Medici di famiglia. Scotti (Fimmg): “Fiducia degli italiani ai massimi. Ora Aifa c’incontri su tema prescrizioni per Bpco e diabete”

Medici di famiglia. Scotti (Fimmg): “Fiducia degli italiani ai massimi. Ora Aifa c’incontri su tema prescrizioni per Bpco e diabete”

Medici di famiglia. Scotti (Fimmg): “Fiducia degli italiani ai massimi. Ora Aifa c’incontri su tema prescrizioni per Bpco e diabete”
Il segretario del Sinadacato commentando l’ultimo sondaggio Censis sulla professione medica chiede un incontro al neo Dg Aifa Luca Li Bassi per “riprendere immediatamente il percorso dialettico già avviato con l’Aifa, teso a definire un nuovo ruolo per il medico di medicina generale attraverso la partecipazione prescrittiva diretta dei piani terapeutici previsti per i farmaci per la bronco polmonite cronica ostruttiva (Bpco) e per il diabete”.

“I dati del Censis ci confermano il ruolo centrale della Medicina Generale nell’ottica di un’assistenza di qualità, ma soprattutto quanto sia forte il riscontro da parte dei cittadini che, sempre più, cercano un’alleanza terapeutica con il Medico di Famiglia, riconosciuto come garante della tutela della salute”. Nel commentare l’ultima ricerca del Centro Studi Investimenti Sociali, Silvestro Scotti (segretario generale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) non si limita ad una lettura pura e semplice del dato: “E’ prioritario – dice – riprendere immediatamente il percorso dialettico già avviato con l’Aifa, teso a definire un nuovo ruolo per il medico di medicina generale attraverso la partecipazione prescrittiva diretta dei piani terapeutici previsti per i farmaci per la bronco polmonite cronica ostruttiva (Bpco) e per il diabete”.
 
Per questo motivo il segretario generale Fimmg, nel rinnovare l’augurio di un buon lavoro al neo eletto direttore generale dell’Aifa Luca Li Bassi, auspica anche un celere incontro. "Limitare la possibilità prescrittiva dei medici di medicina generale – sottolinea  Scotti – identificati come attori primari della presa in carico del paziente affetto da cronicità, e la loro possibilità di intervenire sui piani terapeutici, non può che incidere in modo fortemente negativo in questo rapporto fiduciario con il paziente, su cui l’alleanza terapeutica si basa, limitando e ritardando peraltro le possibilità di cura per i cittadini".
 
Sono d’accordo infine con il Presidente Fnomceo, Filippo Anelli, quando afferma che "i cittadini vogliono un medico preparato, competente, e che si faccia carico dei loro problemi, delle loro esigenze, comprendendone anche il disagio, il dramma che la malattia provoca.” e pertanto una visione ragionieristica di questo rapporto è del tutto inappropriata e non risponde alla richiesta di salute che arriva forte dal territorio" conclude Scotti

16 Novembre 2018

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