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Decreto Ucraina. Anche le imprese del settore della salute saranno “sorvegliate speciali”. E poi nuovi finanziamenti per flusso profughi e deroga per esercizio professioni sanitarie in Italia per i sanitari ucraini fuggiti dalla guerra


Ci sono anche queste tre misure di specifico interesse sanitario nel decreto legge all'esame del Governo per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina. La novità per i poteri speciali è che anche le imprese del settore della salute avranno obbligo di notifica di acquirenti stranieri. I finanziamenti a regioni e PA per l’assistenza sanitaria saranno mirati a un flusso massimo di 100mila persone. Per i sanitari ucraini infine via libera ad esercitare in Italia in deroga al riconoscimento dei titoli. LA BOZZA.

18 MAR - Ci sono anche misure di interesse sanitarie nella bozza del decreto legge all'ordine del giorno del Consiglio dei minisri odierno mirante a contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina.
 
In particolare tre passaggi: uno sui poteri speciali per la salvaguardia degli assetti strategici del Paese, un altro per garantire una finanziamento aggiuntivo straordinario alle regioni per l’assistenza sanitaria i profughi dall’Ucraina e un terzo punto per una deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per i sanitari ucraini giunti in Italia durante questa crisi.
 
Andiamo per ordine.
 
Sui poteri speciali, previsti dal decreto 21 del 2012, finalizzati a salvaguardare gli asset strategici del Paese da acquisizioni estere, la novità introdotta dal nuovo decreto è che anche il settore della salute entra tra quelli oggetto dell’obbligo di notifica nel caso di acquisti di partecipazioni societarie da parte di soggetti appartenenti alla UE, compresi quelli residenti in Italia, di rilevanza tale da determinare l'insediamento stabile dell'acquirente in ragione dell'assunzione del controllo della società.
 
Per quanto riguarda invece il sostegno per l’assistenza sanitaria ai profughi il decreto prevede di riconoscere alle regioni e province autonome di Trento e di Bolzano, in relazione al numero delle persone accolte sul territorio di ciascuna regione e provincia autonoma, un contributo forfetario per l’accesso alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale, in misura da definirsi d’intesa con il Ministro della salute e con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, per i richiedenti e titolari della protezione temporanea per un massimo di 100.000 unità.
 
E infine per i sanitari ucraini, si prevede che, a decorrere dall’entrata in vigore del decreto e sino al 4 marzo 2023, in deroga alle disposizioni vigenti, sarà consentito l'esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario ai professionisti cittadini ucraini residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 che intendono esercitare nel territorio nazionale, presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private, una professione sanitaria o la professione di operatore socio-sanitario in base a una qualifica professionale conseguita all'estero regolata da specifiche direttive dell'Unione europea.
 
Il decreto stabilisce che le strutture sanitarie interessate possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti, muniti del Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati, con contratti a tempo determinato o con incarichi libero professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.
 

18 marzo 2022
© Riproduzione riservata

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