È bagarre sull’ipotesi di limitare l’assistenza pediatrica fino ai 6 anni
Ufficiale o meno, la proposta è effettivamente forte. Si legge infatti alla pagina 10 del documento: "L’assistenza della Pediatria di libera scelta non è garantita in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Numerose aree del territorio nazionale soffrono di una carenza di pediatri e le regioni sono costrette ad incrementare significativamente il numero dei minori in carico ai PLS. Vanno quindi modificate le norme convenzionali che regolano i parametri relativi agli assistiti in carico, prevedendo di assegnare ai PLS unicamente i bambini da 0 a 6 anni, prevedendo incrementi di massimale solo in questa fascia di età, e trasferire gli assistiti al compimento del settimo anno, ai Mmg".
E così, rispondendo ai giornalisti presenti questa mattina, il presidente della Società italiana di pediatria (Sip), Alberto Ugazio, ha definito questa ipotesi come “una proposta assolutamente assurda”. “Innanzitutto perché la pediatria italiana è da sempre universalistica e cambiarla in questo modo potrebbe risultare pericoloso – ha spiegato – e poi ricordiamo che i medici di famiglia non si occupano più di bambini da oltre 50 anni. Mentre nell’adulto i dosaggi delle cure sono sempre gli stessi, nei bambini cambiano a seconda del peso e delle dimensioni del piccolo ”.
Una scelta di questo genere, secondo il presidente Sip, non farebbe che creare gravi difficoltà proprio ai bimbi che sarebbero costretti a lasciare il loro pediatra non certo per ricevere cure migliori. Ugazio si è detto dubbioso anche sui presunti risparmi economici che deriverebbero da un cambiamento di questo genere. “Sono certo che aumenterà la pediatria libero professionale – ha concluso – perchè in pochi si fideranno a portare il proprio bambino da un medico di medicina generale. E quindi si finirà solo per scaricare la spesa sanitaria sulle spalle dei cittadini”.
30 Gennaio 2012
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