Emergenza orario di lavoro. Scontro tra Governo e M5S alla Camera. De Filippo: “Non sussistono casi generalizzati di violazione delle disposizioni”. Colonnese: “Ospedali in affanno, manca personale”

Emergenza orario di lavoro. Scontro tra Governo e M5S alla Camera. De Filippo: “Non sussistono casi generalizzati di violazione delle disposizioni”. Colonnese: “Ospedali in affanno, manca personale”

Emergenza orario di lavoro. Scontro tra Governo e M5S alla Camera. De Filippo: “Non sussistono casi generalizzati di violazione delle disposizioni”. Colonnese: “Ospedali in affanno, manca personale”
Il sottosegretario alla Salute alla Camera in risposta a un'interrogazione del M5S. "Le regioni hanno adottato atti di indirizzo finalizzati ad assicurare l'attuazione delle prescrizioni previste dalla normativa europea e da quella nazionale". Ma De Filippo punta il dito contro la mancata programmazione della rete ospedaliera: "Potrebbe consentire una riallocazione straordinaria di personale". Ma per il M5S: "Si stanno chiudendo ospedali per mancanza di personale".

Orario di lavoro UE e assunzione straordinarie di personale sanitario tornano al centro del dibattito nell'Aula della Camera. Il punto della situazione sulle norme prevista dalla legge di stabilità 2016, volte a favorire un processo straordinario di assunzioni nel Servizio sanitario nazionale, è stato fatto questa mattina dal sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, rispondendo ad un'interrogazione sul tema del M5S.
 
Ma cosa prevedeva la norma? Lo ha ricordato De Filippo nel corso del suo intervento: "Laddove sulla base del piano del fabbisogno del personale emergano criticità, gli enti del Sistema sanitario nazionale possono indire, entro il 31 dicembre 2016 e concludere entro il 31 dicembre 2017, procedure concorsuali straordinarie per l'assunzione di personale medico tecnico-professionale e infermieristico". Il tutto nasceva per far fronte al nuovo orario di lavoro UE ed evitare problemi di carenza di personale.
 
Ebbene, il sottosegretario ha spiegato che "dalle informazioni che abbiamo acquisito è emerso che le regioni hanno provveduto ad adottare atti di indirizzo finalizzati ad assicurare l'uniforme attuazione sul territorio di riferimento delle prescrizioni previste dalla normativa europea e da quella nazionale di recepimento. Non ci sembrano, ad oggi, pertanto, sussistere casi generalizzati di violazione delle disposizioni sull'orario di lavoro e, pertanto, eventuali ipotesi che si potrebbero accertare nel corso dei prossimi mesi di una non corretta applicazione sono verosimilmente circoscritte a casi isolati sul territorio nazionale".
 
Prima di avviare le assunzioni straordinarie, alle Regioni era stato affidato il compito di rilevare (per la stesura del Piano) il fabbisogno di personale necessario. Ad oggi, ha dichiarato De Filippo, la regione Emilia Romagna, la Basilicata, la Sicilia, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, il Molise, la Puglia, il Lazio, le Marche, il Piemonte e l'Umbria hanno trasmesso il piano di determinazione del fabbisogno del personale. Il Molise, la Liguria e la Campania hanno trasmesso la richiesta di assunzione di personale con forme di lavoro flessibile; l'Emilia Romagna, la Sicilia, la Toscana, la Lombardia, il Veneto, il Molise, la Puglia, la Liguria, il Lazio, le Marche, il Piemonte e l'Umbria hanno trasmesso la rilevazione della consistenza del personale in quelle regioni.
 
De Filippo ha infine puntato il dito contro la mancata applicazione, in molte parti del Paese, del DM 70/2015 sui nuovi standard ospedalieri. "Mi consentirà l'onorevole Giordano, più che chiedere – ed è anche quello utile, probabilmente – soldi in più, ci sono situazioni di ridondanza, di duplicazione e, anche, sicuramente, di non programmazione della rete ospedaliera che il decreto n. 70 sugli standard prevede e che potrebbero consentire una riallocazione sicuramente straordinaria, in molte parti del Paese, di personale". (leggi la risposta integrale)
 
Tutt'altro che soddisfatta della risposta Vega Colonnese (M5S) che, in fase di replica, ha così attaccato il Governo: "Devo informare il Governo e il sottosegretario che in questo momento si sta attuando una chiusura di ospedali proprio perché sono in affanno. Sono in affanno, perché non c’è personale, vengono spostati posti letto e in più si sta arrivando alla deriva pericolosissima per cui si sta spingendo verso la privatizzazione del sistema sanitario. Questa cosa è pericolosa, perché ? Perché l'Italia doveva vantare un sistema sanitario che poteva garantire la salute di tutti e in questo momento non lo sta garantendo".
 
"Noi abbiamo anche illustrato le proposte che erano state fatte dal MoVimento per cercare di adempiere correttamente a una direttiva su cui si era già in ritardo di 13 anni, quindi, ci domandiamo come ha potuto fare il Governo italiano ad essere così in ritardo e a non aver avuto una risposta pronta", ha concluso Colonnese (leggi la risposta integrale).

01 Luglio 2016

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