Punto nascita di Pieve di Cadore. Il Veneto scrive a D’Inca’: “Riformare il dm 70”

Punto nascita di Pieve di Cadore. Il Veneto scrive a D’Inca’: “Riformare il dm 70”

Punto nascita di Pieve di Cadore. Il Veneto scrive a D’Inca’: “Riformare il dm 70”
L’assessore alla Specificità di Belluno ha evidenziato al ministro per i rapporti con il Parlamento una serie di “problematiche” derivanti dal decreto, a cui è collegata anche la questione del punto nascita dell’ospedale di Pieve di Cadore. “A causa di una programmazione statale errata, in questo momento c’è carenza di medici e si è dovuto sospendere il servizio”, spiega Bottacin, che chiede a d’Inca di sensibilizzare il governo per la modifica del decreto.

“Con una nota inviata al Ministro per i rapporti con il Parlamento Federico d’Incà, l’assessore con delega alla Specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin, ha posto in evidenza una serie di problematiche contenute nel Decreto Ministeriale Salute 70/2015 (che determina tra l’altro alcuni limiti alle dotazioni ospedaliere), a cui è collegata anche la questione del punto nascita dell’ospedale di Pieve di Cadore”. A renderlo noto è la Regione Veneto in una nota.

“Certo di trovare un interlocutore consapevole di quanto si sta parlando – spiega l’assessore nella nota– ho scritto al Ministro circa la tematica relativa ai punti nascita per i quali, il DM 70 prevede la chiusura sotto un numero di 500 parti annui”.

“In deroga a tale indicazione, viste le condizioni orograficamente difficili dell’area –sottolinea Bottacin – la Regione Veneto ha ritenuto di mantenere attivo il punto nascita dell’ospedale di Pieve di Cadore, sebbene con un numero di parti inferiore ai 500 previsti dal Decreto Ministeriale. Purtroppo, a causa di una programmazione statale errata, in questo momento c’è carenza di medici (ne mancano almeno 50.000 in Italia) e non sempre è facile dare riscontro alle richieste del territorio, tant’è che, ad esempio, proprio nel caso concreto del punto nascita di Pieve di Cadore, si è dovuto sospendere il servizio a causa di mancanza delle adeguate professionalità”.

“Anche alla luce dell’esperienza fatta con l’emergenza coronavirus – scrive ancora Bottacin – dove sono emersi più limiti del D.M. 70 e della programmazione sanitaria statale, ribadisco l’importanza di tenere conto della specificità montana, che ha necessità diverse e superiori rispetto ad altre aree, e Le chiedo di farsene carico a livello governativo affinché le politiche sanitarie statali vengano rapidamente modificate”.

“In considerazione proprio della generale specificità dei territori montani – conclude Bottacin – ho inoltre chiesto al Ministro di adoperarsi anche con il concessionario dell’Autostrada A27 per una rapida conclusione dei lavori in corso, che tanti disagi stanno creando alla popolazione e al traffico turistico”.

23 Giugno 2020

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