Italiani. Un popolo in coda. Anche per la sanità. La fotografia Istat su Asl, Pronto soccorso e farmacie

Italiani. Un popolo in coda. Anche per la sanità. La fotografia Istat su Asl, Pronto soccorso e farmacie

Italiani. Un popolo in coda. Anche per la sanità. La fotografia Istat su Asl, Pronto soccorso e farmacie
Più di un utente su due (52,7%) ha difficoltà nell’accedere al Pronto soccorso e uno su cinque alla farmacia. E rispetto al 2011 aumentano le quote di utenti che denunciano tempi di attesa superiori ai 20 minuti presso gli sportelli delle Asl (50,8%). I problemi maggiori al Sud e nelle aree metropolitane.

Nel 2012, la quota di famiglie che denunciano difficoltà di accesso a servizi di pubblica utilità, quali farmacie, pronto soccorso, uffici postali e comunali, forze dell’ordine e servizi commerciali, costituisce una realtà rilevante, specialmente in alcuni contesti territoriali. Lo rivela l’Annuario statistico 2012 dell’Istat che segnala come le situazioni di maggiore difficoltà di accesso continuano a manifestarsi relativamente al pronto soccorso (52,7 per cento) e alle forze dell’ordine (37,2 per cento). Seguono gli uffici comunali (33,7 per cento), i supermercati (28,5 per cento) e gli uffici postali (25,3 per cento). Più contenute invece le quote di famiglie che dichiarano difficoltà nel raggiungere i negozi di generi alimentari (20,5 per cento) e le farmacie (20,3 per cento).
 
Dal punto di vista territoriale permane una forte differenziazione nei livelli di accessibilità ai servizi. Le famiglie residenti nel Mezzogiorno risultano particolarmente sfavorite nel raggiungimento di tutti i servizi rilevati. Il divario si attenua solo nel caso di accesso ai negozi di generi alimentari: solo il 22,0 per cento delle famiglie del Mezzogiorno dichiara difficoltà nel raggiungere i suddetti negozi, contro il 20,8 per cento delle famiglie del Centro e il 19,5 per cento delle famiglie del Nord.
 
Le difficoltà di accesso al Pronto soccorso
Per quanto attiene alle difficoltà di accesso al Pronto soccorso il 52,7% degli utenti dichiara di avere di difficoltà all’accesso. Anche in questo caso si registra un divario tra il Nord (45,2%) e il Mezzogiorno (62,4%). La Regione che ha registrato meno difficoltà di accesso da parte degli utenti è il Trentino Alto Adige con il 35,4% mentre quella dove si sono registrati più disagi è la Calabria con il 67%.
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I tempi di attesa nelle Asl
Rispetto al 2011 aumentano le quote di utenti che denunciano tempi di attesa superiori ai 20 minuti presso gli sportelli delle Asl (50,8 per cento). Crescono sensibilmente anche le quote di utenti degli uffici postali che dichiarano di aspettare più di 20 minuti prima di poter ritirare la pensione (62,3 per cento), effettuare un versamento in conto corrente (53,8 per cento), spedire un vaglia (44,4 per cento) o una raccomandata (38,1 per cento), ritirare un pacco o una raccomandata (36,5 per cento).
 
La situazione delle file agli sportelli delle Asl è generalmente migliore nel Nord (44,3 per cento), peggiore nel Centro, dove il 51,2 per cento degli utenti deve attendere per più di 20 minuti l’erogazione del servizio, e nel Mezzogiorno, dove la quota sale al 62,4 per cento.
 
 
Nei comuni centro delle aree metropolitane è addirittura il 68,2 per cento degli utenti delle Asl a dichiarare di attendere più di 20 minuti in fila. A livello regionale è il Trentino Alto Adige dove si verificano meno ritardi (solo il 19,1% degli utenti ha atteso più di 20 minuti. Mentre è la Calabria a far registrare il dato più elevato (ben il 68,2% degli utenti ha atteso più di 20 minuti).
 
 

28 Febbraio 2013

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