ECDC scrive agli infermieri: ecco le azioni concrete per contrastare la resistenza agli antibiotici
La lettera, tradotta per gli infermieri italiani da ANIPIO, Società Scientifica Nazionale, Infermieri Specialisti nel Rischio Infettivo, ricorda che “ Tale resistenza rappresenta una minaccia alla salute e alla sicurezza dei pazienti in tutti i contesti sanitari in Europa”.
“La comparsa di batteri resistenti a più antibiotici (batteri multiresistenti) – si legge – appare particolarmente preoccupante. Le infezioni da batteri multiresistenti possono rivelarsi gravi, fatali e costose, possono ritardare l’accesso a una terapia antibiotica efficace, determinando il fallimento del trattamento, un prolungamento dello stato di malattia e del soggiorno in ospedale, l’aumento della morbilità e della mortalità, nonché un incremento dei costi ospedalieri, sia diretti, sia indiretti.
Sapevi che circa la metà degli antibiotici usati negli ospedali è inutile o inappropriata?
In quanto infermiera/e, hai la responsabilità di sostenere l’uso prudente degli antibiotici nel tuo ospedale e di garantire che questi farmaci si mantengano efficaci.
Esistono azioni concrete che puoi intraprendere per contrastare la resistenza agli antibiotici:
– migliorare le procedure di somministrazione di antibiotici in collaborazione con medici e farmacisti;
– osservare le misure di prevenzione e controllo delle infezioni stabilite nella tua struttura;
– assicurarti che ipazienti (e le loro famiglie) comprendano le motivazioni della terapia antibiotica e le azioni chiave relative all’uso degli antibiotici, tra queste:
1. assumere gli antibiotici esattamente come prescritto;
2. non conservare mai gli antibiotici per un uso successivo;
3. non utilizzare mai gli antibiotici rimasti da trattamenti precedenti;
4. non condividere mai gli antibiotici rimasti con altre persone.
– eseguire il prelievo per i campioni degli esami colturali in modo adeguato e inviarli al laboratorio di microbiologia, prima di iniziare la terapia antibiotica;
– accertarti che i risultati di laboratorio siano tempestivamente comunicati al medico curante;
– suggerire ai medici prescrittori di documentare la loro rivalutazione della terapia per tutti i pazienti sotto antibiotici dopo 48-72 ore;
– informare il medico prescrittore o il farmacista se ti accorgi che un paziente ha una prescrizione antibiotica superiore a sette giorni senza una durata specifica;
– se noti membri del personale dell’ospedale o della struttura sanitaria che vìolano le linee guida o i protocolli, chiedi spiegazioni e fornisci loro strumenti affinché comprendano dove stanno sbagliando;
– partecipare regolarmente a corsi di formazione e riunioni in merito all’uso prudente degli antibiotici, alla raccolta di campioni, alla prevenzione e al controllo delle infezioni”.
“Per sostenerti – aggiunge – nello sforzo di promuovere l’uso prudente di antibiotici nella tua struttura ospedaliera, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha predisposto svariati materiali didattici e informativi: schede informative, una presentazione PowerPoint, poster,
checklist e opuscoli.
Puoi utilizzarli per informarti, ma anche per informare colleghi e pazienti.
Puoi usarli gratuitamente e adattarli ai tuoi scopi scaricando la documentazione in inglese direttamente dal sito ECDC – https://antibiotic.ecdc.europa.eu”
ANIPIO, come ricorda la presidente Maria Mongardi, ha tradotto in italiano alcuni materiali dedicati alle infermiere e agli infermieri. Per visionare e scaricare la versione in italiano di questa lettera, dell’opuscolo e della checklist, visita il sitoANIPIO – www.rischioinfettivo.it/home
06 Novembre 2018
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