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Giornata mondiale copertura sanitaria universale. Oms: “Investire in sistemi sanitari resilienti, basati su una forte assistenza sanitaria di base”


Metà della popolazione mondiale non ha accesso completo ai servizi sanitari essenziali e 2 miliardi di persone si trovano in difficoltà finanziarie o si sono impoverite a causa della spesa sanitaria diretta. “Senza un’azione urgente, questi divari non potranno che ampliarsi”, mette in guarda l’Oms, che sta lavorando con i Paesi per “riorientare i sistemi sanitari verso un’assistenza sanitaria di base che può salvare 60 milioni di vite entro il 2030”.

12 DIC - Oggi è la Giornata internazionale della copertura sanitaria universale. A celebrarla anche l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che in una nota invita i Governi a “dare priorità agli investimenti per costruire sistemi sanitari resilienti e salvaguardare la salute e il benessere di tutte le persone, ovunque”.

“In un mondo sempre più turbolento, il cambiamento climatico, le emergenze e altri generi di shock avranno un impatto ancora maggiore sui sistemi sanitari e sulle persone che hanno più bisogno di assistenza”, spiega l’Oms ricordando che già oggi “metà della popolazione mondiale non è completamente coperta dai servizi sanitari essenziali e 2 miliardi di persone si trovano ad affrontare difficoltà finanziarie o si sono impoverite a causa della spesa sanitaria diretta. Senza un’azione urgente, questi divari non potranno che ampliarsi”.

L’Oms rivendica quindi la sua missione e i suoi obiettivi: “E’ nata 75 anni fa sulla convinzione che la salute sia un diritto umano. E il modo migliore per realizzare questo diritto è la copertura sanitaria universale”, afferma il Direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Investire in sistemi sanitari resilienti, basati su una forte assistenza sanitaria di base, è il percorso più inclusivo, equo ed economicamente vantaggioso verso la copertura sanitaria universale”. Sistemi in grado di ridurre il carico di malattie nel mondo ed evitare milioni di morti aggiuntive ogni anno previste a causa della crisi climatica, dei rischi ambientali evitabili e delle complesse emergenze sanitarie.

L’Oms ricorda quindi di essere al lavoro con i Paesi per riorientare i sistemi sanitari verso un’assistenza sanitaria di base che possa rappresentare un passo in avanti verso una copertura sanitaria universale. Un approccio che, spiega l’Oms, “può aiutare a fornire il 90% dei servizi sanitari essenziali salvando 60 milioni di vite entro il 2030”.

Intanto dall’ultimo rapporto dell’Oms Europa Le persone possono permettersi di pagare l’assistenza sanitaria?” emerge in solo 23 paesi sui 40 Paesi dell’area europea dell’Oms presi in considerazione assicurerebbero la copertura sanitaria ad oltre il 99% della popolazione. “L’incidenza della spesa sanitaria catastrofica è 3 volte superiore nei paesi con divari nella copertura della popolazione rispetto ai paesi che coprono oltre il 99% della popolazione”. E ancora, nella maggior parte dei Paesi in esame (28), l’incidenza della spesa sanitaria catastrofica è aumentata nel tempo, con una media del +1,7%. Nei restanti 12 paesi, l’incidenza della spesa sanitaria catastrofica è diminuita in media di 1,8%.

La quota di famiglie impoverite o ulteriormente impoverite a causa della spesa out of pocket varia da meno dell'1% di famiglie in Belgio, Irlanda, Spagna, Slovenia e Regno Unito a oltre il 4% in Bosnia-Erzegovina, Georgia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Montenegro, Repubblica Moldova e Romania, fino a raggiungere oltre il 7% in Albania, Armenia, Bulgaria, Serbia e Ucraina, con un valore medio del 3% nel complesso e del 2% per l’Ue.

12 dicembre 2023
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