Firenze. Trasfusione a paziente sbagliato, muore 60enne al Careggi

Firenze. Trasfusione a paziente sbagliato, muore 60enne al Careggi

Firenze. Trasfusione a paziente sbagliato, muore 60enne al Careggi
Il gruppo sanguigno utilizzato era diverso da quello della vittima. La Regione Toscana e l’ospedale Careggi hanno avviato un’inchiesta interna. Aperta un'istruttoria anche dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale.

Potrebbe essere stata una trasfusione di sangue sbagliata a causare la morte di un uomo di 60 anni ricoverato in gravi condizioni per un problema cardiocircolatorio nel reparto di chirurgia vascolare dell’ospedale Careggi di Firenze. Secondo quanto si apprende da organi di informazione locali, quella trasfusione sarebbe dovuta essere effettuata su un altro paziente ricoverato nello stesso reparto. La sacca, con il gruppo sanguigno non corrisponte a quello del 60enne, sarebbe quindi andata al paziente sbagliato.
 
La Regione Toscana e l'Azienda ospedaliera di Careggi hanno avviato un'inchiesta interna per ricostruire come sia stato possibile lo scambio di paziente nel reparto che fa parte del dipartimento cardiologico diretto dal preside di medicina e chirurgia dell'Ateneo fiorentino, Gianfranco Gensini.
 
Sul caso anche Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, fa sapere di aver chiesto ai Nas di aprire un’istruttoria per verificare la qualità delle procedure. “È evidente che errori di questo tipo non sono evitabili al 100%, ma esistono meccanismi che possono offrire maggiore sicurezza ai pazienti – ha commentato Marino – sarebbe bene che il controllo della somministrazione di farmaci e sangue fosse effettuato con la verifica elettronica dei dati, attraverso un braccialetto e un codice a barre”. “In molti ospedali di altri Paesi europei e nord americani, ad esempio, ad ogni malato che entra in ospedale viene applicato un braccialetto che ha un codice e non si possono somministrare né farmaci né sangue se non si è verificata prima che la prescrizione corrisponda al paziente. Il sistema elettronico con il codice a barre e il relativo lettore ottico costano ma è un investimento sulla nostra salute", ha aggiunto Marino.

Per Antonio Palagiano, presidente dell'altra Commissione d’inchiesta parlamentare sugli errori in campo sanitario, sembra trattarsi di un episodio "dovuto ad un errore umano, in quanto le procedure previste per le trasfusioni non sarebbero state rispettate. Verificheremo se, dietro quella che appare essere una svista imputabile ad una singola persona – ha detto – possano celarsi invece altre criticità di tipo strutturale che avrebbero favorito il verificarsi di tale drammatico evento". "L’incidenza degli errori trasfusionali – ha aggiunto Palagiano – è ancora troppo elevata per ritenersi 'accettabile'. Gli eventi avversi dovuti a distrazioni sono, purtroppo, in aumento. Anche perché in un periodo di crisi economica, con blocco del turnover del personale sanitario, spesso i turni guardia prolungata non consentono un adeguato periodo di ristoro per garantire quella lucidità indispensabile agli atti medici”. “È perciò necessario – ha concluso – attuare i doverosi controlli che possano escludere un eventuale surmenage, correlabile all’evento avverso".

 

25 Luglio 2012

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