni...

Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”
Piano sanitario nazionale. Monni (Toscana): “Va aggiornato, serve integrazione”

Il nuovo piano sanitario nazionale? Che sia “sempre più integrato: un’integrazione vera tra sanitario e socio-sanitario” per l’assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Toscana, Monia Monni....

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”
Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Arrivano le osservazioni delle Regioni sul ddl Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale". E non mancano le critiche e preoccupazioni su alcuni...

Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia
Tumore del retto. Studio italiano ‘NO-CUT’ dimostra che un paziente su quattro può guarire senza chirurgia

Una rivoluzione significativa sta cambiando la gestione del carcinoma del retto. Sono appena stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Oncology i risultati dello studio clinico NO-CUT, coordinato da ricercatori...