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Organismo Unitario dell’Avvocatura: “Grande vittoria per i diritti dei cittadini”


24 OTT - Soddisfazione per la decisione della Consulta di dichiarare incostituzionale l’obbligo di mediazione civile arriva dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana che, insieme ad altri Ordini e associazioni forensi, aveva sollevato la questione davanti alla Consulta.

Per il presidente dell’organismo di rappresentanza politica degli avvocati, Maurizio de Tilla,so tratta di “una grande vittoria per i diritti dei cittadini”. “L’obbligatorietà e i costi alti – secondo il presidente Oua – costituivano un meccanismo perverso che, oltre che limitare l’accesso alla giustizia, avviava un processo di privatizzazione di un diritto sancito dalla nostra Costituzione”.

“La media-conciliazione obbligatoria – ha commentato - è figlia di diverse forzature nel suo iter di approvazione e dell’assoluta indifferenza ai richiami delle Commissioni Parlamentari che chiedevano decise e forti correzioni. Ma anche di una concezione sbagliata dei sistemi extragiudiziali di risoluzione delle controversie, unica nel panorama europeo, partorita nelle stanze del ministero di Giustizia del precedente Esecutivo, senza la necessaria consultazione con l’avvocatura. Questa sistema ha solo alimentato un mercato ‘drogato’ di scuole di formazione per mediatori e di società di conciliazione nate ad hoc, senza i dovuti criteri di qualità. Tutti aspetti che abbiamo denunciato più volte, spesso senza la dovuta attenzione dei mezzi di comunicazione”.

“Ora è giunto il momento di approfondire il confronto – ha concluso de Tilla – e di puntare davvero su sistemi moderni di soluzione alternative alle controversie, con criteri di qualità e rigore e senza dissimulate privatizzazioni dei diritti. Non solo: il ministro Severino deve tener conto di questa decisione e avviare un dialogo aperto e a tutto campo sulle proposte dell’avvocatura, che ha sempre ragione quando invoca il rispetto della Costituzione. Anche, in questa occasione prendiamo un impegno ulteriore come Oua: la battaglia continua contro l’aumento dei costi per i cittadini, per l’eliminazione del filtro in appello e il taglio di oltre 1.000 uffici giudiziari. Basta con le ricette sbagliate, è giunto il momento delle vere riforme per ridurre i tempi dei processi e rendere efficiente la macchina giudiziaria”.
 

24 ottobre 2012
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