Dire ALT alla trombosi 

Dire ALT alla trombosi 

Dire ALT alla trombosi 
Al via da domani sulle reti Rai una campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari da trombosi. Colpiscono 600 mila persone l’anno e in un terzo dei casi si potrebbero prevenire. 

Sarà trasmesso da domani sulle reti RAI la campagna di sensibilizzazione "ALT: ferma questo killer. Ferma la Trombosi", realizzata da ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari con la collaborazione di Saatchi & Saatchi Healthcare, Bobbiese Pubblicità e Comunicazione S.p.a. e l'appoggio di RAI – Radiotelevisione Italiana.
Le malattie da trombosi colpiscono ogni anno in Italia 600.000 persone: ne fanno parte infarto del miocardio, ictus cerebrale, embolia polmonare, trombosi venosa e trombosi arteriosa. E in un caso su tre potrebbero essere evitate. A patto che vi sia un impegno costante e quotidiano da parte del medico e del paziente.
"Da oltre vent'anni lavoriamo per accendere l'attenzione del pubblico sulla possibilità concreta di evitare le malattie da Trombosi con lo stile di vita", ha commentato Lidia Rota Vender, presidente di ALT Onlus. "I dati epidemiologici ci danno ragione: l'attività fisica moderata e quotidiana previene l'infarto del miocardio; la riduzione del peso corporeo previene le malattie da trombosi arteriosa; la riduzione del consumo di sale previene l'insorgere dell'ipertensione; l'astensione dal fumo riduce la probabilità di infarto. Le campagne di informazione e di sensibilizzazione – ha aggiunto – sono il mezzo con cui speriamo di contribuire a salvare molte persone ogni anno dall'invalidità che le malattie da trombosi lasciano troppo spesso, quando non sono mortali. Solo il pubblico può decretarne il successo: ascoltando i nostri messaggi, facendoli propri e diffondendoli, ognuno di noi può creare un'ondata positiva di salute per tanti. Solo grazie alla collaborazione dei media riusciremo ad avvicinarci al nostro obiettivo: salvare ogni anno 200 mila persone dal killer più aggressivo e insidioso del nostro tempo".

22 Settembre 2010

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