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Al Cro un nuovo acceleratore lineare per radioterapia

L’apparecchiatura, consegnata nei giorni scorsi, è costata quasi 3 milioni di euro. Sarà installata a partire dalla prossima settimana e sarà operativa dopo l’estate.Grazie alle sue peculiarità consentirà di ridurre il tempo di trattamento e di erogare dosi elevate di radioterapia con estrema precisione

17 APR - Inizieranno la prossima settimana e si protrarranno sino ad agosto, alla Radioterapia del CRO, i lavori di installazione dell’acceleratore lineare TrueBeam STX, apparecchiatura di ultima generazione consegnata nei giorni scorsi in Istituto.

L’apparecchiatura grazie alle sue peculiarità tecniche consentirà di ridurre il tempo di trattamento e, contemporaneamente, di erogare dosi elevate di radioterapia concentrate su un volume tumorale ben definito. I tempi stimati per la messa a regime sono necessari per il montaggio, le misurazioni e gli opportuni controlli di qualità per la sicurezza dei pazienti.

TrueBeam, acquisita grazie a un finanziamento regionale di circa 2,8 milioni di euro, è particolarmente indicata per eseguire trattamenti ad elevata complessità per tumori dell’encefalo e neoplasie della base cranica, sedi particolari dove è necessario somministrare alte dosi in sedi anatomicamente difficili e poste in stretta contiguità ad organi che devono essere salvaguardati per conservarne la funzionalità e quindi migliorare la qualità di vita. La radioterapia stereotassica, sia encefalica che corporea, è una tecnica che garantisce una elevata percentuale di controllo locale e, in casi clinici selezionati, un incremento della sopravvivenza, sia in termini di quantità che di qualità.
 
Il nuovo TrueBeam in dotazione al CRO consente, tramite un sofisticato sistema di lamelle della larghezza di 5 mm, un’elevata personalizzazione del fascio radiante. Durante il trattamento, infatti, la variazione della densità di dose del fascio e della velocità del movimento delle lamelle permettono di modulare la dose all’interno del tumore, incrementandola nelle zone in cui le cellule tumorali sono percentualmente più rappresentate e dotate di una maggior aggressività. Rende inoltre possibile una radioterapia ad intensità modulata di tipo statico, volumetrico e guidata dall’immagine in 3 e 4 dimensioni rendendo possibile la sincronizzazione della irradiazione con l’attività respiratoria, in modo da preservare al meglio il polmone e i tessuti vicini al tumore. Trova infine ambito di applicazione nei trattamenti con modulazione di dose statica e volumetrica, oltre che una vasta gamma di applicazione in tutte le neoplasie del distretto ORL, nei tumori toracici, in quelli urologici, nelle neoplasie ginecologiche e nella patologia gastroenterica.
 

17 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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