Vaccini. Il Pd attacca Grillo sulle autocertificazioni: “La circolare è contra legem e va ritirata. Non può derogare o modificare una legge”

Vaccini. Il Pd attacca Grillo sulle autocertificazioni: “La circolare è contra legem e va ritirata. Non può derogare o modificare una legge”

Vaccini. Il Pd attacca Grillo sulle autocertificazioni: “La circolare è contra legem e va ritirata. Non può derogare o modificare una legge”
"Una circolare, come ha più volte avuto modo di evidenziare la giurisprudenza amministrativa, in quanto 'fonte secondaria', non può derogare o modificare una legge che è invece 'fonte primaria'. L’introduzione delle autocertificazioni in sanità non si è mai vista. Nemmeno i medici possono farle per se stessi". Da qui la richiesta di ritiro della circolare da parte del Pd annunciata oggi nel corso di una conferenza stampa alla Camera. IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA

"La circolare alle Regioni del Miur e del ministero della Salute, che cancella l’obbligo di presentare la documentazione dell’avvenuta vaccinazione, va ritirata perché contra legem. Una circolare, infatti, come ha più volte avuto modo di evidenziare la giurisprudenza amministrativa, in quanto 'fonte secondaria', non può derogare o modificare una legge che è invece 'fonte primaria'. Anzi, è pacifico, in punto di diritto, che le circolari contra legem, che si pongono cioè in contrasto con la legge, sono illegittime e vanno disapplicate da parte delle Pubbliche amministrazioni destinatarie".
 
Questa la richiesta del Partito democratico che oggi ha attaccato la ministra della Salute Giulia Grillo per la circolare con la quale si è stabilito che il 10 luglio non è più il termine ultimo per la presentazione della documentazione attestante le avvenute vaccinazioni, mentre sarà sufficiente presentare anche successivamente un'autocertificazione. A relazionare sulla richiesta di ritiro della circolare, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, Elena Carnevali e Antonio Viscomi (presidenza Gruppo Pd), insieme a Paolo Siani componente della commissione Affari sociali.
 
La legge Lorenzin sta funzionando. "Sarebbe un grave danno tornare indietro dalle coperture vaccinali proprio ora che si stanno raggiungendo livelli ragionevoli, pur se siamo ancora lontani dalla soglia del 95%. Finalmente abbiamo anche un calendario univo nazionale per tutte le vaccinazioni ed evitiamo che un bambino a Palermo venga vaccinato per il meningococco ed uno a Trento no. Il rapporto Aifa, reso noto il 9/7, ci conferma inoltre che i vaccini sono tra i medicinali più controllati e più sicuri e dai risultati complessivi delle analisi condotte per tipologia di vaccini nel 2017 non è emersa nessuna problematica che possa destare allarme sulla loro sicurezza", spiegano i dem.
 
"Del resto – proseguono – anche nei territori dove è più radicata l’opposizione dei No Vax (Rimini e l’Alto Adige) le coperture vaccinali sono in aumento. Ciò vuol dire che con la legge Lorenzin siamo riusciti a raggiungere anche gli esitanti, gli incerti. E sappiamo anche che molto spesso i livelli di copertura sono più bassi nelle famiglie a rischio sociale, le più povere, ed è lì che dobbiamo concentrare i nostri sforzi".
 
Le autocertificazioni in sanità non si sono mai viste. "L’introduzione delle autocertificazioni in sanità non si è mai vista. Nemmeno i medici possono farle per se stessi. Ed in questo caso è in ballo la salute collettiva e delle persone più fragili e le più esposte: immunodepressi e malati. Da un lato, questa scelta scarica ogni responsabilità sui genitori esponendoli in caso di errori o falsificazioni documentali a reati penali e a possibili risarcimenti molto onerosi; dall’altro, rappresenta un aggravio di lavoro per i funzionari pubblici che dovranno controllare la verità di quanto dichiarato nelle autocertificazioni. Non è certo questo il metodo per aumentare la consapevolezza dell’importanza vaccinale e per semplificare la vita alle famiglie", concludono Carnevali, Viscomi e Siani.


 


"Non occorre un costituzionalista – ha detto la Carnevali -, basta uno studente iscritto al primo anno di Giurisprudenza per sapere che una circolare, in quanto fonte secondaria non può derogare o modificare una legge, che è fonte primaria. La giurisprudenza amministrativa ha più volte avuto modo di evidenziare (vedi Consiglio di Stato sez IV, 4 dicembre 2017 n.5664) che le circolari amministrative non possono essere ascritte alla categoria delle fonti primarie".
 

18 Luglio 2018

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