Nuovi Lea. I fisioterapisti chiedono più diritti per i disabili 

Nuovi Lea. I fisioterapisti chiedono più diritti per i disabili 

Nuovi Lea. I fisioterapisti chiedono più diritti per i disabili 
L’AIFI: “ I nuovi Lea dovrebbero garantire multidisciplinarietà, uniformità delle diciture per la riduzione del numero delle impegnative, criticità sull’acquisto di ausili complessi tramite gara. Il presidente dell’associazione, Mauro Tavarnelli, è stato ascoltato presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

Rispettare la Convenzione ONU sui diritti dei disabili, garantire un’assistenza domiciliare continuata ed unitaria e snellire il numero di impegnative richieste per le varie visite specialistiche. Queste sono solo alcune delle proposte avanzate dall’AIFI – Associazione Italiana Fisioterapisti  – in merito all’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Per questo motivo, il presidente dell’associazione, Mauro Tavarnelli, è stato sentito, il 28 novembre 2016, presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati
In primo piano, tra le problematiche sollevate dall’AIFI c’è la necessità di garantire alla persona in cure domiciliari l’unitarietà del Progetto Assistenziale. Oggi, infatti, l’attuale provvedimento in vigore prevede che ci siano delle frammentazioni di equipe e di responsabilità.
 
Tra le richieste dell’associazione anche quella di ridurre la richiesta di più impegnative e visite specialistiche, semplicemente modificando le diciture delle stesse in base alle più recenti acquisizioni della letteratura scientifica e l’inserimento di tali voci in più branche omologhe alla disabilità della persona, come neurologia, urologia, ortopedia, pneumologia, neuropsichiatria infantile.
 
“E’ urgente – ha sottolineato l’AIFI in una nota – anche garantire un nuovo sistema fondato sull’empowerment della persona con disabilità”, che permetta un’assistenza continuata e gestita da un’equipe multidisciplinare
L’Aifi non ha nascosto il proprio rammarico per lo scarso coinvolgimento da parte del Ministero della Salute delle rappresentanze di professionisti e di cittadini nel percorso di elaborazione del provvedimento: “nonostante la disponibilità più volte espressa attraverso contributi concreti – ha concluso Tavarnelli – Auspichiamo che l’attenzione e l’ascolto dimostrato dal Parlamento possa tradursi in attenzione e ascolto anche da parte del Ministero per questo come per altri provvedimenti”.
 
 

29 Novembre 2016

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