Nobel per la medicina al padre della fecondazione in vitro

Nobel per la medicina al padre della fecondazione in vitro

Nobel per la medicina al padre della fecondazione in vitro
Nobel all'inglese Robert G. Edwards che "si è scontrato con resistenze della società e dell'establishment nello sviluppo della fecondazione in vitro, che ha permesso di dare la vita a 4 milioni di persone".

Inglese, 85 anni, docente all’University of Cambridge e padre di 4 milioni di bambini. 
È il profilo di Robert Edwards, vincitore del Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia 2010 per lo sviluppo della fecondazione in vitro, la tecnica che ha consentito per la prima volta di trattare l’infertilità. 
Fin dagli anni Cinquanta, Edwards aveva intuito le potenzialità della tecnica. Già altri ricercatori avevano sperimentato con successo la fecondazione al di fuori del corpo. Ma su un modello animale: i conigli. Edwards iniziò gli esperimenti sull’uomo rendendosi immediatamente conto che gli ovociti umani hanno un ciclo di vita completamente diverso da quelli del coniglio e, prima di raggiungere il rivoluzionario obiettivo clinico, lo scienziato inglese riuscì a ottenere risultati scientifici altrettanto straordinari: chiarì come gli ovociti umani maturano, quali diversi ormoni regolano la maturazione e in quale fase della maturazione l’ovocita è suscettibile alla fecondazione da parte dello spermatozoo. Edward comprese anche in che condizioni lo spermatozoo è attivato ed è in grado di fecondare l’ovocita. Tutto ciò gli permise nel 1969 di ottenere la prima fecondazione in provetta. Ma ci volle ancora un decennio, animato da un aspro dibattito sull’eticità di un intervento che metteva le mani in uno degli ambiti più delicati e intimi della salute – ed esistenza – umana. Dieci anni in cui la ricerca fu resa possibile soltanto da donazioni, dopo la sospensione, da parte del Medical Research Council, di ogni forma di finanziamento a un filone tanto controverso.
E poi, il 25 luglio 1978, gli oppositori dovettero ricredersi. Nacque infatti Louise Brown, la prima bambina concepita in provetta.
Da allora sono stati 4 milioni i bambini concepiti con la fecondazione artificiale. Molti di essi sono già adulti e, spesso, genitori. Ed è questa la dimostrazione più valida dell’efficacia di una tecnica che rappresenta una pietra miliare della medicina moderna.

Antonino Michienzi

04 Ottobre 2010

© Riproduzione riservata

Influenza aviaria H5N1 nei gatti: FNOVI richiama alla corretta informazione e rassicura cittadini e professionisti
Influenza aviaria H5N1 nei gatti: FNOVI richiama alla corretta informazione e rassicura cittadini e professionisti

In seguito alle recenti notizie riguardanti due casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (ceppo H5N1) riscontrati in gatti nel territorio bolognese — uno dei quali deceduto e uno guarito...

Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”
Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”

“Sulle Case della Comunità siamo in ritardo anche perché i sindacati dei medici di medicina generale non le vogliono, perché vogliono continuare a fare un lavoro che non possono far...

Ipotiroidismo, la corsa alla prevenzione arriva nel cuore di Roma: il 28 novembre screening gratuiti a Piazza del Popolo
Ipotiroidismo, la corsa alla prevenzione arriva nel cuore di Roma: il 28 novembre screening gratuiti a Piazza del Popolo

La prevenzione delle malattie tiroidee arriva nel cuore della Capitale. Dopo le prime due tappe molto partecipate, la “Campagna di Prevenzione TSH – Focus Ipotiroidismo”, promossa dalla Fondazione Consulcesi farà...

Tagli aiuti internazionali. Oms lancia nuovo piano per autonomia sanitaria africana
Tagli aiuti internazionali. Oms lancia nuovo piano per autonomia sanitaria africana

Tagli improvvisi e non pianificati agli aiuti globali stanno mettendo in crisi i sistemi sanitari di molti paesi africani, amplificando vulnerabilità strutturali come l'aumento del debito e la riduzione dello...