"La Regione Campania ha finalmente scelto di intervenire nell’ambito della formazione per l’esercizio dell’attività medica di emergenza territoriale 118. Una risposta importante alle istanze di un’intera categoria e di fatto dimostra che i temi posti al presidente De Luca trovano attenzione e applicazione e confermano la necessità del tavolo che il Coordinamento degli Ordini dei Medici della Campania hanno richiesto alla Regione. Il Coordinamento degli OMCeO Campani, val bene ribadirlo, è costituito dai presidenti Giovanni D’Angelo (coordinatore regionale) Silvestro Scotti, Erminia Bottiglieri, Giovanni Pietro Ianniello, Francesco Sellitto.
E sono stati proprio i presidenti dei medici della Campania nell’incontro tenuto a gennaio a chiedere ed ottenere che la Regione mettesse mano ad una delle aree a maggiore sofferenza a causa di un’atavica carenza di personale, costellata di precari, priva di qualsivoglia corso di formazione ormai da 20 anni". È quanto si legge in una nota dell'Ordine dei Medici di Napoli.
"Ecco perché l’iniziativa della Regione viene salutata ora come un segnale di svolta per quanti desiderano avviarsi alla professione e intraprendere il corso di idoneità per l’area dell’emergenza territoriale 118. Oggi – prosegue la nota – vengono dunque posti i primi paletti per quelle che domani dovranno essere le soluzioni che serviranno a definire i contorni precisi di un’area strategica per l’assistenza".
"Allo stato attuale – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti – il sistema sconta un 'doppio imbuto'. Quella dell’emergenza territoriale 118 è un’area con gravi carenze, ma di grande utilità per la popolazione. Per questo dovrebbe configurarsi come prima fondamentale esperienza per i medici che lo desiderano. Quello della medicina generale e quello del 118 devono essere sistemi separati, così che chi consegue l’idoneità nell’emergenza possa essere convenzionato a tempo indeterminato".
Questo punto di vista "delinea anche possibili percorsi successivi, che possano dare possibilità (a medici già stabilizzati) di intraprendere dopo un significativo numero di anni di servizio a tempo indeterminato di ottenere un accesso privilegiato nella formazione post laurea coerente con l’attività svolta e con il profilo contrattuale di dipendenza o convenzionato definito dalla programmazione della singola Regione".
La speranza del presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli è che questo sia il primo segnale di un dibattito che dalla Campania arrivi ai tavoli nazionali. "La nostra Regione – conclude Scotti – sia promotrice di una discussione che deve necessariamente coinvolgere il ministero della Salute e la Conferenza Stato Regioni, così da rispondere alle giuste istanze di stabilizzazione di quest’area e di riconoscimento di una formazione e contrattualità specifica attraverso le corrette azioni legislative che valorizzino il servizio svolto ma lo assorbano nei meccanismi formativi e non semplicisticamente propongano sanatoria”.