Un disegno di legge per riformare la formazione medica: ora c’è
di Saverio Proia
Si tratta di un contributo rilevante se non strategico per valorizzare l'ordinamento dell'insieme delle professioni sanitarie e sociosanitarie nella sfida di ricostruire il SSN, anche grazie al PNRR, dopo troppi anni di tagli economici, di strutture e di personale del SSN. Ecco cosa prevede il testo.
15 DIC - Nel
precedente articolo avevo annunciato l’intenzione di fornire ulteriori consigli affinché di “può fare di più” per sostenere, qualificare e valorizzare lo stremato esercito del personale del SSN in lotta continua contro la pandemia ma anche per soddisfare i bisogni di salute extra covid.
Esaurita, in parte la questione della partecipazione e di una nuova cornice contrattuale di filiera sanitaria e sociosanitaria, intenderei affrontare la madre di tutte le questioni relative al personale del SSN e cioè la necessaria e indispensabile riforma della formazione specialistica della professione medica e con essa di tutti i profili ricompresi nella dirigenza sanitaria e qui è oltremodo facile declinarla in quanto, con molto onore e gratificazione ho accolto la richiesta del PD, avanzatami dalla Senatrice Paola Boldrini, Vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica e dal dott. Stefano Manai allora responsabile della formazione medica e sanitaria del PD e ora consulente per le questioni sanitarie dei gruppi parlamentari del PD, di contribuire a redigere, in qualità di esperto del settore, un testo finalizzato a produrre un disegno di legge di riforma di tale formazione.
Questo
testo è finalmente depositato e pubblicato ora nel sito del Senato ma è stata una vera e appassionata avventura che ha coinvolto nel confronto tantissime rappresentanze ordinistiche, professionali, sindacali della professione medica e delle altre professioni sanitarie interessate, comprese quelle degli specializzandi, nonché, ovviamente, quelle accademiche e, infine, un meditato e proficuo confronto all'interno del PD, che hanno permesso il varo di un disegno di legge di riforma della formazione specialistica del medico e delle altre professioni sanitarie, quanto mai condiviso e condivisibile da un campo largo dei professionisti e degli universitari interessati ma anche dalle altre forze politiche per le scelte di intervento incisivo e radicale.
Si tratta di un contributo rilevante se non strategico per valorizzare l'ordinamento dell'insieme delle professioni sanitarie e sociosanitarie nella sfida di ricostruire il SSN, anche grazie al PNRR, dopo troppi anni di tagli economici, di strutture e di personale del SSN.
Mi preme sottolineare i punti centrali della proposta di legge che apprezzo di più e che ho sostenuto con forza e passione in questi due anni di concertazione e confronto per giungere al testo finale del ddl A.S. 2732:
- la restituzione del ruolo di formazione specialistica in partnership con i docenti universitari che si riconosce ai medici e agli altri professionisti sanitari dipendenti del SSN, evidenziando e sottolineando
[FG1] che se è pur vero che si tratta di formazione universitaria essa per il suo intrinseco carattere di “addestramento non può che svilupparsi laddove gli specialisti operano e da essi seguiti nell’apprendimento;
- la piena contrattualizzazione del medico e del professionista sanitario specializzandi all'interno dello stesso CCNL dei colleghi “strutturati” della dirigenza medica e sanitaria, dando loro gli stessi diritti e doveri, tenendo conto appieno della specifica condizione di “specializzando” sì ma già abilitato all’esercizio della propria professione;
- il superamento dell’imbuto formativo intendendolo un unico processo unificante della formazione di laurea e specialistica del medico che voglia operare nel SSN avviando a soluzione il dramma delle migliaia di medici a cui negano l'accesso alla specializzazione negando, così l'accesso al lavoro nel SSN.
Mi pare opportuno riprendere le dichiarazioni svolte sia dalla senatrice Boldrini che del dott. Manai: “Dopo una lunga e partecipata “concertazione" con le rappresentanze della professione medica e delle altre professioni sanitarie interessate e un confronto all'interno del PD, ho presentato un disegno di legge di riforma della formazione specialistica del medico e delle altre professioni sanitarie. – dichiara la sen.
Paola Boldrini Vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica - Si introduce con questa proposta, a superamento del così detto imbuto formativo, l'unitarietà del percorso formativo di laurea e di specializzazione.
È un testo che contestualizza l’esigenza di una riforma nell’attuale fase di rifondazione del SSN, ed in particolare della governance della medicina territoriale, evolvendo a vera specializzazione universitaria, con attenzione alle cure primarie e della comunità in piena sinergia con gli obiettivi da raggiungere con il PNRR, la formazione del medico in medicina generale.
Centrale e strategica è la riforma dello status dello specializzando che si struttura in vero e proprio contratto di formazione lavoro regolato dallo stesso contratto nazionale della dirigenza medica e sanitaria, prevedendo la progressiva attribuzione di autonome competenze specialistiche dopo la positiva verifica.
Di fatto anche questo passaggio richiama le normative che hanno visto la valorizzazione del lavoro degli specializzandi, una su tutte il decreto Calabria.
Infine, si valorizza l'apporto formativo dei medici delle aziende sanitarie locali e ospedaliere nel contribuire alla formazione specialistica, come “formazione sul campo" o più “operativa”.
Naturalmente le stesse regole valgono per le specializzazioni delle altre professioni della dirigenza sanitaria (odontoiatri, veterinari, farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi).
È una proposta di legge che il PD mette a disposizione del Parlamento e del Governo affinché si apra una vera riflessione sulla formazione medica, ma anche nella fiduciosa speranza e auspicio che in questo scampolo di legislatura si possa organicamente riformare il percorso specialistico dei medici e delle altre professioni sanitarie alla luce dei cambiamenti già in atto e futuri.”
“Sono molto soddisfatto del disegno di legge presentato dalla Sen. Paola Boldrini, - dichiara
Stefano Manai, negli ultimi due anni abbiamo lavorato per mettere in piedi una riforma che potesse tenere alta la qualità formativa andando a modificare e rinnovare quelle parti del contratto di formazione specialistica e del percorso formativo dei mmg che ormai risultano non essere più al passo con i tempi. Con il PNRR il SSN sta cambiando ed è fisiologico che questo implichi una revisione del percorso formativo dei giovani professionisti del settore. Solo tramite una formazione che sta al passo con i tempi potremmo avere degli operatori sanitari in grado di rispondere alle nuove esigenze del cittadino”.
E’ un testo, quindi, quanto mai condiviso e partecipato a disposizione del Parlamento e del Governo affinché per la formazione specialistica medica e sanitaria si cambi davvero e in meglio.
Saverio Proia
15 dicembre 2021
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