Carichi di lavoro dei mmg e organizzazione aziendale
07 APR -
Gentile Direttore,
la conoscenza dei carichi di lavoro dei medici di medicina generale è il presupposto di una seria programmazione di riforma organizzativa delle cure primarie e di allocazione delle risorse, ai sensi del DM 77/2022. La legge 24/2017 all’art. 1 afferma infatti la responsabilità organizzativa aziendale nel garantire qualità e sicurezza delle cure e all’art. 7 riconosce la responsabilità civile aziendale verso gli assistiti per tutti i sanitari che lavorano nell’organizzazione.
Regioni e Aziende sanitarie ancora non elaborano e pubblicano i dati di prestazioni dei medici di medicina generale che detengono al fine di valutare l’utilità di impegni orari aggiuntivi nelle Case di Comunità richiesti dal ruolo unico ai sensi dell’ACN 2024. La misurazione dei carichi di lavoro è importante infatti anche per valutare la continuità assistenziale ai fini della qualità dell’assistenza e degli esiti di salute (Ann Fam Med 2022;20:535-540), il rischio clinico per gli assistiti e il rischio di burn-out per i medici vhe derivano dal sovraccarico di lavoro , l’aumento di prescrizioni inappropriate onerose per il SSR derivanti dal sovraccarico di lavoro giornaliero ( The Annals of Family Medicine January 2024, 22 (1) 12-18 ). (1) https://doi.org/10.1007/s10198-024-01742-7
Il rapporto OASI 2024 di Cergas Bocconi ha rilevato i volumi di attività giornaliera dei medici di medicina generale, elevati e in aumento per l’invecchiamento della popolazione, l’aumento del numero di assistiti fino a 1500-1800 per medico data la carenza di medici, la complessità crescente delle cure e l’uso aggiuntivo di tecnologie che aumentano il numero di contatti non contabilizzati e riducono la durata delle consultazioni. Di questi assistiti almeno il 30% sono anziani con polipatologie croniche e almeno il 40% del totale degli assistiti adulti ha una patologia cronica. L’accesso programmato per patologie croniche nel contesto di una medicina di iniziativa co-organizzata con l’azienda sanitaria secondo PDTA, come previsto dall’ACN, potrebbe ridurre gli accessi imprevisti e impropri e razionalizzare la domanda di prestazioni appropriata ai bisogni come indicato in art 1 dell’ACN 2024.
Nel campione esaminato nel rapporto OASI i medici di medicina generale, con una media di 1300 assistiti e il supporto del collaboratore di studio se disponibile, gestiscono in presenza e da remoto 40-50 contatti al giorno dal lunedì al venerdì, ovvero 200-250 la settimana, ovvero 800-1.000 al mese. Le comunicazioni da remoto generano spesso un flusso continuo di lavoro 7 giorni su 7 alla settimana che va organizzato in considerazione che il medico di medicina generale non è tenuto alla reperibilità ma svolge un lavoro programmato che comprende oltre alle ore di ambulatorio che di norma sforano quelle dichiarate, anche un’attività di visite domiciliari a domanda che non hanno visibilità tracciata , visite nelle residenze protette per anziani e disabili, attività certificative differite, attività in equipe (AFT, UCCP, UVD), formazione continua e attività di docenza e tutoraggio.
Il XVI Rapporto Health Search 2023 di SIMG conferma gli elevati carichi di lavoro giornalieri dei medici di medicina generale . In questo studio il numero medio di contatti all’anno per ogni paziente è di 9 e corrisponde a circa 35 visite al giorno, ma negli assistiti di età superiore a 85 anni i consulti salgono a 20 all’anno per assistito. (2)
https://report.healthsearch.it/flip/?anno=2025Le malattie croniche che hanno generato un maggior numero di consulti nel Rapporto Health Search sono le malattie cardiovascolari e cerebrovascolari ed i loro fattori di rischio in particolare ipertensione arteriosa, diabete mellito e dislipidemie, seguite da altre malattie neurologiche degenerative, malattie polmonari croniche (BPCO e asma bronchiale), malattie mentali (depressione, demenza), malattie osteoarticolari (artrosi, osteoporosi), malattia da reflusso gastroesofageo, malattie renali e delle vie urinarie (IPB, insufficienza renale cronica), tumori che richiedono ai medici curanti un rilevante impegno tecnico e umano (
Am Fam Physician. 2024;110(1):37-44 ). La salvaguardia della continuità assistenziale del rapporto fiduciario tra assistiti e medici curanti, dove la comunicazione è vero tempo di cura ai sensi della legge 219/2017 ed è possibile anche una valutazione dei determinanti socio-economici di salute che incidono sull’adesione ai trattamenti, trova uno spazio specifico nelle visite domiciliari a domanda, che non hanno visibilità tracciata nei carichi di lavoro (
Int J Epidemiol. 2017, 46(4):1312-1318) . Il maggiore gradimento nei sondaggi mostrato dagli assistiti verso il proprio medico curante rispetto ad altri servizi sanitari è significativo dell’utilità di questa relazione di cura.
A livello europeo sono riportati ugualmente elevati carichi di lavoro giornalieri per i medici di medicina generale (Annals of Family Medicine 2024, 22 (1) 12-18;
BMC Fam Pract 2019, 20, 68 ; Lancet, 2016, 387, 10035, 2270 – 2272 ). Altri studi hanno rilevato che i carichi di lavoro sono maggiori per i medici che operano in ambiti rurali rispetto a quelli urbani più vicini agli ospedali a cui gli assistiti a propria discrezione hanno la facoltà di un accesso diretto incondizionato per ottenere esami e consulenze specialistiche gratuite e immediate eludendo le liste di attesa che seguono le prescrizioni dei medici curanti.
European Union of General Practitioners and British Medical Association (BMA) hanno raccomandato un carico di lavoro giornaliero non superiore a 25 consultazioni al fine di garantire la sicurezza delle cure.
In conclusione, il pregiudizio in merito alla produttività dei medici di medicina generale basato sulle sole ore dichiarate di ambulatorio è smentito dallo studio di Cergas Bocconi e dalla letteratura scientifica. Anzi anche a livello europeo si confermano carichi di lavoro giornalieri elevati per i medici che operano sul territorio. Si rileva di conseguenza il rischio clinico di sicurezza per gli assistiti, burn out dei medici e disaffezione della professione per gli studenti in assenza di interventi per valorizzare e rendere attrattiva la professione di medico di medicina generale.
L’abolizione del numero chiuso con l’inserimento di una selezione al primo anno di studi secondo il modello francese non è sufficiente a garantire in futuro un numero maggiore di medici di famiglia e neppure di specialisti per ridurre le liste di attesa senza una riforma anche degli accessi e dei corsi di specializzazione a livello universitario compreso quello per medicina generale, la valorizzazione del capitale umano dell’assistenza territoriale e l’attivazione di consulti telematici programmati tra medico curante e specialisti per rendere più rapidi e sicuri i percorsi di cura.
Non ci sono evidenze che il passaggio alle 38 ore settimanali nell’organizzazione delle Case di Comunità distrettuali migliori l’efficienza della medicina generale nei suoi compiti propri e la soddisfazione dei bisogni degli assistiti . Ci sono evidenze che il sovraccarico di lavoro può aumentare le prescrizioni di farmaci inappropriate, senza migliorare la salute degli assistiti.
Le istituzioni pubbliche dovrebbero elaborare e pubblicare i dati aggiornati di attività dei medici per una efficace programmazione basata sulle evidenze.
Mauro Marin PordenoneEx direttore distretto sanitario e dipartimento cure primarie
07 aprile 2025
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