Si parla da tempo di standard minimi di qualità da rispettare per poter operare nelle strutture sanitarie, e sul punto c’è infatti anche una proposta del Ministero della Salute per introdurre una serie di parametri minimi entro cui le strutture sanitarie sono autorizzate ad erogare servizi di salute. Ebbene, se a livello nazionale il provvedimento omnibus è in attesa di un parere favorevole delle Regioni (l'ultimo esame dopo vari rinvii è previsto proprio oggi nella Stato Regioni), nella Pa di Bolzano si sono invece fatti passi in avanti sul tema e lo scorso 28 gennaio è stata approvata una delibera dalla Giunta provinciale che propone un modello per la certificazione della chirurgia oncologica.
Un piccolo passo ma che rappresenta una vera e propria novità assoluta nel panorama italiano, la provincia autonoma è infatti la prima in Italia ad attuare un modello del genere. La certificazione sarà implementata nel 2013 ma andrà a regime nel 2014 e prevede che le strutture che non rispettano gli standard non potranno eseguire interventi chirurgici oncologici. E ciò, come sottolinea la Giunta, comporterà che gli ospedali di base di Silandro, San Candido e Vipiteno non potranno più erogare quelle prestazioni chirurgiche afferenti alle patologie previste dal modello di certificazione. I nosocomi di base saranno però classificati quali partner accreditati ed integrativi delle relative reti di chirurgia oncologica e quindi responsabili della riabilitazione e del follow up. Anche i professionisti che operano in uno degli ospedali di base (Vipiteno, San Candido o Silandro) potranno essere nominati come chirurghi, però solo qualora siano rispettati i requisiti individuali professionali previsti dal modello di certificazione. Gli interventi chirurgici saranno quindi effettuati presso le unità operative certificate presenti negli ospedali di Merano, Bressanone, Brunico e Bolzano.
Ma come funziona questo nuovo modello di certificazione? Il sistema riguarda per ora solo la chirurgia oncologica ed è articolato in base a quattro pilastri (vedi anche documento di sintesi): Il rispetto delle soglie previste per specifica patologia (soglie di struttura- vedi figura 1); Il rispetto delle soglie previste per chirurgo, dedicato alla gestione clinica di definite patologie (soglie professionali – vedi figura 2); La griglia degli indicatori (vedi figura 3), contenente il percorso di ogni paziente oncologico e la rispondenza dei criteri di qualità definiti; L‘implementazione di Tumor Boards (vedi figura 4, in grado di assicurare una collaborazione strutturata ed in rete tra gli specialisti coinvolti ed afferenti alle varie specialità cliniche. Se uno di questi "pilastri" non viene rispettato, la certificazione secondo criteri europei non è possibile.
I vantaggi del progetto – coordinato dalla Direzione Sanitaria, nelle persone del Dott. Oswald Mayr e del Dott. Luca Armanaschi e supportato da un Comitato scientifico e un gruppo di progetto – secondo la Giunta potrebbe portare ad un incremento del tasso di sopravvivenza dei malati oncologici. Supponendo che, con l’introduzione della certificazione oncologica, il tasso di sopravvivenza dei pazienti oncologici aumenti del 5%, ogni anno in Alto Adige sopravvivrebbero circa 70 pazienti in più. Altro vantaggio è la prossimità delle cure. L’assistenza clinica dei malati deve possibilmente rispettare il principio della prossimità delle cure: l’attività diagnostica, l’assistenza post-operatoria chemioterapica, la riabilitazione oncologica e le periodiche visite di controllo (follow-up) saranno garantite in tutti i presidi ospedalieri, nel rispetto dei criteri previsti dalla certificazione.
Atro possibile vantaggio è rappresentato dall’implementazione dei Tumor BoardsIl Tumor Board rappresenta un organismo multiprofessionale ed interdisciplinare, che stabilisce i percorsi di cura più appropriati, attraverso una visione complessiva della persona malata e dunque grazie all'interdisciplinarità dell'approccio clinico. Il Tumor Board si compone almeno dei seguenti professionisti: specialista chirurgo di patologia dedicato all’ambito oncologico; medico specialista in oncologia medica; medico specialista in radiologia; medico specialista in radioterapia (a seconda della tipologia di tumore via telemedicina); anatomo-patologo.





L.F.