Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 14 GENNAIO 2025
Cronache
segui quotidianosanita.it

Un’anziana morta e quattro ricoverati. Badante arrestata a Vicenza, usava i farmaci come arma


La donna si spacciava per infermiera o Oss, pur non avendo nessuno dei due titoli. Avrebbe somministrato agli anziani che assisteva sovradosaggi di psicofarmaci, a volte acquistati senza ricetta e per questo è accusata anche di spaccio. Tra le accuse anche quella di rapina aggravata (a una delle donne che assisteva) e autoriciclaggio. Zaia: “Sconvolgente. Nostro dovere garantire che episodi come questo non accadano più”,

20 DIC - Omicidio aggravato, quadruplo tentato omicidio, rapina, autoriciclaggio e spaccio di medicinali. È lista dei di reati di cui è accusata una donna di 46 anni di Vicenza, che spacciandosi a volte per infermiera, più spesso per operatrice socio sanitaria (pur non avendo nessuno dei due titoli), avrebbe, tra gennaio 2022 e marzo 2024, assistito degli anziani, procurandone l’aggravamento volontariamente l’aggravamento dello stato di salute e causandone in una caso la morte.

La donna, spiega il Corriere del Veneto, circa tre anni fa ha iniziato fingersi una badante qualificata e a cercare lavoro sui social. Ma dal momento stesso in cui la donna ha iniziato a lavorare, i suoi assistiti avrebbero manifestato delle problematiche di salute prima mai emerse: torpore, stordimento, disartria, difficoltà a reggersi in piedi. Sintomi che non erano legati a nessuna delle patologie di cui soffrivano e che sono spariti una volta che la donna ha smesso di seguirli come badante.

Dopo la morte di una anziana, sono partite le indagini da cui sarebbe emerso, riferisce il quotidiano, che la falsa Oss somministrasse in modo volontario ai suoi assistiti dei sovradosaggi di psicofarmaci come Xanax, Tavor, Lorazepam e Trittico, che in alcuni casi non si trovavano nemmeno nelle terapie prescritte dai loro medici di base, ma che la donna aveva a disposizione perché li utilizzava lei stessa.

L’arrestata, fa sapere inoltre una nota dei Carabinieri, è accusata di rapina aggravata ai danni di un’anziana che stava assistendo, “essendosi impossessata di molti preziosi dopo averla “stordita” con una massiccia dose di benzodiazepine. Successivamente rivendeva il tutto a vari comproro della zona per un valore complessivo di € 3.000, motivo per il quale le viene contestato anche l’autoriciclaggio. Per la scomparsa dei preziosi, riusciva a far ricadere la colpa sulla vittima raggirando i familiari”.

L’attività di indagine ha dimostrato che tutti gli anziani assistiti dall’indagata, sebbene affetti da patologie diverse fra loro (in alcuni casi addirittura assenti), hanno dovuto fare ricorso ai sanitari in via d’urgenza, presentando tutti i medesimi sintomi (torpore, stordimento, disartria, difficoltà a reggersi in piedi) che nella totalità dei casi non erano conseguenze delle malattie sofferte e che comunque in precedenza non avevano mai manifestato. Coloro che “hanno avuto la fortuna” di sopravvivere e interrotto il rapporto di assistenza con l’indagata, non hanno più avuto tali tipi di problematiche così come non le avevano avute prima di tale rapporto.

Nel corso delle indagini, fanno sapere ancora i carabinieri, “è stato appurato che la donna è una assidua consumatrice di benzodiazepine e nel tempo era riuscita ad acquistare detta tipologia di farmaci in importanti quantità, talvolta anche destinate alla cessione a terzi, motivo per il quale è anche accusata di spaccio di medicinali contenenti benzodiazepine. Sono in corso accertamenti ulteriori sulle modalità di acquisto dei farmaci atteso che in molti casi vi era riuscita senza la presentazione di una valida prescrizione medica (c.d. ricetta bianca)”.

Sempre sulla base delle risultanze prodotte dai Carabinieri berici, nella giornata del 19 dicembre, è stata data esecuzione a un decreto di perquisizione emesso la Procura della Repubblica di Vicenza a carico di tre farmacie della zona, i cui esiti saranno refertati a operazioni terminate atteso che le attività sono tutt’ora in corso. Nel corso delle attività, la Procura berica ha disposto anche una consulenza tecnica medico-legale, procedendo a esami di tossicologia forense che hanno consentito di stabilire il certo sovradossaggio di sostanze neurodepressorie (benzodiazepine o trazodone) quale causa dei malori (che in un caso ha avuto conseguenze fatali), e in altri casi ritenendo tale somministrazione come altamente probabile la causa dell’aggravamento dello stato di salute.

Per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, quello emerso è “un fatto sconvolgente, che scuote profondamente la nostra comunità. Voglio esprimere il mio plauso più sincero ai Carabinieri del Comando Provinciale di Vicenza per l’eccellente lavoro svolto, frutto di mesi di indagini approfondite e complesse. Si tratta di accuse gravissime che richiedono massima chiarezza: la mia condanna per quanto emerso è ferma e totale. Ora confidiamo nella giustizia, affinché ogni responsabilità venga accertata e chi ha commesso questi reati risponda pienamente delle proprie azioni”.


“La gravità di quanto accaduto non può lasciarci indifferenti. Parliamo di persone che si sono affidate con fiducia e che invece sono state tradite e sfruttate in modo terribile”, ha aggiunto Zaia. “Voglio ribadire la mia vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia. Non ci sono parole per lenire il loro dolore, ma è nostro dovere garantire che episodi come questo non accadano più”, conclude il Presidente.

20 dicembre 2024
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Cronache

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy