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Asl Napoli 2 e Napoli 3: decolla lo screening del cancro del colon retto

Funzionano i programmi di screening di massa attuati nell’ultimo anno nella Asl Napioli 2 e nella Asl Napoli 3 sud. A Nord di Napoli grazie a un programma avviato con i medici di famiglia a 94 persone è stato diagnosticato precocemente un tumore. Coinvolti nel 2017 46.630 cittadini. A Napoli 3 sud definito col Pascale un percorso diagnostico terapeutico ad attesa zero per gli approfondimenti diagnostici e gli interventi nell’ambito del piano oncologico regionale.

26 GEN - A 94 persone è stato diagnosticato precocemente un tumore al colon retto asintomatico, grazie allo screening proposto nel 2017 dall’Asl Napoli 2 Nord. Nei dodici mesi trascorsi, i Medici di famiglia dell’Asl hanno distribuito a 46.630 loro pazienti in età compresa tra i 50 e i 69 anni il kit per individuare il sangue occulto nelle feci. Tra i 26.852 campioni restituiti 2.367 sono risultati positivi evidenziando la necessità di un ulteriore approfondimento mediante colonscopia; i nuovi esami hanno rivelato la presenza di polipi in 204 casi e di tumori già radicati in 94 casi.

 “Grazie al percorso di screening proposto dalla nostra Asl - dice il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord Antonio d’Amore - 94 persone che non avevano alcun sintomo sono state operate per tumore al colon retto e che, data la precocità della diagnosi, avranno più possibilità di esito favorevole. Su questo territorio non era mai stata fatta alcuna campagna di prevenzione per il cancro del colon retto, ragion per cui era immaginabile che emergesse un numero di diagnosi di tumore superiore rispetto a quello atteso su un campione di popolazione di questo genere. Questi risultati ci incoraggiano, tutte le evidenze scientifiche ci dicono che stiamo perseguendo la strada maestra per combattere il cancro al colon. D’altro canto ritengo che questi risultati siano la miglior pubblicità per promuovere l’adesione allo screening presso i cittadini: aderire allo screening può significare salvarsi la vita.”

Alcuni tra i 94 pazienti cui è stato diagnosticato precocemente il tumore al colon retto grazie alla campagna di screening hanno inviato lettere di ringraziamento all’Azienda per averli invitati a sottoporsi ad esami che altrimenti non avrebbero mai fatto.

Per la campagna di screening del tumore del colon retto, infatti, nel 2016 erano stati consegnati solo 1806 kit contro gli oltre 46.000 del 2017, facendo così registrare un incremento di oltre il 2500% in un anno. Tale successo è dovuto alla scelta dell’Asl di valorizzare i 740 Medici di famiglia, il cui ruolo è stato centrale nel promuovere la campagna e nel supportare il paziente nelle diverse fasi diagnostiche e terapeutiche sia presso gli ospedali dell’Asl Napoli 2 Nord, sia presso l’Istituto Pascale con cui l’Azienda ha stretto un accordo di collaborazione nello scorso luglio.

Il miglioramento dell’assistenza in ambito oncologico presso l’ASL Napoli 2 Nord ha riguardato diversi aspetti, nel solo 2017 si è proceduto ad accreditare il Registro tumori dell’Asl Napoli 2 Nord, riorganizzare gli screening dei tumori del colon retto, della mammella e del collo dell’utero, acquistare nuove tecnologie diagnostiche, assumere nuovo personale di supporto alla campagna per lo screening, siglare un accordo col Pascale inerente i protocolli diagnostico-terapeutici da attuare per il tumore del colon retto.

In base a quanto evidenziato dal Registro Tumori dell’ASL Napoli 2 Nord, il tumore del colon retto è tra i più diffusi sul territorio dell’Azienda, qualificandosi come il secondo più diffuso tra le donne e il quarto più diffuso tra gli uomini. Nei tre anni compresi tra il 2010 e il 2012 sono stati circa 1600 (il 12% dei 13792 nuovi pazienti oncologici) i cittadini residenti sul territorio dell’ASL Napoli 2 Nord cui è stata diagnosticata questa patologia.
 
 
Un successo quello dello screening di massa, che ha riguardato anche la Asl Napoli 3 sud. Qui il manager Antonietta Costantini è partita nello scorso luglio con la regia del responsabile del registro tumori della Asl Mario Fusco con un protocollo operativo nell’ambito della rete oncologica. Il Pdta prototipo della rete è stato implementato sulla nascente piattaforma telematica della Regione Campania per cui anche nelle prenotazioni di esami e interventi non c’è più bisogno di telefonare. Colonscopie in tempi certi in casi di sospetto di cancro, reclutamento per 3 vie di accesso (Nola, Maresca e Torre del greco) per le colonscopie, coinvolgimento dei medici di base e degli ambulatori di endoscopie (dove sono effettuate biopsia o resezioni) i pilastri del programma. Un Case manager (un infermiere professionale della Napoli 3 sud dislocato all’istituto tumori Pascale di Napoli per conto della Asl) lo snodo di tutto. Entro 3 giorni dall’invio pressoché in tempo reale è effettuata la valutazione del Gom (gruppo oncologico multidisciplinare con la presa in carico medica. Chirurgica e radioterapica. Entro 30 giorni è programmato l’intervento chirurgico e le altre terapie del caso in base alla stadi azione della malattia. La novità è che il paziente è guidato per mano lungo tutto il percorso e non deve preoccuparsi di nulla. Il Case manager gestisce appuntamenti, tempi e terapie e passa tutti i risultati al Gom. Partito il 1° luglio e dopo il 4 settembre quando si è avuto il via ufficiale della Regione ha già consentito a oltre 100 pazienti di avere una diagnosi di tumore avviati al trattamento col reclutamento della popolazione target di età compresa tra 50 e 74 anni con l’invio di lettere a domicilio da parte dei medici di medicina generale, degli operatori distrettuali e dei centri per gli screening. I kit, che possono essere ritirati in farmacia, consentono un test eseguito a casa. I campioni, depositato presso una qualunque farmacia del territorio, vengono esaminati al presidio di Pollena Trocchia e refertati. Se positivi si prosegue con esami endoscopici ed interventi di II livello.

 “Il protocollo di collaborazione col Pascale – dice il manager Antonietta Costantini - Il è portatore di due formidabili novità: la presa in carico multidisciplinare e tempi certi delle diverse fasi in cui si articola il percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti con tumori del colon e del retto”. Il percorso parte dalla ricerca di sangue occulto nelle feci con kit che possono essere ritirati dal medico di famiglia o in farmacia per proseguire con esami endoscopici di II livello. Il centro del Maresca di Torre del Greco, diretto da Maria Antonia Bianco è una struttura di eccellenza della Asl Napoli 3 sud.
L’esame endoscopico (la colonscopia) – dice Maria Antonia Bianco - oltre ad effettuare la diagnosi di cancro mira a ridurre l’incidenza e attraverso la rimozione dei precursori (polipi adenomatosi) con riduzione della mortalità. Lo screening mediante ricerca di sangue occulto nelle feci (Fit) e colonscopia successiva (per i soggetti positivi alla Fit) consente sia il riconoscimento sia la rimozione delle lesioni agli stadi iniziali evitando la diffusione metastatica”. Da luglio a novembre 2017 l’estensione dei test per la ricerca di sangue occulto è passata in 5 mesi dal 17% al 20,1% con punte massime del 43%.

In pochi mesi sono stati effettuati circa 10 mila test per la diagnosi precoce del cancro della cervice uterina e altrettanti per la ricerca di sangue occulto nelle feci (con adesioni attono al 10 %) e ancora sono stati inviati circa 20 mila inviti per lo screening del tumore della mammella (estensione del 44%, adesione del 30%): sono questi gli ultimi dati della Asl Napoli 3 sud relativi agli interventi per la prevenzione secondaria dei principali tumori. Numeri in crescita, sebbene da consolidare nell’ambito del programma di prevenzione di Terra dei fuochi e per risalire la china dei Lea.
 
Passi avanti dunque sul fronte della prevenzione e diagnosi precoce del tumore del colon retto. La Campania è tra le regioni a più bassa sopravvivenza a 5 anni con un valore pari al 59% contro il 65% del centro nord. Lo screening, con la ricerca del sangue occulto nelle feci e la successiva colonscopia per i soggetti positivi, con la contestuale rimozione di lesioni precancerose o di tumori allo stadio iniziale salva la vita.  Il centro di endoscopia dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, diretto da Maria Antonia Bianco, è una struttura di eccellenza della Asl Napoli 3 sud che esegue circa 3.500 procedure ogni anno a fronte di due sole sale chirurgiche disponibili ora raddoppiate, secondo i piani della Asl in collaborazione con gli specialisti Francesco Giugliano e Francesco Bianco.
 
 

26 gennaio 2018
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