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Farmaci dagli ospedali alle farmacie. Intervista a Gemmato: “Si comincia con gli antidiabetici orali”. E su liste di attesa: “Allo studio provvedimenti per migliorare performance incluso ‘no show’ alle visite”

di Barbara Di Chiara

Il sottosegretario alla Salute ricorda come ogni 30 marzo l'Aifa deciderà quali categorie passeranno dalla distribuzione diretta alle farmacie territoriali. Nei prossimi giorni il Cda dell'Aifa licenzierà la prima lista di medicinali che passeranno alla convenzionata dopo un fisiologico tempo di latenza. E sulle liste d’attesa: “Purtroppo ancora oggi le performance ci raccontano di liste di attesa lunghe a livello regionale, probabilmente per un gruppo di prestazioni che non sono state effettuate durante il Covid e che si sono poi sommate all'ordinario”

10 APR - “Con il parere della Commissione scientifica-economica (Cse) dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) del 26 marzo scorso sono stati identificate delle categorie di farmaci, nello specifico medicinali antidiabetici per uso orale, che vengono spostati dalla distribuzione diretta alla convenzionata. Questo significa migliore accesso al farmaco, che potrà essere reperito nelle farmacie pubbliche e private convenzionate, quindi le farmacie sotto casa, migliorando in termini di aderenza terapeutica il percorso del paziente“. Lo afferma in un’intervista a Quotidiano Sanità il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.

“Immaginiamo che questo, nel medio e nel lungo periodo - prosegue il sottosegretario - oltre a curare meglio il cittadino produrrà un forte risparmio per il Sistema sanitario nazionale, perché un cittadino che non conclama sintomi, che non si ammala, che non si ospedalizza, si cura bene e questo siamo chiamati a perseguire a livello ministeriale. Ma come effetto collaterale indotto avremo anche un risparmio per le casse dello Stato. Ora ci sarà l'ultimo passaggio in Cda dell'Aifa, che verrà convocato nei prossimi giorni, essendo stato nominato il presidente solo qualche giorno fa. Nella prima riunione immagino si licenzierà questo primo importante provvedimento, che definirei una nuova governance farmaceutica. Dopodiché sarà operativo, credo ci sarà un breve periodo di latenza legato alle scorte presenti nelle farmacie ospedaliere e ci sarà massima collaborazione nel venire incontro alle Regioni per migliorare le performance ed evitare accumuli di farmaci. Dopodiché entrerà in vigore questo primo passaggio”.

“La normativa, che ricordo è un articolato della legge di Bilancio - aggiunge Gemmato - prevede che ogni anno entro il 30 marzo l'Aifa e il ministero della Salute prevedano le categorie di farmaci da spostare dalla distribuzione diretta a quella convenzionata. Quindi entro il 30 marzo dell'anno prossimo“, quindi, ”ci saranno probabilmente nuove categorie di farmaci da spostarsi, con una commissione che monitorerà la tenuta economica di questo provvedimento in modo che tutto avvenga tenendo al centro il cittadino e il suo diritto ad accedere al farmaco, con la tenuta dei conti dello Stato, che secondo le nostre previsioni è perfettamente in linea”.

Entrando nel tema delle liste di attesa, Gemmato afferma: “Il tavolo è presieduto dal ministro Schillaci, che da profondo conoscitore del Sistema sanitario nazionale si assume l'onere di governare questo difficile processo. Registro che già nella legge di bilancio noi avevamo previsto che lo 0,4% del Fondo sanitario nazionale, vale a dire più di mezzo miliardo di euro, fosse stanziato per abbattere le liste di attesa. Purtroppo ancora oggi le performance ci raccontano di liste di attesa lunghe a livello regionale, probabilmente per un gruppo di prestazioni che non sono state effettuate durante il Covid e che si sono poi sommate all'ordinario. Abbiamo stanziato già mezzo miliardo, aumentato la percentuale possibile di erogazione di prestazioni attraverso il privato convenzionato, senza che il cittadino esborsi denaro, e il tavolo sta mettendo in campo tutta una serie di ulteriori provvedimenti che mirano a migliorare le performance, penso al no show, a tutti coloro che prenotano una prestazione o più prenotazioni e poi non si presentano, si dimenticano di disdire: tutta inappropriatezza, o meglio incuria, che può essere messa a sistema con gli strumenti che l'informatica ci mette a disposizione. Il fascicolo sanitario elettronico peraltro è all'alba e può servire a compendiare tutto questo. Oggi cerchiamo di rispondere in maniera forte a una criticità che ci viene dal passato e che noi cercheremo di risolvere. Le tempistiche le stiamo validando, vorremmo che fosse stato ieri, ma stiamo combattendo per un piano armonico in modo da poter migliorare e far tornare i tempi di attesa a un livello normale”.

Barbara Di Chiara




10 aprile 2024
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