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Manovra. “Per la sanità nessun rafforzamento strutturale del sistema. In rapporto al Pil nel 2024 meno risorse del 2019”. L’analisi dell’Ufficio parlamentare bilancio


Il verdetto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio in audizione ieri alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. “Dal punto di vista finanziario, non sembra si intenda dare luogo a un effettivo rafforzamento strutturale del SSN, ma sarebbero piuttosto confermate le precedenti scelte di allocazione delle risorse, che ponevano l’Italia tra i paesi europei con spesa sanitaria meno elevata e in progressiva riduzione”. L’AUDIZIONE.

24 NOV - Alla sanità andranno più risorse rispetto al 2021 ma complessivamente nel prossimo triennio il saldo in rapporto al Pil sarà addirittura negativo rispetto al 2019, ultimo anno prima della pandemia. A metterlo nero su bianco è stato ieri il Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), Giuseppe Pisauro, ascoltato ieri in audizione dalle Commissioni bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge di bilancio 2022.
 
Nel suo intervento il Presidente Pisauro ha analizzato i contenuti della manovra di bilancio, focalizzando l’attenzione sul quadro macroeconomico nel quale il disegno di legge di bilancio si colloca e illustrando le valutazioni dell’UPB sul suo impianto complessivo, sugli andamenti delle principali grandezze di finanza pubblica alla luce degli interventi ipotizzati, sulle principali misure previste.
 
Per quanto riguarda la sanità
Pisauto ha sottolineato come l’emergenza dovuta alla pandemia ha fatto emergere le carenze del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e ha spinto a un ripensamento sulle dimensioni del bilancio complessivo attribuito alla sanità e sulle azioni da compiere per rendere il sistema sanitario più resiliente.
 
Gli investimenti del PNRR, ha detto, sono un esempio della priorità oggi attribuita a questo settore, ma preludono ad un maggiore impegno anche in termini di spesa corrente.
 
Pisauro ha quindi riassunto gli stanziamento previsti dal DDL di bilancio per il 2022 che incrementa il finanziamento del SSN di circa 2,3 miliardi nel 2022, 3,8 nel 2023 e 4,9 nel 2024, attraverso:
1) un aumento del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard di 2 miliardi nel 2022, 3,2 nel 2023 e 4,2 nel 2024, che assicura una crescita complessiva di tale finanziamento di 2 miliardi l’anno rispetto al 2021;
 
2) un rifinanziamento del fondo relativo ai farmaci innovativi;
 
3) un ampliamento delle risorse per i contratti di formazione specialistica;
 
4) una limitata riduzione del finanziamento per dare copertura alla proroga al 2022 del fondo per l’accesso ai servizi psicologici. Inoltre, sono destinati 1,85 miliardi nel 2022 all’acquisto di vaccini contro il COVID-19.
 
Per il presidente dell’Upb, il DDL di bilancio prevede principalmente misure di rafforzamento del personale (anche attraverso stabilizzazioni), la prosecuzione di alcuni interventi adottati nel corso dell’emergenza sanitaria (recupero delle liste d’attesa, mantenimento delle USCA), l’attuazione del piano di risposta a una pandemia influenzale, l’incremento del tetto sulla spesa farmaceutica e l’aggiornamento dei LEA (anche se resta inapplicata l’entrata in vigore dei LEA introdotti nel 2017 per l’assistenza specialistica ambulatoriale e per quella protesica). La maggiore spesa di personale assicurerà incrementi del gettito per 662 milioni nel 2022, 447 nel 2023 e 512 nel 2024.
 
Tuttavia, ha osservato Pisauro, considerando le previsioni tendenziali di spesa sanitaria della NADEF, nell’ipotesi che i maggiori finanziamenti del DDL di bilancio per il 2022 si traducano per intero in maggiori erogazioni, l’incidenza sul PIL della spesa sanitaria sarebbe pari al 6,3 per cento nel 2024, una percentuale inferiore a quella del 2019 (6,4 per cento).
 
Pertanto, queste le conclusioni dell’Upb, dal punto di vista finanziario, non sembra si intenda dare luogo a un effettivo rafforzamento strutturale del SSN, ma sarebbero piuttosto confermate le precedenti scelte di allocazione delle risorse, che ponevano l’Italia tra i paesi europei con spesa sanitaria meno elevata e in progressiva riduzione.
 
Cos'è l'Ufficio parlamentare di bilancio. L’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) è un organismo indipendente costituito nel 2014 con il compito di svolgere analisi e verifiche sulle previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica del Governo e di valutare il rispetto delle regole di bilancio nazionali ed europee. L’Upb contribuisce ad assicurare la trasparenza e l’affidabilità dei conti pubblici, al servizio del Parlamento e dei cittadini.
L’Ufficio opera sulla base di un programma di lavoro annuale, predisponendo analisi e rapporti anche su richiesta delle Commissioni parlamentari competenti in materia di finanza pubblica.

24 novembre 2021
© Riproduzione riservata
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