Cosentino (Pd): “Necessario rivedere obblighi assicurativi e intramoenia”
"La prima considerazione – spiega Cosentino – si riferisce agli obblighi assicurativi anche alla luce di dati sull' aumentato del 250 per cento negli ultimi 10 anni dei procedimenti giudiziari risarcitori. Questo riguarda i medici che lavorano nel servizio sanitario nazionale, dipendenti degli ospedali o delle strutture accreditate, aggrediti continuamente e ci sono addirittura studi legali specializzati. Per questo proponiamo una soluzione radicale e cioè che sia in capo all'azienda sanitaria, ospedaliera o privata l'obbligo risarcitorio. Ci sarebbe un vero risparmio del sistema sanitario se mettessimo le mani davvero alla riorganizzazione della responsabilità civile di professionisti dipendenti del sistema sanitario, per i quali già le assicurazioni sono ampiamente remunerate, non soltanto dalle assicurazioni fatte dalle Asl ma dall'obbligo ormai quotidiano di tutti gli operatori e di tutti i medici di assicurarsi individualmente. Vi sarebbe un vantaggio ancora più importante: un rapporto più disteso tra il medico, l'operatore sanitario e il paziente, il cittadino, meno legato al meccanismo della rivalsa ed al meccanismo risarcitorio".
"La seconda riflessione – continua Cosentino – è sull'intramoenia. Sono 13 anni che la legge è stata approvata e non è applicata. E' necessario quindi risolvere il nodo principale rappresentato dai rapporti tra le prestazioni fatte dentro l'ospedale e quelle fatte in intramoenia, l'enorme differenza dei tempi d'attesa, sui quali molti tra operatori e medici hanno fatto il callo ma che i cittadini non possono accettare. L'idea che i servizi fondamentali non possono essere dati perché non siamo in grado di organizzare con serietà un sistema di libertà professionale, ma legata anche ai risultati che si raggiungono e collegati alle liste d'attesa, é davvero inaccettabile, anche guardando gli altri Paesi europei".
L'ultima considerazione “è – spiega Cosentino – sull'ordine del giorno che riguarda la regolarizzazione degli immigrati e il loro diritto all'accesso alle cure, presentato da Pdl e Lega. Vorrei tranquillizzare il senatore Quagliariello: in termine economici gli immigrati che vengono regolarizzati, che pagano le tasse, che pagano i contributi all'INPS, che pagano i contributi al Servizio sanitario nazionale, ricevono molto di meno di quello che pagano perché la pensione dell'InpsS non l'avranno mai e perché, essendo prevalentemente giovani, hanno un consumo di spesa sanitaria molto più basso della popolazione anziana del nostro Paese. Quindi non è un problema economico. Non facciamo su questo la bandiera di una battaglia ideologica. Ci sono valori che sono alla base di una convivenza comune. Questi salviamoli! La strumentalità di questo ordine del giorno a mio parere non è accettabile".
02 Agosto 2012
© Riproduzione riservata
Gli speciali
I più letti

Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Manovra. Ginecologi: “Ritiro immediato dell’emendamento Biancofiore, mette a rischio medici e pazienti”

Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione

Irregolarità agli esami del semestre-filtro a Medicina: il prevedibile epilogo di una riforma sbagliata

Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Manovra. Ginecologi: “Ritiro immediato dell’emendamento Biancofiore, mette a rischio medici e pazienti”

Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione

Irregolarità agli esami del semestre-filtro a Medicina: il prevedibile epilogo di una riforma sbagliata