L’arrestata, fa sapere inoltre una nota dei Carabinieri, è accusata di rapina aggravata ai danni di un’anziana che stava assistendo, “essendosi impossessata di molti preziosi dopo averla “stordita” con una massiccia dose di benzodiazepine. Successivamente rivendeva il tutto a vari comproro della zona per un valore complessivo di € 3.000, motivo per il quale le viene contestato anche l’autoriciclaggio. Per la scomparsa dei preziosi, riusciva a far ricadere la colpa sulla vittima raggirando i familiari”.
L’attività di indagine ha dimostrato che tutti gli anziani assistiti dall’indagata, sebbene affetti da patologie diverse fra loro (in alcuni casi addirittura assenti), hanno dovuto fare ricorso ai sanitari in via d’urgenza, presentando tutti i medesimi sintomi (torpore, stordimento, disartria, difficoltà a reggersi in piedi) che nella totalità dei casi non erano conseguenze delle malattie sofferte e che comunque in precedenza non avevano mai manifestato. Coloro che “hanno avuto la fortuna” di sopravvivere e interrotto il rapporto di assistenza con l’indagata, non hanno più avuto tali tipi di problematiche così come non le avevano avute prima di tale rapporto.
Nel corso delle indagini, fanno sapere ancora i carabinieri, “è stato appurato che la donna è una assidua consumatrice di benzodiazepine e nel tempo era riuscita ad acquistare detta tipologia di farmaci in importanti quantità, talvolta anche destinate alla cessione a terzi, motivo per il quale è anche accusata di spaccio di medicinali contenenti benzodiazepine. Sono in corso accertamenti ulteriori sulle modalità di acquisto dei farmaci atteso che in molti casi vi era riuscita senza la presentazione di una valida prescrizione medica (c.d. ricetta bianca)”.
Sempre sulla base delle risultanze prodotte dai Carabinieri berici, nella giornata del 19 dicembre, è stata data esecuzione a un decreto di perquisizione emesso la Procura della Repubblica di Vicenza a carico di tre farmacie della zona, i cui esiti saranno refertati a operazioni terminate atteso che le attività sono tutt’ora in corso. Nel corso delle attività, la Procura berica ha disposto anche una consulenza tecnica medico-legale, procedendo a esami di tossicologia forense che hanno consentito di stabilire il certo sovradossaggio di sostanze neurodepressorie (benzodiazepine o trazodone) quale causa dei malori (che in un caso ha avuto conseguenze fatali), e in altri casi ritenendo tale somministrazione come altamente probabile la causa dell’aggravamento dello stato di salute.
Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, quello emerso è “un fatto sconvolgente, che scuote profondamente la nostra comunità. Voglio esprimere il mio plauso più sincero ai Carabinieri del Comando Provinciale di Vicenza per l’eccellente lavoro svolto, frutto di mesi di indagini approfondite e complesse. Si tratta di accuse gravissime che richiedono massima chiarezza: la mia condanna per quanto emerso è ferma e totale. Ora confidiamo nella giustizia, affinché ogni responsabilità venga accertata e chi ha commesso questi reati risponda pienamente delle proprie azioni”.