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Le Stroke Unit del FVG conquistano la certificazione “platinum” europea

Il riconoscimento dell'European Stroke Organization (ESO) è consentito se: almeno il 75% degli ictus ischemici candidabili a trombolisi endovenosa e trombectomia meccanica è trattato rispettivamente entro 60’ e 120’ dall’arrivo in ospedale; almeno il 15% degli ictus accolti in ospedale viene ricanalizzato; oltre l’85% viene sottoposto a neuroimmagine e terapia farmacologica appropriata alle cause dell’ictus. Il Dg Tonutti: “Ripagati gli sforzi profusi”.

02 MAR - Il primo atto formale istitutivo della Rete Regionale del Friuli Venezia Giulia per la gestione del Paziente con Ictus è declinato con la DGR 2198 / 20.11.2014 con la quale si evidenzia la necessità di attivazione di reti di patologia che portino all’adozione delle migliori modalità di trattamento sulla base di protocolli diagnostico-terapeutici definiti ed omogenei su tutto il territorio. Il documento “PDTA del paziente con ICTUS in fase acuta” frutto del lavoro della Rete Regionale, riporta la pianificazione e la sequenza logica e cronologica degli interventi diagnostici e terapeutici utili per l’inquadramento della patologia, così come indicato nelle Linee Guida nazionali e internazionali, standardizza le indicazioni diagnostiche e terapeutiche, sia in ambiente neurologico, sia extra-neurologico, declinate secondo specifici setting clinico-assistenziali e pone i gold standard per i futuri percorsi migliorativi.

Nell’ambito dell’attività della rete coordinata dal prof Gian Luigi Gigli, Direttore della Clinica Neurologica e di Riabilitazione di Udine, si pone il progetto Angels®. “Angels® - spiega l’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute in una nota - ha l’obiettivo dichiarato di supportare la standardizzazione dei percorsi ospedalieri allo scopo di fornire ai pazienti le migliori cure per limitare la mortalità e la disabilità derivanti da questa patologia attraverso la condivisione di best practice e modelli organizzativi per il miglioramento degli standard di cura”.

Nella rilevazione effettuata durante l’ultimo quadrimestre del 2021, riferisce nella nota, “tutte e tre le Stroke Unit del Friuli Venezia Giulia hanno ricevuto la “certificazione di qualità PLATINUM”, del programma “ESO ANGEL AWARD” supportato dall’Organizzazione Europea per l’Ictus cerebrale (ESO, European Stroke Organization). “Il traguardo raggiunto per questa patologia tempo-dipendente, che costituisce la terza causa di morte e la seconda causa di disabilità nel nostro Paese, è il frutto soprattutto di una riorganizzazione della nostra Regione per la quale si sono adoperati tutti i professionisti operanti nella gestione dell’ictus cerebrale:  neurologi, neuroradiologi e radiologi interventisti., oltre al soccorso del 112 ed al personale di assistenza e riabilitazione coinvolto nelle diverse fasi di presa in carico del paziente. Grazie a queste azioni ed alla formazione continua, prosegue dunque il miglioramento della qualità dell’assistenza all’ictus nella nostra regione”.
 
La certificazione PLATINUM della European Stroke Organization prevede che siano soddisfatti i seguenti criteri:
- almeno il 75% degli ictus ischemici candidabili a trombolisi endovenosa e trombectomia meccanica sia trattato rispettivamente entro 60’ e 120’ dall’arrivo in ospedale
- almeno il 15% degli ictus accolti in ospedale venga ricanalizzato
- oltre l’85% venga sottoposto a neuroimmagine e terapia farmacologica appropriata alle cause dell’ictus.  

A parere del Prof. Gigli, “con la certificazione PLATINUM per tutte e tre le Stroke Unit, la nostra regione si colloca ai vertici nazionali. Se infatti alcune singole stroke unit di altre regioni raggiungono la certificazione DIAMOND, avendo ulteriormente migliorato i tempi del trattamento di rivascolarizzazione e aumentato la percentuale di pazienti trattati e gestiti in Stroke Unit, il Friuli Venezia Giulia è tuttavia la regione che nel suo complesso si colloca al livello medio più elevato in Italia”.

L’ictus è una patologia tempo-dipendente e la rapidità diagnostica e di trattamento sono direttamente correlate con un buon esito clinico e con la possibilità di poter essere sottoposti a interventi curativi quali la trombolisi endovenosa e la trombectomia meccanica. “Tutti gli operatori della rete - prosegue Gigli - stanno facendo la loro parte per arrivare a trattamento rapido ed efficace ed a questo proposito un ringraziamento va indirizzato ai miei colleghi Dr Paolo Passadore per la Stroke Unit di Pordenone e Prof. Paolo Manganotti per la Stroke Unit di Trieste. È indispensabile, però che pazienti e familiari provvedano ad allertare prontamente il 112 in presenza dei sintomi cardine di un ictus: se improvvisamente non riesce a muovere uno o più arti, se improvvisamente non riesce a parlare, se improvvisamente vede la bocca storta, se improvvisamente non vede una parte del campo visivo, se improvvisamente non riesce a stare in piedi. L’auspicio è quello di un possibile futuro aumento della disponibilità di posti letto nelle Stroke Unit  e di una diffusione di tecniche di neuroimmagine avanzata a supporto della diagnosi dell’ictus soprattutto ad esordio non noto. spesi A questo investimento– conclude il Coordinatore della rete –  corrisponderà da subito un risparmio significativo sia nelle spese di ospedalizzazione che, soprattutto, nei costi per l’assistenza alle disabilità residue”.    

Commentando il riconscimento, il Direttore Generale dell’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute, dott. Giuseppe Tonutti, ha affermato: “lI riconoscimento della European Stroke Organization ci ripaga degli sforzi profusi per il potenziamento della Rete regionale per l’Ictus. Sono grato a tutti ​i professionisti e, in particolare, al Coordinatore della Rete Ictus, Prof. Gigli. Insieme ai professionisti e alle Direzioni delle tre Aziende Sanitarie, ci impegniamo a  lavorare  per conseguire ulteriori successi a vantaggio dei nostri pazienti”. 

02 marzo 2022
© Riproduzione riservata

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