Cozza e Preiti (Cgil): Cambiare il sistema sanzionatorio è un atto dovuto
Secondo Cozza e Preiti “cambiare l’inapplicabile e spropositato sistema sanzionatorio voluto dal Ministro Brunetta è un atto dovuto per mettere i medici in condizioni di lavorare al raggiungimento dell’obiettivo in condizioni di tranquillità e senza disagi per i cittadini”. Per questo i sindacalisti della Cgil auspicano che la disponibilità espressa da Brunetta per un incontro con le rappresentanze sindacali, “che ha sempre rifiutato”, sia il segnale “di un effettivo cambio di politica e di metodo del ministro”.
Allo stato dell’arte, osservano però Cozza e Preiti nella nota congiunta, “il ministro Brunetta anche oggi continua con la sua propaganda, mentre il sistema di trasmissione telematica dei certificati di malattia è ben lontano dalla sua realizzazione. E’ da mesi che glielo diciamo. Minacce e insulti evidentemente non funzionano. Siamo a gennaio 2011 e dopo oltre un anno di annunci mediatici il sistema è ancora inadeguato. I dati forniti dallo stesso Ministro sono incontrovertibili: l’obiettivo di 50 milioni di certificati on line l’anno è ancora oggi ben lontano. Secondo il Ministero risultano inviati on line 4 Mln di certificati in 10 mesi, meno del 10% su base annua. E’ questo il successo? Stando al suo metodo – aggiungono i sindacalisti -, le sanzioni dovrebbero essere applicate a lui, che non ha raggiunto l’obiettivo, non ai medici! I vantaggi per i medici e i cittadini, e i risparmi pubblicizzati dal Ministro, sono ancora virtuali. Per ora sono sicuri solo le disfunzioni del sistema, i disagi procurati ai medici e la confusione tra i cittadini”.
31 Gennaio 2011
© Riproduzione riservata
Gli speciali
I più letti

Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Manovra. Ginecologi: “Ritiro immediato dell’emendamento Biancofiore, mette a rischio medici e pazienti”

Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione

Irregolarità agli esami del semestre-filtro a Medicina: il prevedibile epilogo di una riforma sbagliata

Case della Comunità. Garattini: “I medici di famiglia devono diventare dipendenti del Ssn”

Riforma professioni sanitarie. Le Regioni al Governo: “Rischio invasione competenze e costi insostenibili”

Manovra. Ginecologi: “Ritiro immediato dell’emendamento Biancofiore, mette a rischio medici e pazienti”

Processo penale, ora il medico può chiamare in causa l’assicurazione

Irregolarità agli esami del semestre-filtro a Medicina: il prevedibile epilogo di una riforma sbagliata